Piz de Motton (2853 m) - Da San Bernardino in semi-invernale
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L'idea iniziale era di svolgere un anello completo sul massiccio del Lumbreida. Ma con la neve la percezione delle distanze muta in modo significativo. Oltre a questo abbiamo le ore di luce che, in questo periodo, sono molto ridotte. Con
jpbg decidiamo da subito per dimezzare la mia idea originale. Optiamo per il lato meridionale del massiccio: anzichè salire al Lumbreida o al Vignun, pianifichiamo una gita al Motton o al Piz de Val Ross, apparentemente più facili e solivi. Vorremmo salire su entrambi o su uno dei due.
L'avvicinamento a queste cime non è da sottovalutare: la Bocchetta de Curciusa implica lo svolgimento di un'escursione impegnativa, il superamento di un lungo traverso e di un discreto dislivello. Con poca neve si può fare. Appena la neve supererà i 50 cm questo itinerario sarà da escludere per il rischio di valanghe e per l'irreperibilità del sentiero. Credo che
Blepori possa confermarlo (vedi:/www.hikr.org/tour/post115795.html).
Vista prestigiosa dal Piz de Motton: primo piano sul Tambo

Salita alla Bocchetta de Curciusa
Nelle attuali condizioni (20 - 40 cm di neve) la salita è possibile. Alcuni membri del nostro gruppo indossano i ramponi a partire dal momento in cui il sentiero comincia a traversare pendii ripidi.
Da San Bernardino, dove parcheggiamo in prossimità del fiume (vicino al denner), ci rechiamo alla sorgente minerale (Acuforta), quindi saliamo oltre la Chiesa nei pressi degli impianti (Acubona). Proseguiamo tramite sentiero evitando quello invernale delle ciaspole e portandoci direttamente nella piana soprastante (Pian Cales) e, brevemente, deviando a sud, presso la quota 1780 m (cartello giallo).
Ora seguiamo le indicazioni per la Bocchetta de Corciusa. Il sentiero non sale immediatamente ma si avvicina con un breve saliscendi alla montagna. In seguito guadagna quota rapidamente fino a superare la costa meridionale del Motton (2261 m). Da qui inizia un lungo traverso in un selvaggio e affascinante ambiente. Alcuni si ramponano ma non è indispensabile in queste condizioni. Saliamo fino alla Bocchetta. Impieghiamo almeno due ore e mezzo. È lunga la salita. Inoltre è molto freddo: vento da nord e ombra sono la nostra occasione per iniziare ad abituarci alla stagione.
La lunga salita alla Bocchetta de Curciusa

Salita al Piz de Motton con deviazione sul motto di quota 2823 m
L'idea è quella di salire al Piz de Val Ross. Tuttavia chi traccia decide la direzione: Joao, definito da noi il "Panzer" del gruppo, punta alla più facile delle cime, ovvero al Piz de Motton.
Presto scopriremo che sta puntando a quello che crede sia il Piz de Motton (ma non lo è).
La sua idea è: facciamo prima quello facile e se abbiamo tempo andiamo anche all'altro. La mia idea invece è: facciamo prima quello difficile e se abbiamo tempo andiamo anche all'altro.
Joao ci conduce alla base della cima senza nome quotata 2823 m. Qui ci accorgiamo di non essere sotto il Piz de Motton ma che questo è ancora lontano, a sinistra, e che occorre svolgere un traverso, risalire un canale e poi una breve cresta. Per non indossare i ramponi io e Andrea decidiamo di salire da destra al motto senza nome e di proseguire su facile terreno privo di pendenze fino alla cresta finale. Con noi viene anche Bettina. Gli altri tre, tra cui Joao, invece traversano direttamente e risalgono il canale raggiungendo la cima prima di noi.
Motto senza nome (2823 m)

Risaliamo un pendio nevoso misto roccette fino a raggiungere la cima del motto senza nome. Questa deviazione è meritevole in quanto ci offre la sensazione di aver svolto una "traversata alta". Difatti dal motto senza nome, che è molto panoramico, discendiamo brevemente fino alla sella che lo divide dal Piz de Motton, per poi risalire lungo la cresta sud fino alla vetta di quest'ultimo.
Pregevole sguardo su vari tremila (TI/GR) dal Motto senza nome (2823 m)

In vetta ci fermiamo il tempo necessario per i rituali di vetta. Foto ecc.
Per mangiare ci spostiamo in un punto appartato della cresta sud. In realtà congeliamo ugualmente.
Per la discesa seguiamo la traccia del gruppo di Joao. Raggiunta la sella tra il Piz de Motton e il motto senza nome (2823 m) discendiamo il canalone (max 35 gradi). La traccia mattutina di Joao si stacca sulla nostra sinistra tagliando il versante meridionale del motto senza nome. Non la seguiamo perchè scendiamo dritti.
Proseguiamo facilmente fino alla Bocchetta de Curciusa e da qui fino a San Bernardino. La discesa è lunga e da non sottovalutare. Arriviamo a San Bernardino al tramonto.
Punto di "ristoro" - cresta sud del Piz de Motton

Con me e
jpbg: Andrea Ravazza, Bettina Andreoli, Mara Vitali, Letizia Cislini Ferrari.
Un grazie a Joao per il faticoso lavoro di aprire la traccia.
Alla prossima!
Video
[/drive.google.com/file/d/1tauGQwgPKq1tMT7GBE46Ro4U9H03CxnX/v...]
Reel (uguale al video)
/www.instagram.com/p/DDFC6XVoMRF/

L'avvicinamento a queste cime non è da sottovalutare: la Bocchetta de Curciusa implica lo svolgimento di un'escursione impegnativa, il superamento di un lungo traverso e di un discreto dislivello. Con poca neve si può fare. Appena la neve supererà i 50 cm questo itinerario sarà da escludere per il rischio di valanghe e per l'irreperibilità del sentiero. Credo che

Vista prestigiosa dal Piz de Motton: primo piano sul Tambo

Salita alla Bocchetta de Curciusa
Nelle attuali condizioni (20 - 40 cm di neve) la salita è possibile. Alcuni membri del nostro gruppo indossano i ramponi a partire dal momento in cui il sentiero comincia a traversare pendii ripidi.
Da San Bernardino, dove parcheggiamo in prossimità del fiume (vicino al denner), ci rechiamo alla sorgente minerale (Acuforta), quindi saliamo oltre la Chiesa nei pressi degli impianti (Acubona). Proseguiamo tramite sentiero evitando quello invernale delle ciaspole e portandoci direttamente nella piana soprastante (Pian Cales) e, brevemente, deviando a sud, presso la quota 1780 m (cartello giallo).
Ora seguiamo le indicazioni per la Bocchetta de Corciusa. Il sentiero non sale immediatamente ma si avvicina con un breve saliscendi alla montagna. In seguito guadagna quota rapidamente fino a superare la costa meridionale del Motton (2261 m). Da qui inizia un lungo traverso in un selvaggio e affascinante ambiente. Alcuni si ramponano ma non è indispensabile in queste condizioni. Saliamo fino alla Bocchetta. Impieghiamo almeno due ore e mezzo. È lunga la salita. Inoltre è molto freddo: vento da nord e ombra sono la nostra occasione per iniziare ad abituarci alla stagione.
La lunga salita alla Bocchetta de Curciusa

Salita al Piz de Motton con deviazione sul motto di quota 2823 m
L'idea è quella di salire al Piz de Val Ross. Tuttavia chi traccia decide la direzione: Joao, definito da noi il "Panzer" del gruppo, punta alla più facile delle cime, ovvero al Piz de Motton.
Presto scopriremo che sta puntando a quello che crede sia il Piz de Motton (ma non lo è).
La sua idea è: facciamo prima quello facile e se abbiamo tempo andiamo anche all'altro. La mia idea invece è: facciamo prima quello difficile e se abbiamo tempo andiamo anche all'altro.
Joao ci conduce alla base della cima senza nome quotata 2823 m. Qui ci accorgiamo di non essere sotto il Piz de Motton ma che questo è ancora lontano, a sinistra, e che occorre svolgere un traverso, risalire un canale e poi una breve cresta. Per non indossare i ramponi io e Andrea decidiamo di salire da destra al motto senza nome e di proseguire su facile terreno privo di pendenze fino alla cresta finale. Con noi viene anche Bettina. Gli altri tre, tra cui Joao, invece traversano direttamente e risalgono il canale raggiungendo la cima prima di noi.
Motto senza nome (2823 m)

Risaliamo un pendio nevoso misto roccette fino a raggiungere la cima del motto senza nome. Questa deviazione è meritevole in quanto ci offre la sensazione di aver svolto una "traversata alta". Difatti dal motto senza nome, che è molto panoramico, discendiamo brevemente fino alla sella che lo divide dal Piz de Motton, per poi risalire lungo la cresta sud fino alla vetta di quest'ultimo.
Pregevole sguardo su vari tremila (TI/GR) dal Motto senza nome (2823 m)

In vetta ci fermiamo il tempo necessario per i rituali di vetta. Foto ecc.
Per mangiare ci spostiamo in un punto appartato della cresta sud. In realtà congeliamo ugualmente.
Per la discesa seguiamo la traccia del gruppo di Joao. Raggiunta la sella tra il Piz de Motton e il motto senza nome (2823 m) discendiamo il canalone (max 35 gradi). La traccia mattutina di Joao si stacca sulla nostra sinistra tagliando il versante meridionale del motto senza nome. Non la seguiamo perchè scendiamo dritti.
Proseguiamo facilmente fino alla Bocchetta de Curciusa e da qui fino a San Bernardino. La discesa è lunga e da non sottovalutare. Arriviamo a San Bernardino al tramonto.
Punto di "ristoro" - cresta sud del Piz de Motton

Con me e

Un grazie a Joao per il faticoso lavoro di aprire la traccia.
Alla prossima!
Video
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Reel (uguale al video)
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