Monte Luvot 1603 Monte Tovo 1386 & C. da Isolella di Borgosesia
A Isolella 371 m frazione di Borgosesia, parcheggiamo a fianco della chiesa di Sant'Agata. Attraversiamo quindi il paese verso sud fino a imboccare il sentiero 721A che sale a destra, passa dall'oratorio di San Grato e poi dai villaggi di Calco di Mezzo e Calco Superiore 580 m. Il sentiero ( 721 ) prosegue fino all'Alpe Cerei 880 m, dove abbandoniamo la retta via per salire a sinistra nel bosco, passando dalla Cappella dell'Angelino e arrivare fino alla Cima Piccio 946 m, per scendere poi al Colle dell'Arbolone 935 m. Ora prendiamo la strada sterrata ( sv 720 ) verso nord, per poi abbandonarla e salire senza traccia nel bosco di faggi a sinistra fino a raggiungere il crinale, dove percorriamo il sentierino sul suo culmine verso Nord-Ovest e raggiungere in successione dapprima la Cima Tortignaiga Sud 1177 m e poi dopo una selletta anche la cima nord 1176 m. Proseguendo ancora sul crinale, scendiamo alla sella con la chiesetta di San Bernardo. Prendendo poi il sentiero sulla costa di fronte ( sv 716 ) saliamo dapprima alla poco rilevata Cima Alagni 1254 m e poi al Monte Tovo 1386 m. Ci caliamo poi liberamente senza traccia nel bel bosco di faggi in direzione Nord-Ovest, una zona rocciosa si può aggirare sia a destra che a sinistra, per poi arrivare alla Sella della Rosetta 1246 m. Anche qui saliamo sulla costa opposta ( cartelli sv 715 ) fino ad arrivare a quota 1430 m circa, dove andiamo alla ricerca del Sentiero della Sbarra ( o della Scarpia ). Nessuna segnalazione al bivio, ma se si riesce a imboccare si possono poi trovare anche i segni, peccato che il sentiero è esposto e quasi impercettibile e non passando mai nessuno è pieno di paglione secco molto scivoloso, percorsi un centinaio di metri, valutando letteralmente ogni passo e spesso attaccati ai ciuffi d'erba, dopo aver visto la prosecuzione sotto parete, ( dove si vede anche una catena ) molto esposta, decidiamo per un dietrofront. Forse sarebbe stato meglio avere i ramponi per il tratto erboso.
Ritorniamo quindi sulla via normale del Luvot, fino a che sui 1530 m circa il sentiero passa nel versante nord, e all'improvviso appare un ripido pendio di neve, la voglia di pestarla è poca, e decidiamo di provare ad andare di cresta. Qui saliamo un primo risalto, poi dopo la breve discesa a una selletta, saliamo un secondo montarozzo, da cui sembra arduo scendere, ma a ben guardare verso sinistra parte una cengia che traversa sulla sella successiva ( 1°/2° grado circa in disarrampicata ), qui passiamo vicino al gendarme chiamato "Om Dricc", e riprendendo il sentiero marcato andiamo in vetta al Monte Luvot 1603 m.
In discesa pensiamo di evitare la cresta fatta in salita e di "affondare" nella neve nel tratto a nord, purtroppo dopo un primo tratto di neve cedevole, la neve diventa molto dura e visto la pendenza e che siamo anche senza ramponi, decidiamo di andare a riprendere la cresta fatta all'andata, ritornando alla quota 1530.
Adesso per cambiare percorso , si decide di proseguire sul ripido costone est sul sentiero 712A ( escursionisti esperti dice il cartello ) pieno di paglione scivoloso, che scenderemo con molta attenzione. La traccia passa da Il Selletto, poi svolta a destra abbandonando il crinale per scendere nel bosco fino all'Alpe Soliva Inferiore 1107. Al bivio prendiamo il sentiero di destra ( 711 ) che attraversa a saliscendi alcuni ruscelli e dopo l'Alpe Colma arriva sulla strada asfaltata, che in discesa ci porta in breve a un altro oratorio di San Bernardo ( di Doccio ). Abbandoniamo subito la strada per prendere a destra il segnavia 713 che scende passando dall'Alpe Pra Piano, Alpe Samighera e e Alpe Pianatea 720 m, qui si oltrepassa il ruscello e si sale a destra sol sentiero 724 che passando da Cigliaschetto sale poi deciso fino al paesino di Costa di Foresto, da cui poi caliamo a Foresto e tagliando più volte la strada arriviamo anche a Isolella chiudendo il lunghissimo giro.
Ritorniamo quindi sulla via normale del Luvot, fino a che sui 1530 m circa il sentiero passa nel versante nord, e all'improvviso appare un ripido pendio di neve, la voglia di pestarla è poca, e decidiamo di provare ad andare di cresta. Qui saliamo un primo risalto, poi dopo la breve discesa a una selletta, saliamo un secondo montarozzo, da cui sembra arduo scendere, ma a ben guardare verso sinistra parte una cengia che traversa sulla sella successiva ( 1°/2° grado circa in disarrampicata ), qui passiamo vicino al gendarme chiamato "Om Dricc", e riprendendo il sentiero marcato andiamo in vetta al Monte Luvot 1603 m.
In discesa pensiamo di evitare la cresta fatta in salita e di "affondare" nella neve nel tratto a nord, purtroppo dopo un primo tratto di neve cedevole, la neve diventa molto dura e visto la pendenza e che siamo anche senza ramponi, decidiamo di andare a riprendere la cresta fatta all'andata, ritornando alla quota 1530.
Adesso per cambiare percorso , si decide di proseguire sul ripido costone est sul sentiero 712A ( escursionisti esperti dice il cartello ) pieno di paglione scivoloso, che scenderemo con molta attenzione. La traccia passa da Il Selletto, poi svolta a destra abbandonando il crinale per scendere nel bosco fino all'Alpe Soliva Inferiore 1107. Al bivio prendiamo il sentiero di destra ( 711 ) che attraversa a saliscendi alcuni ruscelli e dopo l'Alpe Colma arriva sulla strada asfaltata, che in discesa ci porta in breve a un altro oratorio di San Bernardo ( di Doccio ). Abbandoniamo subito la strada per prendere a destra il segnavia 713 che scende passando dall'Alpe Pra Piano, Alpe Samighera e e Alpe Pianatea 720 m, qui si oltrepassa il ruscello e si sale a destra sol sentiero 724 che passando da Cigliaschetto sale poi deciso fino al paesino di Costa di Foresto, da cui poi caliamo a Foresto e tagliando più volte la strada arriviamo anche a Isolella chiudendo il lunghissimo giro.
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Antonio59 !

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Kommentare (3)