Multi-Barro 922 m 3X

Quando la pioggia la fà da padrona già da molto tempo, và bene anche una umida giornata uggiosa. E siccome in quota c'è molta neve, viene in mente il Monte Barro. Però la sua modesta altezza non aveva mai giustificato tutto questo viaggio finora.
Vediamo cosa ne viene fuori.

Il viaggio già di per sè fastidioso per il traffico, viene complicato da un errore in uscita dalla superstrada, che poi ci fà fare alcuni giri in tondo, anche per via della chiusura di un accesso.

Finalmente a Valmadrera, arriviamo nella zona industriale in Via Fornaci, anche qui giro turistico intorno ai capannoni, prima di arrivare finalmente alla partenza.

Siamo in località Carascè, troviamo un bel parcheggio a lato di un capannone, e subito sopra ci sono già i cartelli con la partenza del sentiero numero 308. La traccia sale nel bosco un pò fangosa, e percorre la Val Faè, si passa da una grande baracca in legno, e poco sopra da un antico cippo di confine comunale del 1713. Si vedo da un lato la lettera V e dall'altro la G ( Valmadrera e Galbiate ). A quota 500 si incrocia un sentiero ( Faè Basso ) e a 630 un altro ( Faè Alto ) : è il sentiero di mezzo. Qui svoltiamo su di esso verso destra. Siamo in una zona con casotti di acquedotti, dopo circa 200 metri lineari, prendiamo una traccia non marcata che sale ripidamente a sinistra ( sud ), tra una marea di bucaneve e campanellini.
A quota 800 m arriviamo alla Sella dei Trovanti. Qui svoltrando a sinistra e con un ultimo tratto roccioso, arriviamo in cima al Monte Barro 922 m. tempo plumbeo, che già più volte ha accennato a piovere, per poi graziarci.

Ora scendiamo la cresta sud rocciosa e con alcuni passaggi atletici, fino ad arrivare alla Sella della Pila 787 m, qui pieghiamo a destra in discesa verso Sud-Ovest, arriviamo su un sentiero trasversale, nei pressi della Torre 3. Giriamo a destra, e poco dopo prendiamo un sentiero che pensiamo passi dal Roccolo sottostante, ma quando capiamo che così non è, torniamo indietro, e proseguiamo nella discesa verso Galbiate sul segnavia 307. Arrivati in Via dell'Oliva, a Galbiate, località Due Case 439 m, andiamo a sinistra in falsopiano, tra piantagioni di olivi, fino a che parte a sinistra in salita il sentiero 305. Che poi sale al Monte San Michele 771 m, e con saliscendi, poi anche il 2° e il 1° Corno ( 803 m e 815 m ), quindi ancora alla Sella della Pila e ripercorriamo di nuovo in salita il tratto più impegnativo fino al Monte Barro  ( seconda volta ).
Ma abbiamo ancora tempo e con questo meteo si suda poco, quindi decidiamo per un altro giretto di esplorazione ( per noi almeno ).
Quindi giù ancora alla Sella dei trovanti 800 m, qui giù a sud ( sinistra ), su sentiero non marcato, che subito dopo si sdoppia, noi prendiamo il ramo di destra, che scende alla Torre gota 3, e incontra un sentiero trasversale. 
Qui perdiamo la bussola, sotto il rudere della torre, crediamo di vedere una traccia sul costone, e lo discendiamo fiduciosi alla bell'e meglio, incontriamo anche una primitiva baracca di cacciatori e un abbandonato sentiero trasversale ( o il miraggio di esso ), infine in mezzo a qualche rovo e siamo sulla lastricata "strada vecchia" ( dopo 150 m di dislivello wild ).
Percorriamo questa larga stradina verso sinistra in discesa e poco dopo arriviamo sull'asfalto, nei pressi di un parcheggio ( Fornace ) 550 m. Percorriamo una decina di metri di strada verso il basso, e subito riprendiamo la salita a sinistra, che inizialmente stà nella vallecola di torrente asciutto, poi sempre restando in direzione nord, anche dopo alcuni incroci di sentieri, arriviamo per l'ennesima volta alla Sella dei Trovanti.
Qui basta uno sguardo ( tra due folli ) per decidere di risalire per la terza volta in cima al Barro. Adesso basta se no ci coglie il buio.
Quindi, ancora Sella dei Trovanti e poi la larga mulattiera che ci porta all'Eremo, ma per un caffè è già chiuso. Proseguiamo sempre in discesa verso Nord-Ovest tagliando un paio di volte la strada e alla località Culcinera ( tornante ), prendiamo il sentiero che va via per la tangente  a NW ( l'unico senza cartello ), che arriva a Scalogia, appena sopra la Baita Alpina. Qui dopo un momento di smarrimento, troviamo l'accesso per il Sentiero del Vento n. 309. Che bellissimo, stretto ed esposto scende in picchiata sui capannoni della zona industriale di Valmadrera, da cui con un breve traverso torniamo alla nostra auto.