Cima Aligna, Monte Tovo
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Guidando lungo la Val Sesia, per raggiungere le zone "alte", poco dopo Borgomanero, un cartello con la scritta "Monte Tovo" aveva più volte destato la mia curiosità. Poi lo scorso dicembre durante la mia traversata del Monte Luvot-Castello di Gavala-Bec d'Ovaga ci ero passato vicino ma le tempistiche già tirate non mi avevano permesso di fare la deviazione necessaria per arrivare in vetta.
Ora in questo mese di Marzo alla ricerca di un itinerario "asciutto" mi torna in mente ed organizzo un giro ad anello. La moltitudine di sentieri ben segnati e la relativa cartina (che ho trovato molto precisa), permettono di poter creare vari percorsi in base ai gusti e alla voglia.
Con la macchina sbagliamo clamorosamente parcheggio, fermandoci alla prima rotonda (quella di Isolella) invece di proseguire fino a Doccio come programmato. Dalla cartina sembra che l'allungo non sia eccessivo e quindi partiamo da qui.
Raggiungiamo Foresto su una vecchia mulattiera e poi proseguiamo in mezzo ai boschi fino alla chiesetta di San Bernardo. Da qui facciamo un "sotto giro ad anello" per dare un'occhiata alla zona verso sud: bella la parte fino all'Alpe Maddalene, abbastanza noioso il tratto dall'Alpe per tornare a San Bernardo, lungo una strada sterrata.
Dietro la chiesa inizia il bel sentiero per il Monte Tovo che transita anche dalla Cima Aligna ... cima riconoscibile perchè segnata sulla cartina ... dalla vetta del Tovo si ha un bel colpo d'occhio su Borgomanero e la Val Sesia.
Durante la discesa decidiamo di passare dal Rifugio Gilodi che sembra aperto, giusto per dare un'occhiata (visto che al mio passaggio di Dicembre era chiuso). Ci prendiamo da bere ma poi ci allontaniamo subito ... è un rifugio raggiungibile in macchina e la confusione (tra persone e cani) che regna dentro e fuori contrasta nettamente con la solitudine respirata fino adesso in mezzo ai boschi dove non abbiamo mai incontrato nessuno.
Sempre nei boschi scendiamo a Doccio (Mulino Piretto), lungo sentieri sempre ben mantenuti e segnati, nonostante siano di quelli a bassa quota che spesso vengono trascurati, soprattutto quando esiste una strada che permette di raggiungere le parti alte con la macchina: un elogio al Cai Varallo per il lavoro che svolge.
Da qui per tornare alla macchina decidiamo di risalire nuovamente a Foresto e poi scendere a Isolella. Ci aumenterà di un pochino il dislivello totale ma per lo meno ci permetterà di evitare l'asfalto ... a conti fatti ne è valsa la pena.
P.S.: se si parte da Doccio (e non da Isolella) e si evita il "sotto giro ad anello" dell'Alpe Maddalene il percorso si accorcia notevolmente: circa 1000 metri di dislivello e 12 chilometri.
Ora in questo mese di Marzo alla ricerca di un itinerario "asciutto" mi torna in mente ed organizzo un giro ad anello. La moltitudine di sentieri ben segnati e la relativa cartina (che ho trovato molto precisa), permettono di poter creare vari percorsi in base ai gusti e alla voglia.
Con la macchina sbagliamo clamorosamente parcheggio, fermandoci alla prima rotonda (quella di Isolella) invece di proseguire fino a Doccio come programmato. Dalla cartina sembra che l'allungo non sia eccessivo e quindi partiamo da qui.
Raggiungiamo Foresto su una vecchia mulattiera e poi proseguiamo in mezzo ai boschi fino alla chiesetta di San Bernardo. Da qui facciamo un "sotto giro ad anello" per dare un'occhiata alla zona verso sud: bella la parte fino all'Alpe Maddalene, abbastanza noioso il tratto dall'Alpe per tornare a San Bernardo, lungo una strada sterrata.
Dietro la chiesa inizia il bel sentiero per il Monte Tovo che transita anche dalla Cima Aligna ... cima riconoscibile perchè segnata sulla cartina ... dalla vetta del Tovo si ha un bel colpo d'occhio su Borgomanero e la Val Sesia.
Durante la discesa decidiamo di passare dal Rifugio Gilodi che sembra aperto, giusto per dare un'occhiata (visto che al mio passaggio di Dicembre era chiuso). Ci prendiamo da bere ma poi ci allontaniamo subito ... è un rifugio raggiungibile in macchina e la confusione (tra persone e cani) che regna dentro e fuori contrasta nettamente con la solitudine respirata fino adesso in mezzo ai boschi dove non abbiamo mai incontrato nessuno.
Sempre nei boschi scendiamo a Doccio (Mulino Piretto), lungo sentieri sempre ben mantenuti e segnati, nonostante siano di quelli a bassa quota che spesso vengono trascurati, soprattutto quando esiste una strada che permette di raggiungere le parti alte con la macchina: un elogio al Cai Varallo per il lavoro che svolge.
Da qui per tornare alla macchina decidiamo di risalire nuovamente a Foresto e poi scendere a Isolella. Ci aumenterà di un pochino il dislivello totale ma per lo meno ci permetterà di evitare l'asfalto ... a conti fatti ne è valsa la pena.
P.S.: se si parte da Doccio (e non da Isolella) e si evita il "sotto giro ad anello" dell'Alpe Maddalene il percorso si accorcia notevolmente: circa 1000 metri di dislivello e 12 chilometri.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)