Val da Saent e Lagh da la Regina
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La giornata disponibile per l'escursione è ridotta alle sole poche ore comprese fra il passaggio di una perturbazione e della successiva, ed inoltre in quota c'è già un poco di neve: occorre una gita breve e di facile esecuzione, senza escludere naturalmente la possibilità di un bel paesaggio. La troviamo subito: la Val da Saent, la prima laterale sinistra salendo dal confine di Piattamala-Campocologno, un solco ben poco visibile dal basso e con mete alpinistiche piuttosto limitate, ma con foreste di larice che in autunno danno il meglio di sè dal punto di vista cromatico. Ci eravamo già stati, ma in modo marginale e di certo non nella stagione opportuna:
(https://www.hikr.org/tour/post166707.html) e (https://www.hikr.org/tour/post123956.html).
La presenza al suolo di un modesto strato di neve ha ingentilito l'ambiente roccioso dei laghi dell'anfiteatro terminale: l'evidenza del percorso ci ha consentito di raggiungere senza alcuna difficoltà il Lagh da la Regina, mentre le possibili estensioni dell'escursione (salita al Passo Meden e giro al Lagh dal Mat) risultavano non immediatamente individuabili.
Dopo il parcheggio obbligatorio a I Betin (località principale di Cavaione) a causa di lavori di rifacimento completo di alcuni tratti di carrozzabile, si prosegue lungo la strada fino al tornante di Bastian, dove si trova la deviazione per la Val da Saent. Volgendo quindi a sinistra, si continua lungo la bellissima sterrata per pochi chilometri fino al ripiano prativo di Pescia Bassa, con alpeggio e, molto più in basso, una baita isolata; la pista, per un tratto cementata a causa della pendenza, affronta ora una doppia sequenza di tornanti nei pressi del torrente Saent e raggiunge il piano al cui margine si trova il Rifugio Anzana (di modesto aspetto ed accessibile su richiesta telefonica di un codice). Ancora qualche decina di metri di pista sterrata e si raggiungono i pascoli di Pescia Alta, le cui costruzioni d'alpeggio si trovano poco discoste dalla palina con le indicazioni per la nostra meta. Deviando decisamente a sinistra ed attraversando quello che, sotto la neve, sembra un prato decisamente umido, si inizia a risalire un dosso ricoperto di cespugli di rododendri che raggiunge il culmine presso dei ruderi di baita; da qui in avanti si prosegue, dentro e fuori dal bosco, lungo la dorsale che borda verso nord la conca del Plan da l'Anzana, attraversando e mantenendosi poi nelle vicinanze nuovamente del torrente Saent. Il sentiero guadagna quota aggirando sul pascolo le poche rocce affioranti e quindi, accostando il greto dell'emissario, raggiunge le rive del Lagh da la Regina, alle cui spalle si estendono le cospicue gande della cresta sud-est del Pizzo Combolo.
Ritorno lungo la via di salita, effettuando qua e là alcuni tagli di curve e tornanti.
(https://www.hikr.org/tour/post166707.html) e (https://www.hikr.org/tour/post123956.html).
La presenza al suolo di un modesto strato di neve ha ingentilito l'ambiente roccioso dei laghi dell'anfiteatro terminale: l'evidenza del percorso ci ha consentito di raggiungere senza alcuna difficoltà il Lagh da la Regina, mentre le possibili estensioni dell'escursione (salita al Passo Meden e giro al Lagh dal Mat) risultavano non immediatamente individuabili.
Dopo il parcheggio obbligatorio a I Betin (località principale di Cavaione) a causa di lavori di rifacimento completo di alcuni tratti di carrozzabile, si prosegue lungo la strada fino al tornante di Bastian, dove si trova la deviazione per la Val da Saent. Volgendo quindi a sinistra, si continua lungo la bellissima sterrata per pochi chilometri fino al ripiano prativo di Pescia Bassa, con alpeggio e, molto più in basso, una baita isolata; la pista, per un tratto cementata a causa della pendenza, affronta ora una doppia sequenza di tornanti nei pressi del torrente Saent e raggiunge il piano al cui margine si trova il Rifugio Anzana (di modesto aspetto ed accessibile su richiesta telefonica di un codice). Ancora qualche decina di metri di pista sterrata e si raggiungono i pascoli di Pescia Alta, le cui costruzioni d'alpeggio si trovano poco discoste dalla palina con le indicazioni per la nostra meta. Deviando decisamente a sinistra ed attraversando quello che, sotto la neve, sembra un prato decisamente umido, si inizia a risalire un dosso ricoperto di cespugli di rododendri che raggiunge il culmine presso dei ruderi di baita; da qui in avanti si prosegue, dentro e fuori dal bosco, lungo la dorsale che borda verso nord la conca del Plan da l'Anzana, attraversando e mantenendosi poi nelle vicinanze nuovamente del torrente Saent. Il sentiero guadagna quota aggirando sul pascolo le poche rocce affioranti e quindi, accostando il greto dell'emissario, raggiunge le rive del Lagh da la Regina, alle cui spalle si estendono le cospicue gande della cresta sud-est del Pizzo Combolo.
Ritorno lungo la via di salita, effettuando qua e là alcuni tagli di curve e tornanti.
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