Rifugio Pizzini (2706 m) – Valle Cedèc


Publiziert von siso , 13. Juli 2024 um 16:15.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juli 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 537 m
Strecke:Rifugio Ghiacciaio dei Forni (2176 m) – Baite dei Forni (2212 m) – Baita Cedec (2450 m) – Rifugio Pizzini (2706 m) – Ponte della Girella (2343 m) – Malga dei Forni (2315 m) – Rifugio Ghiacciaio dei Forni (2176 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bormio imboccare la SP 29 (ex SS300) che immette nella Valfurva. Raggiunta la località di Santa Caterina prendere la Via Forni. Pagato il pedaggio di 10.- € si prosegue fino al Rifugio Ghiacciaio dei Forni.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Pizzini, 100 posti letto, in camere a più letti con bagni comuni o in camerette con doccia. È dotato di una sauna finlandese.
Kartennummer:TABACCO 08 – Ortles-Cevedale, 1:25000; Kompass 72 C2 – Ortler-Cevedale, 1:50000.

Escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, con partenza dal Rifugio Ghiacciaio dei Forni, nel territorio comunale di Valfurva.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.40

Fine dell’escursione: ore 12.30

Velocità media del vento: 5 km/h

Temperatura alla partenza: 5°C

Temperatura al rientro: 18°C

Sorgere del sole: 5.31

Tramonto del sole: 21.14

 

Partenza da Bormio alle 7:00, arrivo al Rifugio Ghiacciaio dei Forni (2176 m) dopo 18,0 km d’auto alle 7:32.

Oggi siamo decisamente mattinieri. Imboccata la Via Forni a Santa Caterina, poco dopo paghiamo il biglietto giornaliero di 10.- € e percorriamo i 4 km della stradina asfaltata fino al posteggio del rifugio, dove siamo i primi a parcheggiare. Più che un rifugio alpino sembrerebbe un grande albergo in stile vittoriano. Un bel sole nascente mitiga la temperatura frescolina e ci consente di scattare delle belle foto all’edificio e ad alcune delle tredici maestose cime che coronano la vallata.

Il segnavia indica per la nostra meta un tempo di percorrenza di 1 h e 50 min. Ce la prendiamo comoda: infatti, ci fermiamo spesso per ammirare e immortalare lo splendore che questa natura ci offre.

Superato lo strappo iniziale, il più duro di tutto il percorso, la mulattiera gippabile non presenta più pendenze elevate, tant’è vero che sarebbe percorribile anche con una carrozzina per bambini. Presto usciamo dal limite del bosco, così che il panorama si allarga ulteriormente.  

Le prime vette che ci ammaliano sono la Punta Taviela (3612 m), la Punta Cadini (3524 m), il Monte Giumella (3594 m), la Punta San Matteo (3678 m), la Punta Dosegù (3560 m), la Punta Pedranzini (3599 m) e il Pizzo Tresero (3594 m), coronate da estesi ghiacciai.

Alla Baita Cedèc (2450 m) una stele ricorda “Alberto e Maria, i custodi della valle”. Sulla stessa pietra una massima recita: “I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”.

È una zona di marmotte, ci sono delle tane a ridosso della sterrata, e di genziane. La visione più spettacolare la assaporiamo a poche decine di metri dal rifugio, quando all’improvviso spunta l’imponente mole del Gran Zebrù (3851 m), innevato e avvolto da un’evanescente bruma. Si erge sul confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige ed è la più elevata vetta lombarda.
 

                                                 Gran Zebrù (3851 m)

Sorseggiamo un cappuccino nel refettorio del Rifugio Pizzini (2706 m) chiacchierando con il guardiano Mauro. La struttura è moderna e dispone di un rifornito bar. Il rifugio dispone persino di una sauna. Alcuni escursionisti torcono il naso, perché ritengono che ci sia troppo confort. Ebbene, i tempi cambiano: a me sta bene così; apprezzo che i rifugi siano puliti, moderni, dotati di docce, asciugatoi, ecc. È un ulteriore incentivo a visitarli.

Poco dopo facciamo un giretto nei dintorni per scattare delle foto: ci saranno di grande aiuto per rievocare queste meravigliose montagne nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.

Durante la discesa decidiamo di modificare e allungare leggermente il percorso, passando dalla Malga dei Forni (2315 m). Il paesaggio nei pressi di questo alpeggio sembra un meraviglioso giardino, che non necessita di giardinieri.

L’anello si conclude dopo 4 h e 50 min al Rifugio Ghiacciaio dei Forni, a quest’ora con gli ampi posteggi gremiti.

 

Bellissima passeggiata nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, fino ai piedi del Gran Zebrù. La Valle dei Forni e la Val Cedèc offrono innumerevoli possibilità di escursioni per tutte le capacità e per tutti i gusti, a piedi e in parte anche con la mtb.

 

Tempo trascorso: 4 h 50 min

Tempo di salita: 2 h 15 min

Dislivello in salita: 537 m

Quota massima: 2710 m

Quota minima: 2175 m

Sviluppo complessivo: 11,23 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona

Soccorso sanitario: 118

Numero emergenza unico europeo: 112

Polizia: 113
Partecipanti Lore e siso.

Tourengänger: siso


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Kommentare (3)


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Michea82 hat gesagt:
Gesendet am 13. Juli 2024 um 21:10
Ho avuto la fortuna di soggiornarci una volta. C'era in noi un'entusiasmo alle stelle dato dal fatto di tentare il Gran Zebrù l'indomani. Ero stato proprio bene.
Bel giro e belle foto!

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Juli 2024 um 07:21
Ciao Michea!
Il Parco Nazionale dello Stelvio merita sicuramente più visite in tutte le stagioni. Sto meditando una possibile traversata in mtb, passando dal Rifugio Pizzini.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Juli 2024 um 20:18
Bella idea!


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