Simplon Breithorn (3437 m)

Il Simplon Breithorn, con i suoi 3437 m, è la seconda vetta più elevata delle Alpi Lepontine, dopo il Monte Leone. In invernale si presta ad una salita scialpinistica molto gettonata in quanto offre una bella sciata, una vetta super panoramica e un accesso poco difficile. 

Video

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Breithorn / Simplon Breithorn (3437 m) 


Per salire al Breithorn partiamo dall'Ospizio del Simplonpass e seguiamo l'ampia traccia. 
Risaliamo i pendii verso est, vicino alla traccia estiva, dirigendoci alla base del contrafforte roccioso settentrionale dell'Hübschhorn. Esso viene aggirato in prossimità del punto quota 2361 m, indicato da una croce, seguita dal famoso traverso. Ci accodiamo, poco prima del passaggio chiave, ad un gruppo di Chamonix, guidato da Tommaso, una gentile guida con al seguito 11 persone. Lui ci consiglia di indossare i rampanti. Seguiamo il suo consiglio che si dimostra utile e proseguiamo lungo il traverso insieme a lui, il quale ci fornisce qualche imput utile alla salita (indicazioni sulla traccia). 

Traverso oltre la quota 2361 m


Dopo il traverso si prosegue verso sud-est, sempre in salita e sotto le imponenti bastionate dell'Hübschhorn, fino a quando si curva verso nord-est, intorno ai 2750 m, puntando al Breithornpass. Davanti si ha una lunga pista. 

Intorno ai 2700 m guardando verso il Breithornpass e il Breithorn


La salita fino al passo è semplice. L'uscita per il Breithornpass presenta un breve passaggio più ripido (utili i rampanti). Una volta superato il passo e curvato a destra ci si trova di fronte alla scenografica vetta di giornata. Proseguendo dritti con lo sguardo invece si vede il Monte Leone. 

Breithorn visto dal Breithornpass


Dal passo l'avvicinamento è facile ma la via scialpinistica affronta un traverso. Qui mi sono incasinato, lasciando i rampanti nello zaino, tant'è che a metà traverso ho tribolato bloccandomi per la paura di scivolare giù. Ho dovuto estrarre la piccozza e manovrare scomodamente sul pendio per indossare un rampante. Le mie amiche, più saggiamente, hanno tenuto i rampanti tutto il tempo fin dal traverso di quota 2361 m. 
I francesi invece sono rimasti più bassi e hanno evitato del tutto quest'ultimo traverso, seguendo l'avvallamento.
In breve si perviene alla base della vetta che presenta un comodo pianoro a ridosso della struttura rocciosa sommitale. Lo sfruttiamo come deposito sci. 
L'accesso alla vetta è garantito da un ripido scivolo nevoso (verosimilmente sui 40 gradi) che nel nostro caso troviamo ben scalinato. Lo risaliamo a piedi senza ramponi ma con la piccozza in mano e raggiungiamo la vetta. 

Breve rampa di accesso alla vetta


In cima c'è una croce  per metà sepolta nella neve. La vista è generosa verso le Alpi del Weissmies, del Monte Rosa, del Mischabel e verso quelle Bernesi. Lo spazio in vetta non è abbondante, tant'è che all'arrivo del gruppo di Tommaso decidiamo di scendere per mangiare qualcosa al deposito sci. Da una parte difatti è scivoloso, dall'altra c'è una grande cornice non possibile da stimare. 
Tommaso nel frattempo ha piazzato una corda fissa per i suoi clienti, due mie amiche la sfruttano volentieri per scendere. Una di loro indossa anche i ramponi per una maggiore sicurezza. 

Splendida vista del gruppo del Mischabel


Scendiamo quindi con calma sciando fino all'Ospizio. Dopo il Breithornpass ci teniamo un po' più a sinistra andando a scollinare dall'Homattupass. Questo ci permetterà di trovare neve migliore. Nei pressi del traverso mi fermo ad aiutare una persona a cui è scivolato giù uno sci dopo una caduta rocambolesca. Cercando di prendere la rincorsa per affrontare la breve salita lungo il traverso mi sono quasi impiantato anch'io. In effetti la frenata sulla neve gelata con il cambio pendenza non è evidente. 
Gran bella gita. 
Con me le fortissime Mara, Liesje e Bettina. 

Discesa poco sotto l'Homattupass