Corte Buè da Bracchio.
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Tre giorni fa è venuta a mancare mia mamma e, dopo questi momenti di tristezza, ho sentito il bisogno di una giornata da passare in solitaria per riordinare i mei pensieri e così, prima dell’alba, ero già in cammino mandando questo messaggio di scuse ai miei compagni di escursione: «Cari amici non me ne vogliate ma oggi, dopo 3 gg di intense emozioni, ho sentito il bisogno di fare un'escursione solitaria tra i silenzi dei boschi della magica Val Grande».
Partito come detto di buon’ora da Bracchio (situato poco sopra Mergozzo), ho seguito la ripida mulattiera A52 che mi ha portato velocemente a Vercio, un nucleo di case che comprende anche un eremo e una chiesa, che domina il Lago di Mergozzo e la bassa Val d’Ossola.
Da Vercio sono ripartito salendo l’ultimo tratto di sentiero che porta all’omonima colma, dove mi è quasi venuta la voglia di seguire la cresta per raggiungere la Cima Corte Lorenzo (fatta qualche anno fa), ma oggi ero in vena di cose tranquille e soprattutto di camminare nei boschi.
Percorso il sentiero che attraversa in discesa la bellissima faggeta che porta a Corte Buè (dove ho fatto un piccolo errore di percorso, subito recuperato), mi sono concesso la sosta pranzo un po’ anticipata, nel magico mondo scomparso di questo alpeggio, apprezzato ancor di più in versione solitaria.
Ripartito dopo circa 45’ di sosta, ho seguito il sentiero per Bignugno, e prima di risalire verso le baite di Basseno, ho voluto rivisitare anche il nucleo di Scellina Superiore, dal quale si ha una bella vista d’insieme su buona parte della vallata percorsa dal Rio Val Grande.
Dopo Basseno ho seguito il sentiero in salita per la il valico oltre il quale si raggiungono l’Alpe Ompioe Ruspesso, dove di solito si lascia l’auto per il vicino Rifugio Fantoli o per andare sui versanti del Faiè, a Corte Buè ed oltre.
Da Ruspesso ho infine seguito in discesa il sentiero che incrocia in alcuni punti la strada che sale da Rovegro, per arrivare alla Cappella di Erfo e quindi dirigermi verso Bracchio seguendo sempre per boschi sentieri poco battuti, visto che a queste località si arriva ora comodamente in auto.
Che dire, è stata veramente una grande cavalcata nei boschi di questa magnifica e selvaggia Valle dove, per tutte le otto ore dell’escursione, non ho incontrato nessuno e anche dal puto di vista fisico è stata una bella prova (7h 15’ di cammino effettivo superando 1462 m di dislivello distribuiti su 17,3 km), ma è stato soprattutto dal punto di vista dello «spirito» che ho apprezzato l’uscita di oggi, che condenserei nel significato di questo messaggio inviatomi da una cara amica: «raccogliere i pensieri fa bene e ti permette di accogliere quello che è stato…buon cammino!»
Mini filmato Relive su https://www.relive.cc/it/view/vPv4dN5zjRv
Partito come detto di buon’ora da Bracchio (situato poco sopra Mergozzo), ho seguito la ripida mulattiera A52 che mi ha portato velocemente a Vercio, un nucleo di case che comprende anche un eremo e una chiesa, che domina il Lago di Mergozzo e la bassa Val d’Ossola.
Da Vercio sono ripartito salendo l’ultimo tratto di sentiero che porta all’omonima colma, dove mi è quasi venuta la voglia di seguire la cresta per raggiungere la Cima Corte Lorenzo (fatta qualche anno fa), ma oggi ero in vena di cose tranquille e soprattutto di camminare nei boschi.
Percorso il sentiero che attraversa in discesa la bellissima faggeta che porta a Corte Buè (dove ho fatto un piccolo errore di percorso, subito recuperato), mi sono concesso la sosta pranzo un po’ anticipata, nel magico mondo scomparso di questo alpeggio, apprezzato ancor di più in versione solitaria.
Ripartito dopo circa 45’ di sosta, ho seguito il sentiero per Bignugno, e prima di risalire verso le baite di Basseno, ho voluto rivisitare anche il nucleo di Scellina Superiore, dal quale si ha una bella vista d’insieme su buona parte della vallata percorsa dal Rio Val Grande.
Dopo Basseno ho seguito il sentiero in salita per la il valico oltre il quale si raggiungono l’Alpe Ompioe Ruspesso, dove di solito si lascia l’auto per il vicino Rifugio Fantoli o per andare sui versanti del Faiè, a Corte Buè ed oltre.
Da Ruspesso ho infine seguito in discesa il sentiero che incrocia in alcuni punti la strada che sale da Rovegro, per arrivare alla Cappella di Erfo e quindi dirigermi verso Bracchio seguendo sempre per boschi sentieri poco battuti, visto che a queste località si arriva ora comodamente in auto.
Che dire, è stata veramente una grande cavalcata nei boschi di questa magnifica e selvaggia Valle dove, per tutte le otto ore dell’escursione, non ho incontrato nessuno e anche dal puto di vista fisico è stata una bella prova (7h 15’ di cammino effettivo superando 1462 m di dislivello distribuiti su 17,3 km), ma è stato soprattutto dal punto di vista dello «spirito» che ho apprezzato l’uscita di oggi, che condenserei nel significato di questo messaggio inviatomi da una cara amica: «raccogliere i pensieri fa bene e ti permette di accogliere quello che è stato…buon cammino!»
Mini filmato Relive su https://www.relive.cc/it/view/vPv4dN5zjRv
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