Valgerola: cima della Rosetta e grappa al Pino Mugo
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Il gusto della grappa al Pino Mugo della brava Elisa del Rifugio della Corte mi è rimasto in bocca, così, oggi, decido di tornare sù unendo alla bevutina un bel giro ad anello che tocchi la Cima della Rosetta, una delle montagne simbolo della bassa Valgerola.
Poiché tutti gli ingredienti sono allettanti, coinvolgo l'amico Francesco che senza indugio accetta.
Prima delle 7.00 siamo allo spiazzo che sale da Rasura dove comincia la strada transitabile solo con pass. Parcheggio e partiamo incamminandoci su asfalto per qualche centinaio di metri sino ad intercettare un sentiero segnalato che si alza sulla sinistra. Ci infiliamo e troviamo dei segni blu che seguiamo nel senso della provenienza e non della destinazione.
Usciamo più in alto su bei prati costellati da baite (probabilmente località Ciano) e con l'aiuto di un local, tagliando per prati giungiamo alla Cappella degli Alpini scoprendo un posto di eccezionale bellezza e panoramicità. Se non fosse perché sappiamo che continuando ne troveremo altri e forse ancor più belli, potremmo anche decidere di fermarci qui.
Invece proseguiamo su un sentiero evidente che si stacca dalla cappella e senza tregua risale il bosco sino ad uscire, duecento metri più in alto, al rifugio Bar Bianco.
Hai visto che c'è un posto ancor più bello, con i suoi prati verdissimi, l'eccezionale vista sul monte Disgrazia, quattro capre che pascolano placide e lassù la cima della Rosetta che ci chiama? Che facciamo? Ci fermiamo qui? No, andiamo alla ricerca, mai sazi, di altra bellezza.
Seguiamo il sentiero Ornitologico che dapprima sale ripido poi si fa traverso portandosi verso sud, quindi risale ancora verso il lago di Culino. A volte accorciamo per prati, godendo delle prime fioriture di Rododendri. Il pianoro del lago è il terzo luogo che ci induce nella tentazione di una fermata ma noi adesso abbiamo in mente la cima così su facile tratturo guadagniamo la cresta e in breve siamo in cima.
Ecco è qui che bisogna fermarsi per sempre e quasi quasi lo faremmo se non ci fosse la grappa al Pino Mugo ad indicarci la via.
Scendiamo per cresta opposta puntando i ben visibili pratoni della Motta di Olano. Poco prima del Bar Bianco giriamo a sinistra, scendiamo traversando ad attraversare un ruscello e risaliamo dolcemente alla Motta di Olano, già visitata con la neve a dicembre, ma oggi è un'altra cosa, un'altra bellezza che quasi ti toglie il fiato.
Dalla Motta nuova discesa per prati, poi una fascia di bosco ci conduce alle Tagliate e da lì il percorso al rifugio della Corte è poca cosa.
Guarda a caso, siamo lì a mezzogiorno proprio quando l'Elisa sta sfornando i Pizzoccheri fatti a mano.
Due bei piatti, prego, necessario preambolo alla goduria assoluta della suddetta grappa.
Un'oretta dopo, un po' per scorciatoie, un po' per asfalto copriamo i due\tre chilometri che ci separano dall'auto, che è là ad aspettarci da più di sei ore.
Arrivederci a presto, magnifica Valgerola, qualche altra cima e qualche altro bicchiere di Grappa al Pino Mugo chiamano nuove visite.
I tempi sono comprensivi di circa trenta minuti di pause ed escludono la sosta al Rifugio di circa un'ora.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 25 km circa.
Poiché tutti gli ingredienti sono allettanti, coinvolgo l'amico Francesco che senza indugio accetta.
Prima delle 7.00 siamo allo spiazzo che sale da Rasura dove comincia la strada transitabile solo con pass. Parcheggio e partiamo incamminandoci su asfalto per qualche centinaio di metri sino ad intercettare un sentiero segnalato che si alza sulla sinistra. Ci infiliamo e troviamo dei segni blu che seguiamo nel senso della provenienza e non della destinazione.
Usciamo più in alto su bei prati costellati da baite (probabilmente località Ciano) e con l'aiuto di un local, tagliando per prati giungiamo alla Cappella degli Alpini scoprendo un posto di eccezionale bellezza e panoramicità. Se non fosse perché sappiamo che continuando ne troveremo altri e forse ancor più belli, potremmo anche decidere di fermarci qui.
Invece proseguiamo su un sentiero evidente che si stacca dalla cappella e senza tregua risale il bosco sino ad uscire, duecento metri più in alto, al rifugio Bar Bianco.
Hai visto che c'è un posto ancor più bello, con i suoi prati verdissimi, l'eccezionale vista sul monte Disgrazia, quattro capre che pascolano placide e lassù la cima della Rosetta che ci chiama? Che facciamo? Ci fermiamo qui? No, andiamo alla ricerca, mai sazi, di altra bellezza.
Seguiamo il sentiero Ornitologico che dapprima sale ripido poi si fa traverso portandosi verso sud, quindi risale ancora verso il lago di Culino. A volte accorciamo per prati, godendo delle prime fioriture di Rododendri. Il pianoro del lago è il terzo luogo che ci induce nella tentazione di una fermata ma noi adesso abbiamo in mente la cima così su facile tratturo guadagniamo la cresta e in breve siamo in cima.
Ecco è qui che bisogna fermarsi per sempre e quasi quasi lo faremmo se non ci fosse la grappa al Pino Mugo ad indicarci la via.
Scendiamo per cresta opposta puntando i ben visibili pratoni della Motta di Olano. Poco prima del Bar Bianco giriamo a sinistra, scendiamo traversando ad attraversare un ruscello e risaliamo dolcemente alla Motta di Olano, già visitata con la neve a dicembre, ma oggi è un'altra cosa, un'altra bellezza che quasi ti toglie il fiato.
Dalla Motta nuova discesa per prati, poi una fascia di bosco ci conduce alle Tagliate e da lì il percorso al rifugio della Corte è poca cosa.
Guarda a caso, siamo lì a mezzogiorno proprio quando l'Elisa sta sfornando i Pizzoccheri fatti a mano.
Due bei piatti, prego, necessario preambolo alla goduria assoluta della suddetta grappa.
Un'oretta dopo, un po' per scorciatoie, un po' per asfalto copriamo i due\tre chilometri che ci separano dall'auto, che è là ad aspettarci da più di sei ore.
Arrivederci a presto, magnifica Valgerola, qualche altra cima e qualche altro bicchiere di Grappa al Pino Mugo chiamano nuove visite.
I tempi sono comprensivi di circa trenta minuti di pause ed escludono la sosta al Rifugio di circa un'ora.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 25 km circa.
Hike partners:
rochi
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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