Piz Motton
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La proposta di Paul per oggi è di andare ai Laghit de Val Rossa, avendo tentato di raggiungerli un paio di volte senza riuscirci, la proposta mi alletta molto.
Oggi siamo in sette ci troviamo a Ganna ed alle 9 partiamo dal parcheggio accanto al Lago di Pian Doss a San Bernardino per salire alla Bocchetta de Curciusa.
È la seconda volta che percorro questo sentiero che è caratterizzato da un lungo tratto in falsopiano rivolto a Sud posto fra due ripidi risalti esposti perlopiù ad Ovest.
La volta precedente il tratto piano, che attraversa comunque dei pendii prativi ripidi con notevoli affioramenti rocciosi, era tappezzato da Garofani a pennacchio, oggi al loro posto vi sono migliaia di Paradisie, uno spettacolo fantastico. Ma oltre a queste vi è una notevole varietà floristica con diverse Orchidee, Crassulaceae, Gigli e Pedicolari.
Arriviamo al risalto che precede la bocchetta dove troviamo ancora molta neve. Anche alla Bocchetta de Curciusa c'è neve ma il disgelo è avanzato: vi sono ovunque Soldanelle e Genziane, Risaliamo le pendici esposte a Sud e disseminate di Primule a foglia intera seguendo i segnavia bianco - blu che portano al Piz Vignun e da qui alle omonime Strette.
Poco sotto l'anticima del Piz Motton Giancarlo, Daniela e Angela decidono di fermarsi, io, Roberto, Anna e Paul saliamo un ripido tratto innevato ed in breve siamo sull'anticima, da qui in pochi minuti raggiungiamo il Piz Motton con i suoi due ometti, il panorama è sempre ottimo anche se qualche nuvola inficia la vista. Dei sottostanti laghetti praticamente non c'è traccia: sono ancora completamente ricoperti dalla neve, solo in prossimità del più basso si vede un'esigua macchia azzurra che annuncia il disgelo.
Ritorniamo dai nostri amici per pranzare con loro e poi riprendere la discesa. Nel tratto ripido sottostante la Bocchetta de Curciusa la neve è ancora piuttosto dura per cui facciamo un giro più largo visto che Daniela ha delle calzature decisamente troppo leggere.
Raggiungiamo il ripiano di quota 2279 metri ed affrontiamo ora il tratto successivo che si rivela essere, in molti tratti dove non spira neppure un po' d'aria, un autentico forno.
Abbiamo comunque modo di osservare una gran varietà di fiori e farfalle.
Finalmente arriviamo al Pian Scundù con i suo alberi e, soprattutto, i suoi ruscelli dove possiamo rinfrescarci, passiamo per l'Alp de Pian Doss ed infine arriviamo alle auto.
Anche questa volta i laghetti non li ho raggiunti, sarà per una prossima occasione. Comunque la salita al Piz Motton è sempre appagante: il panorama è ottimo ma, soprattutto se si è appassionati di botanica, la salita riserva sempre una moltitudine di osservazioni.
Difficoltà: prevalentemente T3 ma il sentiero presenta comunque dei tratti con un po' di esposizione. Le pendici del Piz Motton sono ripide e, in mancanza di neve, piuttosto friabili, alcuni tratti sono classificabili fra il T3+ ed il T4-.
Oggi siamo in sette ci troviamo a Ganna ed alle 9 partiamo dal parcheggio accanto al Lago di Pian Doss a San Bernardino per salire alla Bocchetta de Curciusa.
È la seconda volta che percorro questo sentiero che è caratterizzato da un lungo tratto in falsopiano rivolto a Sud posto fra due ripidi risalti esposti perlopiù ad Ovest.
La volta precedente il tratto piano, che attraversa comunque dei pendii prativi ripidi con notevoli affioramenti rocciosi, era tappezzato da Garofani a pennacchio, oggi al loro posto vi sono migliaia di Paradisie, uno spettacolo fantastico. Ma oltre a queste vi è una notevole varietà floristica con diverse Orchidee, Crassulaceae, Gigli e Pedicolari.
Arriviamo al risalto che precede la bocchetta dove troviamo ancora molta neve. Anche alla Bocchetta de Curciusa c'è neve ma il disgelo è avanzato: vi sono ovunque Soldanelle e Genziane, Risaliamo le pendici esposte a Sud e disseminate di Primule a foglia intera seguendo i segnavia bianco - blu che portano al Piz Vignun e da qui alle omonime Strette.
Poco sotto l'anticima del Piz Motton Giancarlo, Daniela e Angela decidono di fermarsi, io, Roberto, Anna e Paul saliamo un ripido tratto innevato ed in breve siamo sull'anticima, da qui in pochi minuti raggiungiamo il Piz Motton con i suoi due ometti, il panorama è sempre ottimo anche se qualche nuvola inficia la vista. Dei sottostanti laghetti praticamente non c'è traccia: sono ancora completamente ricoperti dalla neve, solo in prossimità del più basso si vede un'esigua macchia azzurra che annuncia il disgelo.
Ritorniamo dai nostri amici per pranzare con loro e poi riprendere la discesa. Nel tratto ripido sottostante la Bocchetta de Curciusa la neve è ancora piuttosto dura per cui facciamo un giro più largo visto che Daniela ha delle calzature decisamente troppo leggere.
Raggiungiamo il ripiano di quota 2279 metri ed affrontiamo ora il tratto successivo che si rivela essere, in molti tratti dove non spira neppure un po' d'aria, un autentico forno.
Abbiamo comunque modo di osservare una gran varietà di fiori e farfalle.
Finalmente arriviamo al Pian Scundù con i suo alberi e, soprattutto, i suoi ruscelli dove possiamo rinfrescarci, passiamo per l'Alp de Pian Doss ed infine arriviamo alle auto.
Anche questa volta i laghetti non li ho raggiunti, sarà per una prossima occasione. Comunque la salita al Piz Motton è sempre appagante: il panorama è ottimo ma, soprattutto se si è appassionati di botanica, la salita riserva sempre una moltitudine di osservazioni.
Difficoltà: prevalentemente T3 ma il sentiero presenta comunque dei tratti con un po' di esposizione. Le pendici del Piz Motton sono ripide e, in mancanza di neve, piuttosto friabili, alcuni tratti sono classificabili fra il T3+ ed il T4-.
Tourengänger:
paoloski

Communities: Hikr in italiano, Botanik
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