Dal Lago di Como ( Nesso ) al M.San Primo 1682
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A Nesso, parcheggiato sulla strada all'ingresso sud del paese, provenendo da Como ( più avanti la sosta è con disco orario ). Siamo in località Castello.
Percorriamo la strada per un centinaio di metri verso Como, dove vediamo un anonima scalinata che scende fino a Riva di Castello 199 m, località sulla sponda del lago, da qui lungo la riva andiamo all'Orrido di Nesso e alla frazione Coatesa. Ora risaliamo ancora sulla strada alta, dove si impone una sosta caffè al bar.
Risalendo, passiamo dal centro di Nesso e dal suo municipio, quindi passiamo dalla frazione Vico per poi entrare nel bosco con il sentiero 403. Si passa vicino a molte baite, tutte diroccate: è Mondigano 650 m circa. Poi finalmente si arriva in terreno aperto all'Alpe Colmenacco 938 m, con prati molto curati.
Il proprietario dell'alpeggio ci consiglia di fare una deviazione per vedere il grande masso erratico.
Svoltiamo quindi a sinistra su una stradina, che poi scende a un poggio davvero molto panoramico, peccato che sono circa 50 m di dislivello poi da risalire. Una scala in legno permette l'ascesa del monolite, battezzato dalla Comunità Montana Sasso Calvarone ma che localmente era già chiamato Sasso del Diavolo.
Ritornati all'alpe, si risale la strada di accesso fino al secondo tornante, dove i cartelli indicano la nostra via.
Il sentiero sale molto ripido nel bosco, spesso la traccia non è molto chiara e i segni sono molto radi e vecchi. Sbuchiamo in una radura al dosso di quota 1158 m e poi con un ultimo strappo nel bosco arriviamo al Monte Colmenacco 1281 m. Da qui la cresta sarà sempre molto panoramica, scendiamo al La Forcoletta 1236 m e per poi risalire al Piz del Luser 1495 m che poi è solo una quota senza prominenza, un cartello ormai illeggibile si trova tra i rami. Siamo ora sulla "Costa del San Primo" dove risaliremo alcune cime senza nome ma quotate tra cui la 1541 e la 1601 per poi arrivare proprio sulla vetta del Monte San Primo 1682 m.
Da qui scendiamo per il costone Sud-Ovest, dove la traccia è inizialmente molto labile e anche se è un sentiero ufficiale con tanto di numero, nessun segnavia è presente.
Al suo termine il sentiero svolta un pò a destra per scendere alle baite di Monti di Là, e poco prima c'è anche una grotta coperta da una lamiera ( non ancora presente sul catasto regionale delle grotta ). Qui percorriamo un centinaio di metri di strada verso destra, per poi prendere una stradina sulla sinistra, ma che poi a un certo punto ha un cancello di acciaio inossidabile chiuso con catenaccio, nessuna scritta e nessuna possibilità di accesso pedonale, non resta che infilarsi tra le sbarre ( se si è abbastanza magri ), la stradina passa dalle baite di Noga, e più in basso c'è un altro cancello, che questa volta si può aprire. Transitiamo dalla località Ponte di Ferro, da dove un comodo percorso ci porta in breve a Zelbio.
Calando in paese, nei pressi del parco giochi, scende a destra una stradina che porta in valle, passiamo dalla località Dosso di Gorla e più in basso da Possa 580 m per arrivare finalmente a Nesso o più precisamente a Onzanigo che è un suo rione, più sotto passiamo anche dal rione Lissogno e per una scalinata andiamo giù sulla strada provinciale e al nostro parcheggio, dove arriviamo mentre fà buio.
Percorriamo la strada per un centinaio di metri verso Como, dove vediamo un anonima scalinata che scende fino a Riva di Castello 199 m, località sulla sponda del lago, da qui lungo la riva andiamo all'Orrido di Nesso e alla frazione Coatesa. Ora risaliamo ancora sulla strada alta, dove si impone una sosta caffè al bar.
Risalendo, passiamo dal centro di Nesso e dal suo municipio, quindi passiamo dalla frazione Vico per poi entrare nel bosco con il sentiero 403. Si passa vicino a molte baite, tutte diroccate: è Mondigano 650 m circa. Poi finalmente si arriva in terreno aperto all'Alpe Colmenacco 938 m, con prati molto curati.
Il proprietario dell'alpeggio ci consiglia di fare una deviazione per vedere il grande masso erratico.
Svoltiamo quindi a sinistra su una stradina, che poi scende a un poggio davvero molto panoramico, peccato che sono circa 50 m di dislivello poi da risalire. Una scala in legno permette l'ascesa del monolite, battezzato dalla Comunità Montana Sasso Calvarone ma che localmente era già chiamato Sasso del Diavolo.
Ritornati all'alpe, si risale la strada di accesso fino al secondo tornante, dove i cartelli indicano la nostra via.
Il sentiero sale molto ripido nel bosco, spesso la traccia non è molto chiara e i segni sono molto radi e vecchi. Sbuchiamo in una radura al dosso di quota 1158 m e poi con un ultimo strappo nel bosco arriviamo al Monte Colmenacco 1281 m. Da qui la cresta sarà sempre molto panoramica, scendiamo al La Forcoletta 1236 m e per poi risalire al Piz del Luser 1495 m che poi è solo una quota senza prominenza, un cartello ormai illeggibile si trova tra i rami. Siamo ora sulla "Costa del San Primo" dove risaliremo alcune cime senza nome ma quotate tra cui la 1541 e la 1601 per poi arrivare proprio sulla vetta del Monte San Primo 1682 m.
Da qui scendiamo per il costone Sud-Ovest, dove la traccia è inizialmente molto labile e anche se è un sentiero ufficiale con tanto di numero, nessun segnavia è presente.
Al suo termine il sentiero svolta un pò a destra per scendere alle baite di Monti di Là, e poco prima c'è anche una grotta coperta da una lamiera ( non ancora presente sul catasto regionale delle grotta ). Qui percorriamo un centinaio di metri di strada verso destra, per poi prendere una stradina sulla sinistra, ma che poi a un certo punto ha un cancello di acciaio inossidabile chiuso con catenaccio, nessuna scritta e nessuna possibilità di accesso pedonale, non resta che infilarsi tra le sbarre ( se si è abbastanza magri ), la stradina passa dalle baite di Noga, e più in basso c'è un altro cancello, che questa volta si può aprire. Transitiamo dalla località Ponte di Ferro, da dove un comodo percorso ci porta in breve a Zelbio.
Calando in paese, nei pressi del parco giochi, scende a destra una stradina che porta in valle, passiamo dalla località Dosso di Gorla e più in basso da Possa 580 m per arrivare finalmente a Nesso o più precisamente a Onzanigo che è un suo rione, più sotto passiamo anche dal rione Lissogno e per una scalinata andiamo giù sulla strada provinciale e al nostro parcheggio, dove arriviamo mentre fà buio.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (7)