Motta di Olano (1702 m) e Pian di Sprisui (1853 m) da Mellarolo


Publiziert von peter86 , 15. Februar 2017 um 10:12.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Februar 2017
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1050 m
Abstieg: 1050 m
Strecke:13,29 km, come da waypoints e traccia gps
Zufahrt zum Ausgangspunkt:SS36, seguire per Sondrio fino a Morbegno, svolta a destra per Val Gerola, quindi subito prima del paese di Rasura svolta a destra per Mellarolo. Parcheggio gratuito (circa 15 posti) all'ingresso del piccolo borgo.

Alla ricerca di bella neve, ma anche di un percorso al sicuro dal possibile pericolo valanghe, per questo ultimo giorno di ferie mi gioco la carta Val Gerola.
Temendo un super affollamento parto piuttosto presto, ma alle 8.35 sono l'unico nel parcheggio di Mellarolo e per oltre un'ora camminerò senza incontrare anima viva!

A Mellarolo mi addentro nella stretta viuzza del paese. Trovo ben presto un segnavia bianco-rosso, e, non vedendo altre indicazioni, decido di seguirlo.
Salendo stretti vicoli raggiungo le ultime case del borgo e continuo su una bella mulattiera, che sale in direzione nord-ovest, tagliando in diagonale i pendii.
La neve in questo primo tratto è davvero poca, per cui le ciaspole restano inizialmente appese allo zaino.
Ben presto confluisco in una più ampia stradina che sale da destra. Io svolto a sinistra e, ad un successivo bivio in cui la stradina si dirama, proseguo dritto.
Non vi sono indicazioni, e la mia mappa sul gps non riporta questi percorsi, dunque vado un pò ad intuito, immaginando che probabilmente entrambe le stradine portino a destinazione (cosa che mi verrà confermata successivamente da un local).
La stradina sale sempre a mezzacosta, tagliando il pendio in direzione sud ovest, ripassando in pratica in alto sopra al paese di Mellarolo (che infatti per un tratto si vede in basso a sinistra).
La neve aumenta di spessore e il manto si fa continuo, quindi posso indossare le ciaspole.
Supero alcuni gruppi di baite, finchè, per velocizzare, decido di abbandonare la stradina e di salire in direttissima i prati innevati per andare ad intersecare la strada per il Rifugio della Corte.
Pessima scelta, perchè mi trovo su un pendio ripidissimo, su cui fatico non poco a far tenere le ciaspole!
Per fortuna il tratto è breve ed in pochi minuti raggiungo un altro gruppo di baite, dove ritrovo la mulattiera con il segnavia bianco-rosso, che rapidamente mi porta sulla strada per il Rifugio della Corte.
Un breve tratto sulla strada innevata e trovo a sinistra, stavolta indicato da una palina, il sentiero per il Monte Olano (altro nome della Motta di Olano).
Passo a margine di una stupenda radura costellata di baite, in fantastico ambiente sempre più innevato, quindi con una breve rampa ripida raggiungo il Rifugio della Corte (1h10).

Salgo quindi alle spalle del Rifugio, seguendo la moltitudine di tracce presenti sulla neve.
Si entra ben presto in un bosco incantato, passando tra abeti belli carichi di neve e attraversando alcune radure con piccoli gruppi di baite.
Il manto nevoso aumenta sempre più, ben oltre il mezzo metro nella parte alta. Bella neve soffice e farinosa, che mi fa pregustare la discesa che mi aspetta al ritorno!
Uscito dal bosco ancora un paio di zig zag e raggiungo la sommità della Motta di Olano (2h20), che non è una vera e propria cima, ma un dosso, comunque uno stupendo balcone panoramico!
La giornata è coperta ma la temperatura gradevolissima, quasi calda, e posso così fermarmi un bel po' per assaporare al meglio lo spettacolo che mi circonda.
Decido quindi di proseguire ancora un tratto,  seguendo il consiglio di un escursionista del luogo.
In leggera salita raggiungiamo insieme la Casera di Olano e successivamente un piccolo dosso che sovrasta di qualche metro l'idilliaca conca del Pian di Sprisui (2h55).

Ci salutiamo, ed io inizio la discesa seguendo lo stesso itinerario di salita. 
Come previsto il tratto tra la Motta di Olano ed il Rifugio della Corte è una vera goduria... gli ampi pendii con larghi spazi ancora non battuti permettono una discesa balzando in neve fresca.
Raggiungo il rifugio in meno della metà del tempo di salita (3h40), e, visto che non c'è il temuto affollamento, mi fermo per un veloce piatto di pizzoccheri (buonissimi).
Ancora qualche divertente taglione appena sotto al Rifugio, quindi non mi resta che seguire la strada ben battuta e la successiva mulattiera percorsa al mattino.
Più scendo e più la neve si fa davvero pesante e bagnata e lo spessore si riduce a pochi cm. Il gran caldo, nonostante non ci sia sole, si sta già facendo sentire sul manto nevoso.
Decido quindi di evitare ogni ulteriore taglione e di seguire pedissequamente la mulattiera e quindi la stradina già percorsa in salita.
Tolte le ciaspole infine riprendo il sentiero che in pochi minuti mi riporta a Mellarolo (4h30), a conclusione di un'escursione a dir poco fantastica!


Tourengänger: peter86
Communities: Hikr in italiano


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