Roccoli, mulini e zone umide ad Est di Varese


Publiziert von paoloski , 20. April 2022 um 08:45.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 April 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 685 m
Abstieg: 685 m
Strecke:36,5 Km
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello

Pur essendo nato e sempre vissuto a Varese ci sono luoghi che non ho mai visto o da cui sono passato solo di sfuggita. Oggi sono da solo e decido di iniziare a porre rimedio alla mia ignoranza. Poco dopo le 7,30 parto da casa, passo a salutare l'elefante della tomba Magnani e proseguo in discesa, breve deviazione per il roccolo di Bregazzana, riprendo la discesa e raggiungo Olona, un paio di foto e salgo alla vicina Strada Statale, il traffico è ancora scarso e riesco ad attraversarla agevolmente. Percorro via Tabacci, al suo termine risalgo via Maciachini, supero il cimitero di Induno Olona ed all'altezza della chiesa di San Bernardino imbocco la lunghissima via Passerini, il tratto iniziale è boscato poi arrivano prati, campi e diverse aziende agricole dove nonostante la giornata festivia il lavoro ferve. Quasi al termine della via giro a sinistra in via Pantini, pochi metri e questa diviene una sterrata in discesa che dopo una curva giunge ad un magnifico ampio pianoro coltivato. Eccomi ad un bivio, la sterrata via Valceresio prosegue a destra verso Cascina Mentasti, a sinistra verso una fattoria. Prendo a sinistra per poi deviare a destra su una stradina dominata da un magnifico olmo. Seguo le tracce di un mezzo agricolo in direzione di Cascina Mentasti, intorno gli unici movimenti sono quelli di colombi, gazze, cinciallegre ed altri passeracei in gran fermento. Al termine del campo raggiungo la via Valceresio che prosegue fra sparse case ed edifici rurali. Infine eccomi in vista di Cascina Mentasti, dopo una teoria di villette geometrili entro nel nucleo vecchio, vengo salutato dai tanti abitanti che incontro poi, con l'aiuto dell'app individuo il non troppo visibile inizio del sentiero che scende verso valle. Seguo una traccia evidente finchè questa si perde nel nulla, riapro l'app e mi accorgo di aver mancato una deviazione sulla destra, risalgo il sentero con il cellulare in mano ed eccomi al bivio, in effetti ben poco evidente. In breve sono a valle, nei pressi della rotonda alle spalle dell'ipermercato. Ora percorro la via Ca' Bassa che si addentra in Val Sorda ma appena superato il ponte sulla Bevera prendo a destra per un bel sentiero, pochi metri ed arrivo ad un bivio, consulto l'app e prendo a destra. Il sentiero contorna il corso del torrente che da forma ad un'incredibilmente ricca zona umida: canne, salici, piante varie costellano le lanche e le pozze, un gran vocio e voli di uccelli tutt'intorno. Eccomi alla confluenza fra la Bevera e l'Olona, il corso del fiume prosegue in direzione della Folla di Malnate. Consulto l'app e decido di salire a sinistra verso la località Baraggia. Il sentiero in questo tratto assomiglia molto più al letto asciutto di un ruscello, probabilmente tale diverrà con le prime forti piogge. Nei pressi della sommità decido di fare una digressione per vedere il vicino roccolo. Nonostante la vegetazione si scorge un po' del panorama circostante. Torno sui miei passi e arrivo alla Baraggia, un luogo aperto e solivo con bella vista su Malnate.Non mi resta che scendere alla Folla, attraversare la strada sulle strisce pedonali ed avviarmi verso la stazione della dismessa linea ferroviaria della Valle Olona. Un sentiero affianca i binari e ben presto passa al di sotto del cavalcavia ferroviario e quindi sotto quelli del raccordo autostradale. Nonostante la presenza incombente il luogo è verde e tranquillo, un mare di aglio orsino profuma l'aria, il vicino corso dell'Olona crea angoli suggestivi. Presto arrivo al di sotto di Bizzozzero, si notano bene il castello e l'abside della parrocchiale. Finalmente sono ai Mulini di Gurone, la carta mostra un cerchio perfetto intorno all'abitato, è un notevole argine posto a riparo dell'abitato dalle piene dell'Olona. Compio un semigiro sull'argine per poi superare il ponte e raggiungere una non lontana zona umida, due passerelle si addentrano sull'acqua e fra i canneti ma la zona sembra priva di vita. Ritorno ai Mulini ed inizio la salita verso Bizzozzero, ai lati del sentiero Aglio orsino e nei tratti umidi Equiseto. Ora percorrendo via Portorose raggiungo la chiesa cimiteriale di Santo Stefano, risalente al VII - VIII secolo. Ho già percorso in passato parte del sentiero che intendo seguire. Scendo e raggiungo i prati ed i campi alle spalle della zona industriale meridionale di Varese. Seguo le indicazioni di Outoor Active e percorro un sentiero che mi porta dinanzi ad un cancello...errore dell'app o appropriazione indebita di un terreno da parte di un italico furbetto? Chissà. Torno indietro e dopo un breve tratto di strada asfaltata imbocco un bel sentiero segnalato come "Anello dello Streccione", è un percorso in piano che corre fra bosco e campi e raggiunge infine l'asfalto nei pressi del ponte della ferrovia e del municipio di Gazzada - Schianno. A questo punto necessito di una pausa per decidere il proseguio della mia gita: le possibilità di seguire un percorso privo di asfalto sembrano ben poche. Alla fine decido che se non potrò proseguire su sentieri e sterrato, quantomeno cercherò di evitare il traffico Via Varese normalmente molto frequentata è deserta: vista l'ora immagino che gli automobilisti siano piuttosto impegnati in picnic e grigliate. Al suo termine attraverso senza problemi la rotonda e imbocco via Novellina, fondo in asfalto ma traffico inesistente. Ad un tratto senza panorama ne segue un altro in cui la vista si apre sulle montagne, più oltre ecco il nucleo di Novellina, un nucleo antico circondato da edifici più recenti. La strada continua in discesa, incrocio una madre con due figli adolescenti...stanno percorrendo la Via Francisca. Arrivo all'incrocio con via Torquato Tasso, altro consulto dell'app...potrei seguire la Via Francisca a ritroso ma il percorso che sale verso la Cascina Mirasole mi pare alquanto tortuoso...comincio ad aver fame. Infine decido di risalire via dei Boderi. Il primo tratto offre magnifici scorci sulle montagne e le verdeggianti colline circostanti. Vi sono fiori ovunque. Più in alto la via diviene una sorta di canyon: muraglioni altissimi precludono ogni vista, a tratti qualche varco lascia intravvedere pretenziose ville con più colonne e tettini che buon gusto. Finalmente giungo al termine della salita, attraverso viale Europa e, percorro un tratto di via Nifontano, passo dinanzi all'edificio dove frequentai le scuole elementari ed entro nel piccolo, deserto giardino pubblico del quartiere di Bosto. Finalmente si mangia: un po' di pane e formaggio, una mela, del cioccolato e sono pronto a ripartire. Esco dall'uscita di via Frattini, risalgo via Metastasio e salgo a Villa Mirabello con l'idea di bermi un caffè seduto sulla terrazza del bar. Naturalmente è chiuso, raggiungo i giardini e scendo fino a Palazzo Estense, proseguo ma a quanto pare di bar aperti oggi c'è gran penuria, a questo punto rinuncio al caffè ma non ad un gelato. Leccando il mio cono risalgo viale Aguggiari, devio per via Bertini, passo davanti all'ippodromo, salgo a Sangallo, attraverso il grande prato poi Sant'Ambrogio, via per Bregazzana e dopo sette ore e mezza e quasi 37 chilometri sono a casa. Le mie gambe e, soprattutto, i miei piedi si stanno giustamente lamentando ma la soddisfazione è tanta: decisamente la mia città ha dintorni belli quanto misconosciuti. Mi hanno sorpreso le numerose aziende agricole incontrate, le tante aree verdi e le zone umide ricche di vita e tranquillità nonostante la vicinanza alle aree antropizzate, La prima parte del percorso, da Bregazzana a Schianno la consiglierei a chiunque, nonostante, inevitabilmente, si calpesti dell'asfalto i tratti su sterrato e su sentiero sono numerosi. La seconda parte devo studiarla meglio: probabilmente si possono seguire tratti con meno asfalto..."affaire a suivre". L'uso di un app cartografica a mio avviso è indispensabile, anche se qualche errore è comunque inevitabile: ho trovati tratti che erano indicati come sterrati ed invece si sono rivelati asfaltati, ma anche tratti sterrati che erano invece segnalati come asfaltati. Un sentiero, come detto, portava solo dinanzi ad un cancello, invero dall'apparenza decisamente recente. Ciononostante senza un app sarebbe impossibile orientarsi.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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asus74 hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 22. April 2022 um 15:12
Che giro megalungo che hai fatto!
Ben vengano le App d'aiuto!

paoloski hat gesagt:
Gesendet am 22. April 2022 um 20:28
Ciao, si decisamente lungo, sono arrivato a casa con i piedi fumanti! Colpa dell'asfalto


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