Vogogna 220m - Capraga 951m - Curt Lùar 1005m
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Bucolici alpeggi nella selvaggia Val Grande
Oggi finalmente riesco a portare i miei compagni in zona Val Grande, scegliendo come meta i selvaggi versanti posti a destra della Val d’Ossola (andando verso nord), che vanno da Candoglia a Vogogna: zone molto aspre e povere di acqua, quando il periodo migliore per visitarle è proprio l’inverno, dove i boschi sono spogli e non si soffre il caldo estivo.
La nostra meta è il raggiungimento degli alpeggi in zona Capraga (sopra Vogogna e Premosello Chiovenda), dove qualche anno fa è stato girato il film «La Terra Buona» e dove sono stato a marzo ‘23 con Fabrizio e Luigi. Questa volta siamo in otto e partiamo da Vogogna seguendo un percorso che abbiamo tracciato su Orux e che seguiamo fedelmente: la descrizione dei sentieri percorsi è riportata sinteticamente qui sotto. Tratta Vogogna - Alpe Pianoni: si parte da Vogogna e si passa di fianco al Castello seguendo le indicazioni per Genestredo e, poco dopo il piccolo borgo, inizia la lunga e ripida salita nel bosco che fa guadagnare 700 m di dislivello arrivando ai ruderi dell’Alpe Pianoni, immersa ne bosco. Nella prima parte del sentiero, appesi agli alberi ci sono una numerosa serie di piccoli cartelli in legno riportanti alcune massime; Il sentiero è sempre evidente, tranne in un punto dopo un enorme traliccio dove, ad una sorta di bivio, occorre andare a sinistra (difficoltà T2). Tratta Alpe Pianoni - Capraga: intercettato il sentiero che proviene da Capraga, per raggiungerla si va a destra seguendo un traverso che compie alcuni saliscendi. Il sentiero presenta un paio di passaggi con catene (utili in caso di ghiaccio) e alcuni alberi caduti che bisogna superare, ma non presenta esposizione e non è molto lungo (difficoltà T3). Tratta Capraga - Curt Lùar: è la tratta più bella e facile del percorso perché attraversa alcuni bucolici alpeggi (Capraga, Sasso Termine, Curt Lùar, Biogno) seguendo una comoda stradina; da Sasso Termine si prosegue poi per Curt Lùar(tratto assolutamente consigliabile) seguendo un bellissimo e facile traverso che porta al piccolo alpeggio posto in una posizione veramente spettacolare, da dove si possono ammirare i selvaggi contrafforti rocciosi che vanno dal Pizzo delle Pecore alla Cima Salere tutto il gruppo del Proman: un vero spettacolo! (difficoltà (T1 e T2). Tratta Biogno - Colloro: bella discesa su comoda mulattiera che in circa 20 minuti porta al bel nucleo di Colloro, raggiungibile anche in auto da Premosello Chiovenda (difficoltà T2). Tratta Colloro - Vogogna: trattandosi di un sentiero che collega due paesi importanti, mi aspettavo una larga e comoda mulattiera, invece ci siamo trovati a percorrere un lungo ed impegnativo traverso con dei tratti anche in salita, che attraversa nel bosco tutta una serie di contrafforti rocciosi non banali, dove alcuni passaggi esposti sono attrezzati con delle corde che aiutano a scendere. E’ un tracciato faticoso situato in un ambiente selvaggio e roccioso, dove l’attenzione deve essere sempre alta e da affrontare in condizioni di asciutto (difficoltà T3+). Per la serie «com'è piccolo il mondo», durante la sosta pranzo a Biogno è arrivata una coppia (Rosanna e Maurizio, marito e moglie) che si è messa poco distante da noi e, dopo che abbiamo «familiarizzato», ci siamo riconosciuti in quanto il 18.10.2022 ci eravamo trovati insieme a pernottare al Bivacco Mottac, quando con Mario avevo fatto il giro dell’Alpe Ragozzale, è stato proprio un simpatico incontro. Il giro di oggi è stato coronato da una giornata dal clima stupendo e penso che ai miei compagni sia piaciuto il selvaggio «ambiente Valgrandino», che abbiamo assaporato pienamente nella salita del bosco per arrivare all’Alpe Pianoni e nel lungo ed adrenalinico traverso per tornare a Vogogna; spettacolare anche la vista di cui abbiamo goduto a Curt Lùar, un posto davvero «alla fine del mondo» e con una vista spaziale. Anche dal punto si vista dell’impegno fisico il giro di oggi non è stato male, visto che abbiamo superato un dislivello di circa 1100 m camminando 6 ore per uno sviluppo di 11 km con lo zaino discretamente pieno, e quindi: alla prossima avventura in Val Grande! |
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Per questa escursione ci affidiamo all'amico Imerio, che conosce le zone oltre ad essere un grande malato di Val Grande.
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