Anello del Monte Tovo


Publiziert von cai56 , 2. April 2025 um 15:19. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:28 März 2025
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 973 m
Abstieg: 973 m
Strecke:Circolare 14,970 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano si segue la A4 fino all'uscita di Biandrate; poi si segue la A26 fino a Ghemme. Da si oltrepassano Romagnano Sesia, Serravalle Sesia e Bornate, da cui ci si dirige verso Crevacuore e Postua. Attraversato il paese, si trova parcheggio in un piccolo spiazzo appena prima della frazione Roncole.

Altro giretto sulle prime alture della bassa Valsesia, proprio a margine della misconosciuta e isolata Val Sessera. Si parte dalla piccola e verdissima Valle Strona di Pòstua (che nulla ha a che fare con l'omonimo e più vasto solco che si stacca da Omegna) e delle sue frazioni: pochi abitanti e poche case, ma curiosamente alcuni eleganti palazzetti di inizio '900, abitazioni di qualche pretesa costruite dagli emigranti in Francia che tuttora rientrano annualmente per le vacanze. L'escursione - sempre ben segnalata - si svolge prevalentemente tra fitti boschi che progressivamente passano dal prevalente castagno al prevalente faggio, con spesso alcuni boschetti in purezza di betulle; qua e là si aprono cospicue radure che, grazie alle frequenti ed opportune correnti di vento, ospitano basi di lancio per i parapendii. La larga cima del Monte Tovo, ripida da ogni versante, si affaccia verso sud sul corso del fiume Sesia e per tutto il resto su dossi e valloni fittamente boscati. Su tutto domina il Monte Barone che, soprattutto in veste invernale, appare ben più alto e "alpino" della modesta realtà.

Dal parcheggio si procede verso il centro della frazione finchè la via si divide ad Y nei pressi dell'Oratorio dei Ss. Agata e Rocco: volgendo a destra si risale ancora per breve tratto fra le abitazioni fino ad entrare nel solco boschivo della Val Mulino nei pressi del Mulino Strarobbo, in disuso ma ancora in discrete condizioni. Sempre ben indicato da bolli e dal numero 725, il sentiero ascende nel bosco con larghe curve andando a raggiungere la vasta radura dominata al culmine dalla cascina dell'Alpe Maddalene, di cui è in corso il restauro; aggirandola da sinistra ed attraversando una pista sterrata, si rientra fra gli alberi raggiungendo ben presto - in area acquitrinosa - i ruderi della estesa Cascina Robbiai. Poco oltre si affianca la parte bassa e quasi totalmente fagocitata dal bosco di Falgosa: le baite basse sono crollate, ma in alto, poco discoste dal punto di passaggio, ne sorgono altre ancora in uso; qui si sfocia su di una larga strada bianca che, seguita verso destra, oltrepassa uno spettacolare vecchio faggio intrecciato ad un masso e raggiunge La Sella, dove sorge l'Oratorio di San Bernardo. Da qui si segue il sentiero 716, che parte ripido proprio alle spalle dell'edificio e prosegue in salita costante nella foresta andando a raggiungere una sorta di poco distinguibile valico-avvallamento nei pressi della Cima Alagni, cui si arriva in piano tra radi faggi: una piccolissima crocetta di legno infissa fra sassi si affaccia su di un ripido pendio mantenuto pulito per i lanci col parapendio. Invertendo la direzione si affronta la larga cresta sud-ovest del Monte Tovo. Il sentiero, ripido e tortuoso, dapprima scorre al margine fra bosco e distese di felci allo scoperto, per poi proseguire fra massi articolati e accatastati che disseminano il pendio; da ultimo, oltrepassato un ulteriore punto di lancio, si raggiunge la cupola boscosa culminante: pochissimi metri più in basso, a sud, si può ammirare il  panorama sulla ancor pianeggiante Valsesia da una roccia situata a modo di pulpito. Oppostamente al punto di arrivo della via di salita si diparte il sentiero della "via normale": si tratta di una ripida serpentina immersa in un cospicuo strato di sdrucciolevoli foglie di faggio, che evidentemente i venti invernali accumulano su questo pendio; allo scemare della pendenza presso un ripiano scoperto dal bosco segue una nuova più addomesticata discesa fino alla strada asfaltata che sale da Doccio al Rifugio Gilodi-Cà Meia. Il rifugio rimane pochi metri sotto la carrozzabile (Strada al Fei) e lo si oltrepassa proseguendo in salita fino al piazzale sterrato presso la Cappelletta degli Alpini. Da qui si segue la pista che prosegue in discesa assecondando le pieghe del versante raggiungendo nuovamente l'Oratorio di S.Bernardo: non volendo ripetere il percorso di salita, è possibile proseguire lungo la larga traccia - peraltro non molto dissimile da una larga mulattiera - che scende ripidamente le pendici orientali delle due Cime di Tortignaiga fino a spianare nei pressi del Colle dell'Arbolone. La sterrata, ora molto più pianeggiante, aggira ad ovest la Cima Piccio e raggiunge un incrocio di piste: con poche segnalazioni, si volge a destra tra recenti disboscamenti, si oltrepassano due vallette e si ignora una diramazione che riporterebbe all'Alpe Maddalene; seguendo le poche frecce che indicano il percorso per il Santuario della Madonna di Loreto fin nei pressi di un edificio abbandonato durante la costruzione, lo si abbandona a sinistra per proseguire lungo una vaga traccia - pochi segni di passaggio - sulla destra. Il sentiero, evidentemente di una qualche vecchia importanza, inanella parecchi stretti tornanti scendendo immerso nel fogliame la sinistra idrografica della Val Mulino: sul fondo ritrova la via di salita nei pressi del Mulino Strarobbo.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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