Giro grotte al Campo dei Fiori 1227 m
Oggi sono stato precettato per recuperare apparecchiature scientifiche poste nei primi metri di alcune grotte.
Con la scusa che i pensionati hanno sempre tempo......
Ma visto che è una giornata con meteo per niente bello, accetto.
La prendo larga e parcheggio sulla strada per la vetta a circa metà della ex funicolare del Campo dei Fiori, dove c'è la cabina elettrica 800 m.
Salgo per la scalinata, solo 1000 scalini più o meno, uscendo poco prima della stazione di monte.
Poi con la cosiddetta "Via Sacra" vado su alle Tre Croci 1111 m e aggirando la casermetta a nord sul lato delle falesie, vado al Piazzale della Batteria, dove tagliando su traccia appena sotto si arriva al di sopra della Pensione Irma. Qui percorro il Sentiero Nord per un breve tratto, per poi salire liberamente nel bosco verso sinistra e arrivare alla casa del guardiano dell'Osservatorio. Con una scaletta si arriva sulla strada asfaltata interna della "Cittadella delle Scienze", di fronte salgo col sentiero che passa vicino alla Grotta di Cima Paradiso e arrivo all'Osservatorio 1226 m.
Sceso alle serre, parte una traccia che percorre il costone verso ovest e arriva alla sella di quota 1160 m, proseguendo sul costone opposto, senza sentiero, si arriva a un maestoso albero: è un acero di monte.
Poco dopo il costone si impenna, qualche bollo di vernice aiuta a percorrere la via più diretta ( ma scabrosa ) che porta sulla vetta della Cima Trigonometrica 1227 m o Punta di Mezzo.
Sceso nel prato sottostante, fino alla baracca di legno, prendo il sentiero che verso sinistra mi riporta alla sella 1160, scendo lungo la valletta a destra, qui alcuni anni fà c'era una bella pineta, o per meglio dire un'abetaia. Arrivato sulla sterrata sottostante, voltando a sinistra arrivo in breve all'inizio del mio lavoro: sono all'ingresso della Grotta Shangai 1116 m ( chiamata anche 2° Pozzo della Strada Militare ), aperto il cancello fissato con un bullone, scendo con cautela nel pozzo per un paio di metri e ricupero le apparecchiature. Poco più avanti, vado giù a destra lungo il sentiero Dal Zotto, fin sul fondo della Val Stradella, dove vi è Il buco Arvanauti 1000 m,, così chiamato perchè aperto e scoperto grazie agli ARTVA da scialpinismo, ricuperare qui il datalogger è stato ancora più facile.
Risalito sulla strada sterrata, devo ora andare alla ricerca dell'ultimo "abisso", risalendo verso l'alto, l'ambiente è cambiato moltissimo, al posto della pineta ora c'è una giungla di rovi e sterpaglie, ma alla fine ritrovo il buco.
Stavolta i baldi speleologi mi hanno fatto un brutto scherzo, la grotta è stretta e fangosa, una corda aiuta a risalire nella melma argillosa, ma quello che devo recuperare non è visibile e mi tocca calare giù parecchio prima di poterli prendere e ovviamente sono vestito da escursionismo e non da speleologia, conclusione esco da questa "Cloaca Maxima" che sembro imbrattato come un lottatore di Mud Wrestling.
Per il ritorno percorrerò la via più diretta, per evitare il più possibile domande da parte delle persone, e ovviamente poi si sa che la via più diretta è anche la più frequentata :-))
Quindi passo dal Belvedere , la pensione Irma e direttamente all'ex Grand Hotel e giù per la scalinata per ritornare all'auto. E chiaramente non avendo di che cambiarmi, ho dovuto mettere una giacca sul sedile per non infangarlo.
Con la scusa che i pensionati hanno sempre tempo......
Ma visto che è una giornata con meteo per niente bello, accetto.
La prendo larga e parcheggio sulla strada per la vetta a circa metà della ex funicolare del Campo dei Fiori, dove c'è la cabina elettrica 800 m.
Salgo per la scalinata, solo 1000 scalini più o meno, uscendo poco prima della stazione di monte.
Poi con la cosiddetta "Via Sacra" vado su alle Tre Croci 1111 m e aggirando la casermetta a nord sul lato delle falesie, vado al Piazzale della Batteria, dove tagliando su traccia appena sotto si arriva al di sopra della Pensione Irma. Qui percorro il Sentiero Nord per un breve tratto, per poi salire liberamente nel bosco verso sinistra e arrivare alla casa del guardiano dell'Osservatorio. Con una scaletta si arriva sulla strada asfaltata interna della "Cittadella delle Scienze", di fronte salgo col sentiero che passa vicino alla Grotta di Cima Paradiso e arrivo all'Osservatorio 1226 m.
Sceso alle serre, parte una traccia che percorre il costone verso ovest e arriva alla sella di quota 1160 m, proseguendo sul costone opposto, senza sentiero, si arriva a un maestoso albero: è un acero di monte.
Poco dopo il costone si impenna, qualche bollo di vernice aiuta a percorrere la via più diretta ( ma scabrosa ) che porta sulla vetta della Cima Trigonometrica 1227 m o Punta di Mezzo.
Sceso nel prato sottostante, fino alla baracca di legno, prendo il sentiero che verso sinistra mi riporta alla sella 1160, scendo lungo la valletta a destra, qui alcuni anni fà c'era una bella pineta, o per meglio dire un'abetaia. Arrivato sulla sterrata sottostante, voltando a sinistra arrivo in breve all'inizio del mio lavoro: sono all'ingresso della Grotta Shangai 1116 m ( chiamata anche 2° Pozzo della Strada Militare ), aperto il cancello fissato con un bullone, scendo con cautela nel pozzo per un paio di metri e ricupero le apparecchiature. Poco più avanti, vado giù a destra lungo il sentiero Dal Zotto, fin sul fondo della Val Stradella, dove vi è Il buco Arvanauti 1000 m,, così chiamato perchè aperto e scoperto grazie agli ARTVA da scialpinismo, ricuperare qui il datalogger è stato ancora più facile.
Risalito sulla strada sterrata, devo ora andare alla ricerca dell'ultimo "abisso", risalendo verso l'alto, l'ambiente è cambiato moltissimo, al posto della pineta ora c'è una giungla di rovi e sterpaglie, ma alla fine ritrovo il buco.
Stavolta i baldi speleologi mi hanno fatto un brutto scherzo, la grotta è stretta e fangosa, una corda aiuta a risalire nella melma argillosa, ma quello che devo recuperare non è visibile e mi tocca calare giù parecchio prima di poterli prendere e ovviamente sono vestito da escursionismo e non da speleologia, conclusione esco da questa "Cloaca Maxima" che sembro imbrattato come un lottatore di Mud Wrestling.
Per il ritorno percorrerò la via più diretta, per evitare il più possibile domande da parte delle persone, e ovviamente poi si sa che la via più diretta è anche la più frequentata :-))
Quindi passo dal Belvedere , la pensione Irma e direttamente all'ex Grand Hotel e giù per la scalinata per ritornare all'auto. E chiaramente non avendo di che cambiarmi, ho dovuto mettere una giacca sul sedile per non infangarlo.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (2)