Bregazzana, Masnago, Truno, Schirannetta, Casbeno.
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Sabato di agosto a casa, decido di andare a bere un caffè al bar e ad acquistare i giornali all'edicola più vicina, quella di Avigno, a quasi tre chilometri e poi fare una breve escursione.
Naturalmente l'edicola è, giustamente, chiusa per ferie, per cui decido di acquistare i quotidiani alla vicina Esselunga, da qui mi dirigo verso Masnago seguendo via Caracciolo e facendo una deviazione per la via San Maurizio da cui non penso di essere mai passato. Ho deciso di andare a vedere se la Cascina Truno ed i suoi magnifici prati, uno dei luoghi più iconici di Varese, siano ancora integri o siano stati distrutti dalla furia edilizia che in questi ultimi anni sta stravolgendo Varese.
Raggiungo via Campigli ed arrivo a Truno dove fortunatamente è tutto a posto: non c'è traccia di gru o di scavatori. Proseguo lungo l'omonima via che offre ancora magnifici scorci su quella che un tempo era una campagna rigogliosa, arrivo in via Menotti da cui raggiungo la chiesa della Schirannetta, un magnifico edificicio romanico letteralmente soffocato da insulse villette con giardini cementificati.
Bisognoso di un po' di verde mi avvio quindi verso Casbeno per rilassarmi nel parco di Villa Recalcati...che trovo desolatamente chiuso nonostante diversi cartelli avvertano che il giardino pubblico chiude alle 19,30 (sic). Non mi resta che raggiungere il centro cittadino percorrendo vie secondarie, nei pressi del Masso Sacro ho modo di osservare uno scoiattolo che si aggira tranquillamente salendo e scendendo dagli alberi.
Entro nei giardini di Villa Milyus e salgo verso la villa, in fase di ristrutturazione da un decennio, a questo punto mi accorgo che se voglio essere a casa per l'ora di pranzo è meglio che mi affretti per cui imbocco viale Aguggiari e senza ulteriori deviazioni salgo a Sant'Ambrogio e da qui a Bregazzana.
Una delle mie attività preferite è esplorare a piedi la mia città, così mi reco o torno spesso dal lavoro percorrendo le sue strade ed i suoi parchi, quando, come oggi, ho più tempo a disposizione percorro anche 15 - 20 chilometri esplorando castellanze e quartieri che conosco solo superficialmente o per niente.
È comunque desolante vedere quante zone di grande pregio siano state stravolte da una cementificazione selvaggia e di pessima qualità, gli ultimi dieci anni si sono poi rivelati disastrosi da questo punto di vista: permessi di costruzione ovunque, supermercati dappertutto, parchi pubblici dimezzati per fare posto a condomini cosiddetti di pregio, in realtà di uno squallore desolante. Il grande prato di Truno per ora è ancora integro, speriamo che lo sia ancora in un prossimo futuro..
Naturalmente l'edicola è, giustamente, chiusa per ferie, per cui decido di acquistare i quotidiani alla vicina Esselunga, da qui mi dirigo verso Masnago seguendo via Caracciolo e facendo una deviazione per la via San Maurizio da cui non penso di essere mai passato. Ho deciso di andare a vedere se la Cascina Truno ed i suoi magnifici prati, uno dei luoghi più iconici di Varese, siano ancora integri o siano stati distrutti dalla furia edilizia che in questi ultimi anni sta stravolgendo Varese.
Raggiungo via Campigli ed arrivo a Truno dove fortunatamente è tutto a posto: non c'è traccia di gru o di scavatori. Proseguo lungo l'omonima via che offre ancora magnifici scorci su quella che un tempo era una campagna rigogliosa, arrivo in via Menotti da cui raggiungo la chiesa della Schirannetta, un magnifico edificicio romanico letteralmente soffocato da insulse villette con giardini cementificati.
Bisognoso di un po' di verde mi avvio quindi verso Casbeno per rilassarmi nel parco di Villa Recalcati...che trovo desolatamente chiuso nonostante diversi cartelli avvertano che il giardino pubblico chiude alle 19,30 (sic). Non mi resta che raggiungere il centro cittadino percorrendo vie secondarie, nei pressi del Masso Sacro ho modo di osservare uno scoiattolo che si aggira tranquillamente salendo e scendendo dagli alberi.
Entro nei giardini di Villa Milyus e salgo verso la villa, in fase di ristrutturazione da un decennio, a questo punto mi accorgo che se voglio essere a casa per l'ora di pranzo è meglio che mi affretti per cui imbocco viale Aguggiari e senza ulteriori deviazioni salgo a Sant'Ambrogio e da qui a Bregazzana.
Una delle mie attività preferite è esplorare a piedi la mia città, così mi reco o torno spesso dal lavoro percorrendo le sue strade ed i suoi parchi, quando, come oggi, ho più tempo a disposizione percorro anche 15 - 20 chilometri esplorando castellanze e quartieri che conosco solo superficialmente o per niente.
È comunque desolante vedere quante zone di grande pregio siano state stravolte da una cementificazione selvaggia e di pessima qualità, gli ultimi dieci anni si sono poi rivelati disastrosi da questo punto di vista: permessi di costruzione ovunque, supermercati dappertutto, parchi pubblici dimezzati per fare posto a condomini cosiddetti di pregio, in realtà di uno squallore desolante. Il grande prato di Truno per ora è ancora integro, speriamo che lo sia ancora in un prossimo futuro..
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