Val Zebrù - Baite di Pecè (m.1913)
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Una piacevole e breve gita, svolta interamente su ampio sterrato, in quello che è il lungo accesso naturale al Rifugio V° Alpini, chiuso su ambedue i lati da imponenti e incombenti montagne, le cui cime solo raramente possono intuirsi, specie in questa parte iniziale, ovvero il Monte Forcellino (gruppo del Confinale) e il Monte Cristallo. La vista solo raramente si apre su altre importanti cime, quali il Sobretta e la Cima de Piazzi, mentre il cammino è ravvivato dagli isolati e prativi nuclei di Zebrù, Chitomas e Pecé.
CChiara
Cosa ci possiamo inventare per occupare un ritaglio di tempo dopo aver passato mattinata e buona parte del pomeriggio a cucinare per il pranzo di Pasqua? Giusto una camminatina in una valle della zona: Emi propone la val Zebrù e così lasciamo la macchina al posteggio di Nibloch (m.1575) alle 16.30 e c'incammniamo. Mi son sentita un po’ forestiera, non avendo praticamente mai frequentato la zona, se non per una piccola e breve puntatina una decina di anni fa ed una gita quando ero bambina: per me era tutto nuovo e mi sono riempita gli occhi delle bellezze autoctone. Ancora la neve, nonostante l’inverno magro, stentava a lasciare il passo alla primavera ed in alcuni seppur brevi punti il passaggio su neve/ghiaccio era obbligato; più decisa invece la permanenza del manto nevoso dalle Baite Pecé (m.1913), motivo per cui, anche vista l’ora, abbiamo deciso di rimandare a prossima data il prosieguo della scoperta della valle. Breve ma piacevole toccata e fuga.
CChiara
Cosa ci possiamo inventare per occupare un ritaglio di tempo dopo aver passato mattinata e buona parte del pomeriggio a cucinare per il pranzo di Pasqua? Giusto una camminatina in una valle della zona: Emi propone la val Zebrù e così lasciamo la macchina al posteggio di Nibloch (m.1575) alle 16.30 e c'incammniamo. Mi son sentita un po’ forestiera, non avendo praticamente mai frequentato la zona, se non per una piccola e breve puntatina una decina di anni fa ed una gita quando ero bambina: per me era tutto nuovo e mi sono riempita gli occhi delle bellezze autoctone. Ancora la neve, nonostante l’inverno magro, stentava a lasciare il passo alla primavera ed in alcuni seppur brevi punti il passaggio su neve/ghiaccio era obbligato; più decisa invece la permanenza del manto nevoso dalle Baite Pecé (m.1913), motivo per cui, anche vista l’ora, abbiamo deciso di rimandare a prossima data il prosieguo della scoperta della valle. Breve ma piacevole toccata e fuga.
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