Val Zebrù


Publiziert von siso , 7. Juli 2024 um 21:23.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 Juni 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 442 m
Strecke:Niblogo (1595 m) – I Plaz (1660 m) – Sebrù dal Giardin (1866 m) – Zebrù di Dentro (1872 m) – Zebrù da Bigno (1860 m) – Chitomas (1881 m) – Area picnic Pecè (1901 m) – Baite di Pecé (1915 m) – Pramighen (1923 m) – Campo di Fuori, Ristoro La Baita (1947 m) – Baite Campo di Mezzo (1984 m) – Rifugio Campo di Val Zebrù (2000 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bormio imboccare la SP 29 (ex SS300) che immette nella Valfurva. Raggiunta la località San Nicolò (1319 m), svoltare a sinistra, in direzione est. Passando da Plazzola (1512 m) si raggiunge il posteggio a pagamento di Niblogo (1595 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Campo, 20 posti letto.
Kartennummer:TABACCO 08 – Ortles-Cevedale, 1:25000; Kompass 72 C2 – Ortler-Cevedale, 1:50000.

Escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, con partenza da Niblogo in Valfurva.

La leggenda narra che sotto la Cima della Miniera si nasconda la tomba di Johannes Zebrusius, meglio conosciuto come “Gran Zebrù”, cavaliere che, di ritorno da una Crociata in Terra Santa, trovò la sua amata Armelinda sposata ad un altro uomo. Zebrusius preso dallo sconforto si ritirò come un eremita nella solitudine della Val Zebrù.

 

Inizio dell’escursione: ore 10.20

Fine dell’escursione: ore 15.40

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 5.29

Tramonto del sole: 21.14

 

Partenza da Bormio alle 9:45, arrivo al parcheggio di Niblogo (1595 m) dopo 6,3 km d’auto alle 10:00.

Trovo l’ultimo posto libero di fronte al bar del Centro Informazioni Turistiche. Tra i vari segnavia scegliamo il percorso 529, Baite di Campo, a 2 h 20 min di cammino.

Il transito sulla sterrata gippabile è consentito solo agli automezzi autorizzati, tra i quali quelli del servizio navetta.

Nel primo tratto la valle è stretta, con lineamenti aspri e versanti caratterizzati da scoscendimenti e depositi alluvionali. Più avanti la vallata si allarga e si addolcisce.

Ai lati della strada vediamo pannelli didattici, cappelle, crocifissi, aree picnic, fontane e belle baite di legno. Abbiamo l’opportunità di immergerci in un ambiente di alta quota ricco di biodiversità e caratterizzato da una flora alpina pregevole e variegata. I fiori maschili dei pini mughi si associano alle pigne, poste all’apice dei giovani rami. Gli strobili impiegano due anni a maturare. La loro fragranza è particolarmente piacevole all’olfatto.

Apprezzo molto che ad ogni alpeggio, anche quando è costituito da una sola baita, si trovi un pannello di legno che ne indica il nome con la quota; è la giusta dignità che questi luoghi meritano.
 

                                                         Val Zebrù

Per la prima volta vedo una struttura atta a catturare gli ungulati. Presumo che venga utilizzata per scopi scientifici, ovviamente non per fini venatori, visto che ci troviamo nel Parco Nazionale dello Stelvio.

Dopo un paio di ore di piacevole cammino arriviamo al primo ristoro, la Baita di Campo di Fuori (1947 m). La nostra meta è poco più avanti, si tratta del Rifugio Campo di Val Zebrù (2000 m), già molto ben frequentato.

Ci gustiamo un piatto caldo e dopo un’oretta riprendiamo il cammino per il ritorno a Niblogo. La sorpresa è legata all’ingrossamento dei torrenti, che crea qualche difficoltà agli escursionisti, in particolare nel superamento di quello che si incontra ad 1 km dal rifugio. Qualcuno sceglie di guadare a piedi nudi il corso d’acqua, tenendo calze e scarponcini in mano. Noi decidiamo di aggirare il punto chiave e di oltrepassare le acque torrentizie in un luogo più a monte, aggrappandoci ai rami di un pino mugo caduto.

 

Bellissima passeggiata nella suggestiva Val Zebrù, sulle orme di Johannes Zebrusius, che riposa nei pressi del Gran Zebrù, il monte che già nel nome cela la sua segreta natura. Deriva forse, infatti, dalla radice celtica “se” (“spirito buono”), congiunta con “bru” (abbreviazione di “brugh”, che significa “rocca”, “luogo fortificato”).

 

Tempo trascorso: 5 h 20 min

Tempo di salita: 2 h 25 min

Dislivello in salita: 442 m

Quota massima: 2000 m

Quota minima: 1595 m

Sviluppo complessivo: 14,86 km

Difficoltà: T1/T2

Copertura della rete cellulare: buona

Soccorso sanitario: 118

Numero emergenza unico europeo: 112

Polizia: 113.

Partecipanti: Lore e siso.


Tourengänger: siso


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T3
T1
T2 L I WS+
9 Mai 22
Hikr-Erstbesteigung: Skihochtour bei trübem Wetter vom Val... · Steppenwolf (Born to be wild)
WS+ II WS+
10 Mai 22
Skihochtour vom Rifugio V°Alpini zum Monte Zebrù mit... · Steppenwolf (Born to be wild)
T2
11 Nov 24
Monte Forcellino (m.2842) · Poncione
T3
25 Aug 16
Rifugio V Alpini Mt.2877 · ralphmalph
T5- WS
23 Jun 12
Monte Zebrù 3740 m · cristina

Kommentare (3)


Kommentar hinzufügen

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 8. Juli 2024 um 08:04
La valle delle Alpi lombarde che preferisco!
Ciao.
Andrea.

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Juli 2024 um 13:17
Certo è bellissima, comunque in zona ce ne sono altre altrettanto belle: per esempio la Valle di Cedèc, la Val Viola, la Valle di Gavia, la Valle di Fraèle, la Val Trela, la Valle Alpisella...
Ciao, grazie per l'attenzione.
siso

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Juli 2024 um 23:31
Sono d'accordo, tutta l'Alta Valtellina è bellissima. Alla val Zebrù attribuisco una preferenza in più perché vi ho sempre avvistato fauna selvatica, anche se ovviamente non come nel PN del Gran Paradiso.
Ciao.
Andrea.


Kommentar hinzufügen»