Cresta della Föpia e Föpia
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Maupassant trascorreva lunghi pomeriggi sulla Tour Eiffel perché, diceva, quello era l’unico punto in tutta Parigi da cui non si vedeva la torre.
Salendo oggi sulla Föpia, ho scelto di invertire quel simpatico punto di vista: è sicuramente proprio da quella cima, che si ha la panoramica frontale più spettacolare e sorprendente della possente parete S del Poncione d’Alnasca! Spesso una cima offre il meglio di sé vista da altrove... secondo me, ciò vale per tutto quel gioiello costituito dal Poncione d'Alnasca, la Cresta della Föpia, e la Föpia. Un tris poderoso, unico.
In un mio precedente rapporto avevo già raccontato l’ascesa a quella splendida piramide, quindi ora mi limiterò a descrivere il tratto che ci ha condotto alla cima della Föpia; la discesa è poi avvenuta per la stessa via. Avremmo preferito scendere ad Agro, ma il giro si sarebbe allungato, e le giornate si sono ormai fatte sempre più corte.
In un mio precedente rapporto avevo già raccontato l’ascesa a quella splendida piramide, quindi ora mi limiterò a descrivere il tratto che ci ha condotto alla cima della Föpia; la discesa è poi avvenuta per la stessa via. Avremmo preferito scendere ad Agro, ma il giro si sarebbe allungato, e le giornate si sono ormai fatte sempre più corte.
La salita da Alnasca è piacevole (la temperatura ci ha sicuramente aiutati) e ci conduce fino all’Alpe d’Alnasca, dove lo sguardo va a posarsi su un mare di pietre e di cime non troppo alte, tra cui i Pizzi del Rabbioso e il Pizzo del Motto. Anziché prendere a destra, puntando quindi alla vetta del Poncione d’Alnasca, proseguiamo dritti, in direzione di una bocchetta senza nome sulla CN, ma che sappiamo essere la Bocchetta di Cremenzé. Giunti a questo valico (a Q 2143msm), in cui si rischia una bella Sindrome di Stendhal “formato alpino”, tanto tutto è splendido e maestoso, svoltiamo subito a destra, e improvvisiamo il séguito del percorso. Non c'è nulla d'obbligato: bisogna puntare verso S, e lo si può fare camminando sul filo della Cresta, o rimanere un po' più bassi. In ogni caso, quale sia la scelta, non si può che giungere sulla Föpia! La sua Cresta merita davvero l'entusiasmo usato da Brenna nella sua guida. A destra un precipizio verticale, a sinistra un dolce pendio quasi pianeggiante all'inizio, e più ripido man mano che ci s'avvicina alla vetta
Dopo circa un chilometro, si giunge quindi alla croce della Föpia. Inutile dire che quanto ci si para davanti è un vero regalo della natura! Voltandoci poi verso N, ecco quanto scritto sopra: la parete del Poncione d’Alnasca. Siamo arrivati lì per rendere omaggio a quel colosso, e non smettiamo di fotografarlo. È qualcosa d'impressionante, e ci vien male a dovercene andare. Ma è tutto unico, a ben pensarci. Un mare di vette ovunque si posi lo sguardo, e se non fosse per la lieve foschia avremmo ai nostri piedi il lago di Vogorno e il Verbano...
Non ci rimane che la foto di vetta, scrivere qualcosa nel "Gipfelbuch" (praticamente vuoto), e tornare...
Un giro bellissimo! :)
Non ci rimane che la foto di vetta, scrivere qualcosa nel "Gipfelbuch" (praticamente vuoto), e tornare...
Un giro bellissimo! :)
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