Pizzo dei Galli... quasi


Publiziert von cai56 , 17. Dezember 2023 um 20:16. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Dezember 2023
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1240 m
Abstieg: 1240 m
Strecke:Andata e ritorno 14,54km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Valgerola. Risalire la valle fino all'ingresso di Rasura, dove si trova il bivio per Mellarolo; nella piccola frazione si trovano parecchi posti di parcheggio, ma di lunghezza limitata.

Si tratta di una meta - analogamente al contiguo e di poco più alto Pizzo di Olano - molto popolare anche fra gli scialpinisti: la varietà del percorso permette molti obiettivi di arrivo scaglionati lungo il tracciato in modo da accontentare - per distanza e difficoltà progressive - le diverse capacità degli escursionisti.  Da ricordare, nonostante la diffusa fama di semplicità e quasi da gita di ripiego, che il raggiungere le due vette (il Pizzo di Olano un poco più difficile) non è privo di rischi: con neve fresca il canale terminale è sotto la minaccia di un regolare accumulo di neve da sinistra, oppure si formano insidiose lastre di ghiaccio che praticamente precludono il passaggio a chi calza racchette da neve (che sui traversi sono nettamente sfavorite rispetto agli sci). Noi ci siamo fermati un centinaio di metri sotto la Bocchetta de la Majona perchè i lastroni da vento non permettevano di procedere senza incidere il pendio, con sottostanti strati di neve alternati a cristalli di brina non stabilizzati: spiacevole ma non insolito quassù. La difficoltà indicata (WT2) si riferisce alla gita fino al Pian di Sprisü; proseguendo si raggiunge WT3 e la discesa diretta in un canalone settentrionale che abbiamo improvvisato (molto ripido ma protetto in un bosco di larici) arriva a WT4. Dalla Motta di Olano la gita si apre in un ripiano aperto ai panorami più vasti sulla Valtellina, con splendide vedute specialmente sui monti della Valmasino.


Dal parcheggio di Mellarolo si prosegue per qualche decina di metri fino alla piazzetta della frazione, dove si inverte la direzione salendo a sinistra verso la parte alta dell'abitato; poco prima delle ultime case si imbocca a sinistra una rampa in cemento che, fra vecchie stalle, raggiunge i pendii erbosi che bordano il paesello. Si attraversano in quota gli ampi prati per poi rientrare nel bosco raggiungendo un torrentello ed una strada sterrata; attraversatala, si sale un tratto di sentiero ripido e molto dissestato che conduce ad incontrare la bellissima mulattiera acciottolata proveniente da Sacco. Percorrendo un fitto bosco di abeti e betulle si raggiunge un bivio: diritto si proseguirebbe per le Tagliate di Sotto e le Tagliate di Fuori, ma si svolta nettamente a sinistra (freccia "Rifugio") per salire all'amplissima radura della Corte, dove - in alto - si trova l'omonimo rifugio. Proprio alle spalle della costruzione si trovano - traccia molto frequentata e multipla - le indicazioni per la Motta di Olano (qui "Monte di Olano"); il passaggio attraversa la foresta di conifere fino a sbucare nell'apertura delle Tagliate di Mezzo, da cui, oltrepassata una seconda fascia boschiva, arriva alle Tagliate di Sopra. [In condizioni estive il sentiero aggira in senso orario - da in basso a sinistra ad in alto a destra - le due radure, ma con neve sufficiente è più pratico effettuare una diagonale; da qualche anno è presente anche una disastrosa e disastrata pista per mezzi speciali che compie un ampio giro verso est.]. Oltrepassata una pozza che in inverno appare sempre ghiacciata, si sale a raggiungere una baita isolata, proseguendo poi a tornanti sul dosso erboso (ruderi di muri a secco e di calecc, le baite stagionali con perimetro basale in muratura e - all'uso - copertura in telone) fino alla croce dell'alpe. Da qui il panorama si presenta veramente magnifico con una estensione fra la Costiera dei Cech e le propaggini dell'Adamello in Valcamonica. Accanto ad una baita isolata ed una pozza d'abbeverata si prosegue sull'amplissimo dosso incrociando la GVO (Gran Via delle Orobie) e raggiungendo la Casera di Olano; la traccia poi si addentra in un rado bosco di larici con pendenza limitata andando a terminare alla baita del Pian di Sprisüi. La successiva fascia boscosa si percorre a larghi tornanti portandosi non lontano dalla Baita di Cima (appena visibile fra gli alberi): da qui in avanti si prosegue solo in accettabili condizioni di neve. Aggirando da sinistra un dosso, che sulla destra si arresta contro la cresta orientale del Pizzo dei Galli, si entra in un primo largo canale ancora in posizione abbastanza sicura che introduce però ad un ripido pendio (circa 30°): proseguendo si arriverebbe ad una piccola conca sotto la rampa terminale della Bocchetta de la Majona. Con racchette da neve e neve crostosa vetrata - peraltro sfondosa - è impossibile proseguire e ci fermiamo.
Torniamo per la stessa via fino al Pian di Sprisüi, dove deviamo a sinistra fin sul culmine di un dossetto arrotondato: affacciandosi sul versante opposto si può notare un ripido valloncello radamente alberato che sembra ritornare sul percorso di salita nei pressi della Casera di Olano. La neve è estremamente compatta, penetrano di pochi millimetri solo le punte metalliche delle racchette e, vista la pendenza, non è possibile effettuare traversi. Con estrema cautela scendiamo inizialmente per la massima pendenza, per poi riuscire a compiere ampie curve fra i larici: un percorso interessante che ricompensa almeno in parte dalla mancata vetta. Per il resto si rientra lungo il percorso di salita, con qualche innocua variante.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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