Piz Motton


Publiziert von paoloski , 29. August 2016 um 16:18.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:28 August 2016
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Uccello-Lumbreida   CH-GR 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gaggiolo, Autostrada A2, Autostrada A13, a San Bernardino non conviene parcheggiare a Pian Doss (a pagamento) ma lasciare l'auto sui parcheggi gratuiti poco dopo il centro abitato, di fronte al Caffè Internazionale.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata e ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi e pensioni a San Bernardino.
Kartennummer:CNS 1254 Hinterrhein

Poco tempo fa lessi su Hikr una relazione di roko che parlava di una marcatura bianco - blu dalla Bocchetta di Curciusa per il Piz Vignun passando per il Piz Motton. Le ricerche di una cartina aggiornata sia su map.geo.admin sia su Wanderland Schweiz non danno alcun esito, la mia risale al 1989...non proprio recente ma, tant'è, se il percorso è stato segnato non sarà un problema.
La giornata si preannuncia bella ma con possibilità di temporali serali, vabbè oggi sono da solo per cui vincoli non ne ho.
Arrivo a San Bernardino, parcheggio lungo la strada dove vi sono delle piazzole in cui non si paga, faccio pochi metri e salgo una stradina fra le villette che poco sopra si trasforma in un sentiero che va ad immettersi nella strada che porta ad Acubona, poche decine di metri ed ecco la fontana con accanto il segnavia indicante la Bocchetta di Curciusa.
Attraverso una passerella di legno ed inizio a salire nel bosco fermandomi di tanto in tanto per fare fotografie ai tanti fiori presenti. Eccomi sotto i fili dell'alta tensione che attraversano il Pian Scundù, poco dopo, sulla sinistra il bivio che sale alla bocchetta. Qualche piacevole metro in leggera ascesa e poi il primo salto verticale di un centinaio di metri. Qui incontro uno skyrunner che sta scendendo a rotta di collo lanciando delle grida singolari, sarà l'unica persona che incontrerò oggi. Superato il pezzo in salita il sentiero corre per un buon tratto a quota costante intorno ai 2000 metri con solo qualche saliscendi. Passo sotto a curiose formazione rocciose e fra fioriture incredibili: è il Dianthus superbus, il garofano a pennacchio, che colpisce, ce ne sono a migliaia!
Il sentiero volge verso Sud Est e ricomincia a salire, almeno 300 metri in neppure mezzo chilometro, per fortuna questo tratto è ancora in ombra e il caldo non si fa sentire.
Finalmente eccomi al terrazzo panoramico di quota 2280 di cui parla il Brenna.
Breve sosta e riparto alla volta della bocchetta che è preceduta da un laghetto.
Il paesaggio intorno è decisamente brullo, con macereti impressionanti e pochissimo verde.
Poco dopo però c'è un idilliaco pianoro con i resti di quello che doveva essere un laghetto disseminato di una miriade di eriofori.
Qui c'è anche un masso piano su cui si trovano le indicazioni dei percorsi alpinistici che da qui prendono avvio. Uno porta al bivacco Val Loga, cioè il Cecchini sulla via del Pizzo Ferrè, l'altro indica Balnisc, presumo il passo traversando il Piz Curciusa, l'ultimo con l'indicazione Vignun è quello che mi interessa.
Comincio a salire il versante alla mia sinistra puntando ad un ben visibile masso piramidale, gli passo accanto e proseguo, i segnavia sono piuttosto distanziati e spesso devo fermarmi per cercarli, il percorso segue a quanto pare l'itnerario 340 della Guida delle Alpi Mesolcinesi del Brenna che, come spesso accade, la fa molto facile. In realtà qui ci si trova in un dedalo di vallette, bocchette, canali e se non ci fossero i segnavia orientarsi sarebbe piuttosto complicato. Arrivo al laghetto di quota 2700 metri e poco sopra mi trovo dinanzi un macereto di pietre instabili piuttosto ripido, l'aspetto non è per nulla invitante ma i segnavia portano a salire di qui in direzione della bocchetta sovrastante, il percorso si snoda al limite fra il macereto e la roccia più solida, sono meno di 100 metri ma decisamente delicati, poi, finalmente si esce sulla sinistra e si trova una rampa di erba verde che in breve giunge all'anticima del Piz Motton, qui vi è un ometto e, soprattutto, un magnifico panorama. Mentre faccio la meritata sosta sento un boato fortissimo proveniente dal prospiciente Piz Curciusa  e prolungantesi per almeno un paio di minuti, mi aspetto di vedere spuntare un paio di F18 dell'aviazione svizzera ed invece è una frana enorme...non so ma il percorso alpinistico per Balnisc non mi attrae più molto.
Guardo l'orologio, sono le 13, mi ero ripromesso di fare il punto a quest'ora, alla cima manca veramente poco per cui decido di proseguire, scendo qualche metro e mi ritrovo su un grande pianoro precedente la cima, c'è qualche chiazza di neve, dei piccoli specchi d'acqua di scioglimento ed una miriade di Genziane a foglie brevi. Pochi minuti e sono in cima. Vi sono due ometti ma non vedo traccia di libri di vetta. Mangio qualcosa, scatto un po' di foto e prendo in considerazione l'idea di scendere al Laghit de Val Rossa che da qui appaiono molto belli e con cui, io e Monica abbiamo un conto in sospeso, ma, visto che sono in giro da solo e che si stanno addensando le nuvole, desisto rimandando l'esplorazione ad un prossimo futuro e con Monica.
Ritorno sui miei passi, dall'alto i segnavia sono molto meno visibili che dal basso ragion per cui in almeno un paio di occasioni sbaglio percorso e mi ritrovo su dei salti di roccia dovendo così risalire fino all'ultimo segnavia da cui sono passato. Pur essendo abbastanza lineare il percorso compie infatti alcune brusche deviazioni e se non si è più che attenti ci si perde nell'intrico di vallette che costituiscono questo versante.
Il grande masso piramidale che si trova poco sopra il pianoro costituisce comunque un ottimo punto di riferimento.
Finalmente sono giù, sono abbastanza stanco ma decido di andare comunque fin poco sopra Curciusa Alta per vedere le montagne della Valle del Reno. Il sentiero, o meglio la traccia, qui è segnata in bianco - rosso e attraversa un'enorme pietraia risultante da millenni di caduta di massi di ogni dimensione dalle pendici sovrastanti. Arrivo in un punto da cui posso vedere le cime sovrastanti Nufenen e Splügen, faccio qualche foto e torno indietro risalendo la valle in direzione della Bocchetta di Curciusa.
Ripercorro il sentiero fatto stamane, la differenza è che ora sono al sole e in alcuni punti, dove non c'è un filo d'aria, sembra di stare in un forno. Arrivo al torrentello che scende dalla Bocchetta di Sgonfiou, è l'unico fra tutti quelli incontrati dove ci sia acqua... finalmente un po' di refrigerio. Rinfrancato proseguo, raggiungo il bosco e, mentre il cielo si fa sempre più scuro e si sente qualche tuono in lontananza, ritrovo la stradina di stamane ed arrivo alla mia auto. 

Magnifica escursione in un ambiente decisamente severo e con evidente scarsissima frequentazione.
Difficoltà: T3 fino a poco dopo la Bocchetta di Curciusa, T3+ il tratto fino al laghetto a quota 2700 metri, T4 il breve risalto su macereto che adduce all'anticima: il pendio è decisamente ripido e disseminato di pietrisco instabile, anche le rocce accanto non sono il massimo della solidità. T3 dall'anticima alla cima del Piz Motton.
L'orientamento anche in presenza dei segnavia e specie in discesa non è facilissimo, in caso di nebbia direi decisamente problematico.
Lungo il percorso l'unico torrente con acqua incontrato è quello che scende dalla Bocchetta di Sgonfiou.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 29. August 2016 um 18:30
Bella gita e, pure con il tempo, andata alla grande...
Ciao

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. August 2016 um 11:12
Decisamente si, una zona poco frequentata con tutta evidenza ma che merita di essere maggiormente visitata. Ciao, buone gite, Paolo

asus74 hat gesagt:
Gesendet am 30. August 2016 um 07:57
Grazie per aver messo i nomi dei fiori, vedro' di segnarmeli ed imparare cosi qualcosa!!!! E legegre che anche chi è esperto a volte trova difficoltà a trovare i segnavia mi rincuora un po'!!!! Buona giornata

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. August 2016 um 11:59
Non si è mai troppo esperti, poi io non ho certo una vista da aquila per cui la difficoltà a reperire i segnavia potrebbe derivare dal fatto di essere un po' talpa Sono felice che qualcuno apprezzi i miei sforzi per far conoscere i fiori. Buone gite.

Giansa hat gesagt:
Gesendet am 30. August 2016 um 08:19
Caro Paolo, innanzitutto complimenti per la bella escursione e poi una domanda:per andare al piz della Lumbreida bisogna seguire il tuo itinerario fino al piz Motton o si può deviare prima? Grazie e cari saluti. Elena e Giampiero

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. August 2016 um 09:35
Direi che la via più conveniente è salire al Piz Motton, non ha senso deviare prima: le difficoltà finiscono all'anticima 2796 metri, dopodichè non rimane che salire alla cima principale, scendere alla Bocchetta di Sgonfiou e risalire al Lumbreida, è tutto segnato in bianco - blu e non mi pare ci siano difficoltà. Deviando prima vi trovereste sulle pendici del Piz de Val Rossa che non mi sembra il massimo della solidità ed ha versanti ripidi di ghiaia e rocce instabili.
Buone gite, Paolo


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