Piz Gaglianera (3121m) in solitaria immerso nella nebbia
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La mia intenzione era quella di salire in solitaria un tremila ticinese, più precisamente il Piz Valdraus. Contavo su condizioni meteo ideali per affrontare questa cima che non presenta particolari difficoltà, ed è quindi perfetta per essere affrontata da solo. Tuttavia, le cose sono andate molto diversamente.
Pian Geirett (2012m) - Laghetto quota 2590m [1h30min]
Prendo il bus da Ghirone per evitare l'infinita salita della valle Camadra che, spoiler, dovrò percorrere in discesa per scappare da un ipotetico temporale mai pervenuto. Appena scendo a Pian Geirett capisco che non sarà una salita in condizioni meteorologiche ideali, verso le 14 sono previste piogge ed in alto vedo molta nebbia. Decido di prendere il ripido sentiero proprio sotto la capanna Scaletta. Non passa molto tempo prima che intraveda due piccole croci con dei fiori accanto. Immediatamente, riaffiora in me il ricordo della tragedia avvenuta su questo sentiero, e non riesco a nascondere in me un senso di malessere pensando a quei poveri ragazzi.
Supero la capanna Scaletta, e percorrendo il sentiero bianco-blu mi dirigo verso la Fuorcla Sura da Lavaz. Più salgo e più la nebbia minaccia di limitare la visibilità, per il momento sembra accettabile.

Il ripido sentiero porta in mezz'ora alla Capanna Scaletta.
Laghetto quota 2590m - Conca Vadraus/Gaglianera (2920m) [40min]
Arrivo all'ultimo laghetto prima della bocchetta, continuo poco oltre per trovare l'ometto alla destra del sentiero che mi indica la via per il Valdraus (circa a quota 2660m). Inizia così la lunga traversa su sfasciumi, subito interrotta da una grande lingua di neve. Per attraversarla ho deciso di passarci direttamente sopra, ma non avevo considerato che alcuni punti erano di neve davvero dura, quindi con molta attenzione arrivo dal lato opposto sulle rocce. Da qui in poi la traversa è molto costante e facilmente percorribile, sono presenti alcuni sporadici ometti. Arrivato a quota 2800 metri si aprono diverse possibilità di salita, sono presenti tre torrenti che scendono dalla conca del Valdraus/Gaglianera, io ho trovato molto facile seguire il più occidentale (il primo che si incontra) stando vicino al suo letto.
Conca Vadraus/Gaglianera (2920m) - Piz Gaglianera (3121m) [20min]
Arrivato al pianoro alla base dei due tremila, vengo sorpreso da un istantaneo cambio di meteo. Si alza un vento gelido e la nebbia si avvolge attorno a me lasciandomi al massimo 20/30m di visibilità. Per fortuna, sono munito di cartina scaricata sul telefono e posso orientarmi facilmente. Guardo verso il Valdraus, e la conca piena di neve combinata con la nebbia mi appare come un muro bianco infinito, il whiteout. Penso tra me e me: "col ca**o che entro lì", mi guardo in giro e noto una larga striscia di rocce verso est che costeggia il cambio di pendenza che detta l'inizio dei tre torrenti. Sulla cartina noto che punta direttamente verso il Piz Gaglianera, quindi accetto il cambio di piano e mi dirigo verso la cresta SE che, so essere percorribile con qualche facile passaggio di secondo grado.

In direzione del Piz Valdraus, non ci vado.
Le condizioni del versante meridionale del Piz Gaglianera sono molto variabili a seconda di dove si sale. Stando a pochi metri dal bordo della cresta SE la qualità della roccia è buona, si tratta di molti blocchi ben fermi e facilmente arrampicabili. Ma appena ci si sposta verso sinistra (ovest) la roccia inizia a cedere ed a diventare instabile. Consiglio quindi di stare strettamente a qualche metro dal bordo e salire dritti verso la vetta. Poco prima di arrivare in cima ci sono una serie di passaggi di II° che richiedono concentrazione. Non ho idea dell'esposizione di questa salita, siccome in questi passaggi la nebbia era fittissima e vedevo pochi metri davanti a me. Arrivo in cima, mi metto il piumino, faccio una foto, ed inizio subito la discesa. La sensazione in cima era unica: da solo, a più di tremila metri, con una visibilità pari a zero.
Discesa [~4h]
Una volta discesa la cresta, inizia la sfida di oggi: orientarsi nella nebbia fino al sentiero bianco-blu. Inizio così una lunga ora di sguardi alla cartina sul telefono ed ai sassi davanti ai miei piedi (non vedevo nient'altro). Faticosamente ritrovo la via del ritorno ed evito il nevaio poco prima del sentiero passando nelle rocce soprastanti. La meteo sembra peggiorata, ripercorro tutto il sentiero fino alla capanna Scaletta e poi fino a Pian Geriett. Sono le 13 ed il bus arriverà tra due ore e mezza, così non ho alternativa che percorrere tutta la Val Camadra fino a Ghirone.
Più scendo e più realizzo che il temporale non arriverà.
Pian Geirett (2012m) - Laghetto quota 2590m [1h30min]
Prendo il bus da Ghirone per evitare l'infinita salita della valle Camadra che, spoiler, dovrò percorrere in discesa per scappare da un ipotetico temporale mai pervenuto. Appena scendo a Pian Geirett capisco che non sarà una salita in condizioni meteorologiche ideali, verso le 14 sono previste piogge ed in alto vedo molta nebbia. Decido di prendere il ripido sentiero proprio sotto la capanna Scaletta. Non passa molto tempo prima che intraveda due piccole croci con dei fiori accanto. Immediatamente, riaffiora in me il ricordo della tragedia avvenuta su questo sentiero, e non riesco a nascondere in me un senso di malessere pensando a quei poveri ragazzi.
Supero la capanna Scaletta, e percorrendo il sentiero bianco-blu mi dirigo verso la Fuorcla Sura da Lavaz. Più salgo e più la nebbia minaccia di limitare la visibilità, per il momento sembra accettabile.

Il ripido sentiero porta in mezz'ora alla Capanna Scaletta.
Laghetto quota 2590m - Conca Vadraus/Gaglianera (2920m) [40min]
Arrivo all'ultimo laghetto prima della bocchetta, continuo poco oltre per trovare l'ometto alla destra del sentiero che mi indica la via per il Valdraus (circa a quota 2660m). Inizia così la lunga traversa su sfasciumi, subito interrotta da una grande lingua di neve. Per attraversarla ho deciso di passarci direttamente sopra, ma non avevo considerato che alcuni punti erano di neve davvero dura, quindi con molta attenzione arrivo dal lato opposto sulle rocce. Da qui in poi la traversa è molto costante e facilmente percorribile, sono presenti alcuni sporadici ometti. Arrivato a quota 2800 metri si aprono diverse possibilità di salita, sono presenti tre torrenti che scendono dalla conca del Valdraus/Gaglianera, io ho trovato molto facile seguire il più occidentale (il primo che si incontra) stando vicino al suo letto.
Conca Vadraus/Gaglianera (2920m) - Piz Gaglianera (3121m) [20min]
Arrivato al pianoro alla base dei due tremila, vengo sorpreso da un istantaneo cambio di meteo. Si alza un vento gelido e la nebbia si avvolge attorno a me lasciandomi al massimo 20/30m di visibilità. Per fortuna, sono munito di cartina scaricata sul telefono e posso orientarmi facilmente. Guardo verso il Valdraus, e la conca piena di neve combinata con la nebbia mi appare come un muro bianco infinito, il whiteout. Penso tra me e me: "col ca**o che entro lì", mi guardo in giro e noto una larga striscia di rocce verso est che costeggia il cambio di pendenza che detta l'inizio dei tre torrenti. Sulla cartina noto che punta direttamente verso il Piz Gaglianera, quindi accetto il cambio di piano e mi dirigo verso la cresta SE che, so essere percorribile con qualche facile passaggio di secondo grado.

In direzione del Piz Valdraus, non ci vado.
Le condizioni del versante meridionale del Piz Gaglianera sono molto variabili a seconda di dove si sale. Stando a pochi metri dal bordo della cresta SE la qualità della roccia è buona, si tratta di molti blocchi ben fermi e facilmente arrampicabili. Ma appena ci si sposta verso sinistra (ovest) la roccia inizia a cedere ed a diventare instabile. Consiglio quindi di stare strettamente a qualche metro dal bordo e salire dritti verso la vetta. Poco prima di arrivare in cima ci sono una serie di passaggi di II° che richiedono concentrazione. Non ho idea dell'esposizione di questa salita, siccome in questi passaggi la nebbia era fittissima e vedevo pochi metri davanti a me. Arrivo in cima, mi metto il piumino, faccio una foto, ed inizio subito la discesa. La sensazione in cima era unica: da solo, a più di tremila metri, con una visibilità pari a zero.
Discesa [~4h]
Una volta discesa la cresta, inizia la sfida di oggi: orientarsi nella nebbia fino al sentiero bianco-blu. Inizio così una lunga ora di sguardi alla cartina sul telefono ed ai sassi davanti ai miei piedi (non vedevo nient'altro). Faticosamente ritrovo la via del ritorno ed evito il nevaio poco prima del sentiero passando nelle rocce soprastanti. La meteo sembra peggiorata, ripercorro tutto il sentiero fino alla capanna Scaletta e poi fino a Pian Geriett. Sono le 13 ed il bus arriverà tra due ore e mezza, così non ho alternativa che percorrere tutta la Val Camadra fino a Ghirone.
Più scendo e più realizzo che il temporale non arriverà.
Tourengänger:
Riccardo_R

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