Poncione d’Alnasca (2300 m) e Cresta della Föpia (2145 m)
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Quante volte sulla tratta autostradale Lugano-Bellinzona, arrivato nei pressi di Bironico/Rivera sono rimasto estasiato per quel dente aguzzo che spuntava alla sinistra del pur bello e maestoso Pizzo di Vogorno! Quante volte ho rallentato fino al ridicolo pur di poter tenere negli occhi più a lungo quello spuntone ardito: gli altri automobilisti pensano sempre che io stia per uscire a Rivera, ed invece non è così, sto solo ammirando da lontano il Poncione d’Alnasca. Sul tragitto per arrivare in cima non c’è molto da dire, è tutto segnato: si parte da Alnasca, frazione di Brione, e attraverso In_Cima_alle_Piode, Agazzoi e Alpe d’Alnasca si arriva alla cima dal lato nord. La parete, quella sud, rimane lì, fuori dalla mia portata. Ma è l’atmosfera magica che si respira durante questa gita, che te la fissa nella memoria IN-DE-LE-BIL-MENTE! Il dislivello è già di quelli importanti (1530 m) ma per me è stato impossibile non aggiungerne ancora 220 e raggiungere il Crestone della Föpia, per poter ammirare integralmente il Südwand del Poncione. Anzi, per dirla tutta, mi sono poi pentito di non aver continuato fino alla cima della Föpia, che è un po’ più in basso e un po’ più lontana rispetto alle zone più alte della Cresta, e che mi avrebbe garantito un abbraccio visivo più integrale, suppongo. Ma questa mancanza mi darà l’occasione per tornarci! Sulla cima ho chiacchierato amabilmente con una signora di Chiasso e poi con un ragazzo di Lavertezzo, che proveniva da Corte Nuovo in Val d’Agro. Tra le chiacchiere e il passaggio sulla Föpia se ne sono andate quasi tre ore, un tempo lunghissimo di permanenza (almeno per me) nelle zone sommitali. Ma non riuscivo proprio ad andarmene! E poi si stava benissimo. L’arrivo alla croce di vetta da nord, lungo il sentiero, non permette di intuire la verticalità della parete sud; certo, non conviene affatto andare troppo oltre la croce per indagare, quindi ribadisco: la Föpia è senz’altro il miglior luogo per gustare lo spirito del Poncione d’Alnasca. E, sulla via del ritorno, dopo essermi rinfrescato nella Verzasca proprio sotto il ponte di Alnasca, non ho potuto esimermi dal fermare l’auto in località Motta, un po’ prima di arrivare a Lavertezzo, per ammirare dal fondovalle l’estremità delle pareti che si stagliano al di sopra: c’è solo un intaglio a dividerle, ma è quello che determina Unione e Separazione.
Tourengänger:
tapio

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