1° gennaio 2015: capodanno al rifugio Anzana m.2050 (CH) BUON ANNO!!!!!!
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vista da Alberto: GIORNO 30 DICEMBRE: Eccoci al fatidico appuntamento per festeggiare il capodanno,con cui da tempo Gianluigi ed io ci interessavamo sul dove andare.
La scelta è stata per una struttura in autogestione,un modo per "affrontare" con gli amici questo evento a cui personalmente,non do molta importanza,ma ciò che conta è lo stare in un luogo che offra svago e tranquillità senza il frastuono dei botti (a parte quelli "naturali" he he he) e nella più totale allegria,oltre alla stanchezza che si fa sentire per il gran lavoro che si deve svolgere quando si usa il "fai da te".
Ebbene il ritrovo è a Bione alle ore 7 con Gianluigi,Marta e Roberto poi Rita e Giovanni,per poi riprendere il viaggio verso la Valtellina dove il movimento di auto si notava in tutte e due i sensi: il viaggio scorre bene,la meteo ci regala un cielo stupendo fino a Tirano,poi risalendo la valle di Poschiavo pare cambiare...
Giunti a Cavaione si procede sempre in auto,poco dopo la strada è innevata ma praticabile fino al tornante dove prendiamo lo sterrato,il quale è sempre praticabile nonostante la neve,poi per sicurezza,giunti al grande spiazzo si opta per mettere le catene,una sicurezza in più prima di trovarci in qualche grosso problema.
Le catene sono montate....tlan...tlan...tlan...il rumorio che faceva un pezzo di catena,a sinistra quasi nullo,a destra lo si sentiva di più....poi un rumore forte che ci fa fermare: una catena è andata a pezzi,per fortuna si è riusciti a sbrogliarla evitando possibili gravi conseguenze....
Riprendiamo il viaggio fino a quando si decide di parcheggiare ad una piazzola di scambio che qui per fortuna non mancano: saggiamente,visto il peso che deve trasportare il mezzo,è meglio non arrischiarsi,dopotutto abbiamo già evitato almeno 3 km. e non è robetta da poco se si considera il peso degli zaini che lassù dobbiamo portare.
Il mio da casa pesava 15 kg. ma vi era ancora spazio per altro ancora,il problema era la tenuta dello zaino,la quale doveva reggere,per quanto mi riguarda,mentre le mie spalle non avrebbero dovuto soffrire più di tanto...
Rita e Giovanni provano a proseguire fino al bivio con la sbarra,mentre Marta,Roberto,Gianluigi e il Bradipo delle Alpi a piedi: alle ore 11,05 comincio a incamminarmi cercando di ricalcare delle vecchie tracce,ma in alcuni casi sfondavo alla grande,ma finalmente alle ore 12,10 riesco ad arrivare al rifugio Anzana dove mi attivo per accendere la stufa,poi,grazie al grande paiolo,si prende l'abbondante neve per farne acqua,la quale serve sia per cucinare che per il bagno.
Verso le 14,00 si decide per uno spuntino a base di affettati,mentre alla sera ci attende un buon minestrone a base di legumi e pancetta rosolata con pane tostato.
Ovviamente qualcosina che non funziona non poteva mancare: e anche questa volta il Bradipo interviene come "trumbé" e smonta il sifone ben ghiacciato e piano piano tutto ritorna alla "normalità".
Finito di risistemare la cucina,vien l'ora di andare a nanna: la voglia di andare a letto nelle camere un pochino fredde (vi erano alcuni pinguini che chiedevano delle coperte he he he) si decide di optare per una sistemazione in sala pranzo.
Dopo uno studio ben ponderato sul come fare,il gruppetto s'infila a letto,al caldo....mentre il Bradipo avendo la testa vicino alla porta d'entrata,si sorbiva l'aria che entrava a causa del forte vento che fuori imperversava come se volesse strappare dal suolo il rifugio. Rimedio subito e cerco di prendere sonno nonostante un "boscaiolo" faceva straordinari nel tagliare legna,resegando a più non posso!
GIORNO 31 DICEMBRE: Nonostante la sveglia puntata,il "capanatt" alle 5,30 comincia ad accendere una stufa e mettere su acqua a scaldare,in modo tale che tutti,una volta alzati,potessero fare colazione.
Il tempo migliorava,ma il vento continuava incessante a far oscillare le piante: alle ore 10,15 il gruppetto parte per la conquista della vetta,o almeno per cominciare ad avvicinarsi e capire se fattibile.
Parte del tracciato si riesce a riconoscerlo,per il resto si va a occhio cercando di evitare allunghi e pendenze troppo elevate: ad un certo punto il gruppetto di 5 ciaspolatori tagliano per abbreviare la risalita alla dorsale di crestamentre Roberto preferisce stare al sole e allungare morbidamente il giro.
Pensavo di trovarmi in difficoltà nel salire il pendio,invece,grazie alla crosta portante,siamo riusciti in breve tempo salire alla dorsale di cresta,dalla quale ben si vedeva che salire alla cima del Piz Cancan era fattibile,sempre prestando attenzione al fattore vento che in certi momenti sembrava che ci scaraventasse via.
Ebbene,piano piano in 5 giungiamo in vetta alle ore 11,45 dove da un lato il cornicione ci costringeva a non poterci muovere come si voleva ma tutti eravamo felici di essere lassù dove il panorama a 360° gradi ci circondava di meraviglia!
Il freddo intenso non ci permette di restare a lungo in cima,quindi scendiamo per raggiungere Roberto,quindi allunghiamo il rientro percorrendo parte della lunga dorsale che ci regalava scenari unici,invitandoci a restare per contemplare la stupenda giornata.
Ovviamente i "tavolari" si preparano per la discesa nella stupenda neve,mentre i 3 ciaspolatori devono impegnarsi un pochino ma tutti e 6 ritorniamo al rifugio,stanchi ma soddisfatti per ciò che la natura ci ha regalato: distese di neve che pochi posti,in questo inverno di "crisi bianca", hanno saputo donare agli appassionati degli sport invernali.
Giunti al rifugio ci attendeva Paolo,mentre Giuseppe era andato a farsi un giretto,quindi la sera del 31 verrà festeggiata da 8 amici.
Ora non resta che prepararci per la merenda e poi si passerà alla cena,ma nel mentre,ecco che arrivano altri escursionisti....ma non dovevamo essere solo noi????....4,poi altri 3 poi....insomma,alla fine erano più di una 20 na e noi,giustamente li abbiamo invitati ad entrare: l'ospitalità è una regola importante e anche se bisogna stare stretti,lo si fa,la Montagna è anche questo e noi con piacere l'invitiamo ad accomodarsi.
E' un gruppo di italiani che stanno a Tirano per le vacanze e mai avevano pensato di trovare questa struttura aperta (fuori tira vento e mangiare al freddo non è di certo confortante), sono della zona della Brianza qualcuno della Toscana salito a trovare gli amici che poi l'han convinto a venir quassù.
Ebbene,dopo un po che ci han tenuto compagnia,anche loro fanno ritorno a valle e noi ci rimettiamo a lavorare per i soliti preparativi (brutto vizio mangiare...).
Questa sera il menù comprende: polenta in fiore con funghi e lenti con cotechino oltre al panettone e pandoro,poi alle ore 24,30 ci si prepara ad andare a nanna: gli amici non lo sanno (ma quando leggeranno sì) ma il Bradipo aveva fatto i sui calcoli.
Egli aveva pensato che il giorno dopo,era giusto e doveroso che gli amici Giuseppe e Paolo avessero la possibilità di apprezzare uno dei panorami che la zona offre,ma è anche giusto che qualcuno sia presente per riprendere a far sciogliere neve e preparare ciò che serve anche in prospettiva che il giorno 1 gennaio,salissero altri amici.
Quindi pensa di partire alle 7....8,30 di essere in vetta al Piz Cancan 10,15 al rifugio per poi riprendere i suddetti lavori....poi la meditazione e infine la scelta di rinunciare totalmente,una cosa difficile ma necessaria se non si vuole pranzare alle 16,00!
GIORNO 1 GENNAIO 2015: Mi alzo alle ore 7 e comincio a ripristinare una stufa,più che sufficiente per riscaldare in fretta l'ambiente che questa notte è rimasto in assoluto silenzio a fronte della mancanza del "boscaiolo" che è andato a dormire al piano di sopra....e coloro che stavano sotto,lo sentivano che resegava,ma non sufficientemente per tenerli svegli.
Tutti si alzano presto,Rita e Giovanni partono presto per fare rientro a casa: Marta,Roberto,Giuseppe e Paolo partono per il Col d'Anzana mentre il "capanatt" il Bradipo delle Alpi,ricomincia a far sciogliere neve in abbondanza e riesce anche a ripristinare la legna interna.
Verso le 12,30 gli amici sono di ritorno (se fossi andato anch'io avremmo pranzato alle 16,00...),tutto è pronto per accogliere coloro che saliranno per festeggiare il 1° dell'anno e con grande sorpresa in 7 arriveranno: Gigi e Anna, Carlo e Sabrina e le nipotine Teresa,Chiara e Lucia e ben 13 siamo quassù a festeggiare il primo giorno dell'anno nuovo con una favolosa giornata senza vento e senza una nuvola.
Dopo aver mangiato polenta e riso con funghi,l'orario ci dice che bisogna predisporre per riordinare tutto e prepararsi per fare ritorno a casa,dopo una 3 giorni indimenticabile!
Colgo l'occasione per ringraziare gli amici che han voluto "provare" questo modo di festeggiare il nuovo anno con sobrietà e senza il frastuono dei botti,per il darsi da fare visto che il lavoro non mancava e infine per la pazienza che ci vuole quando si frequentano strutture in quota e a maggior ragione in inverno.
E' difficile capire quanto sforzo ci voglia per portare avanti una cosa di questo tipo,ma a mio modo di vedere,ne vale lo sforzo di sacrifici,perché alla fine si è soddisfatti in ogni caso.
B U O N A N N O 2015.... Ciao a tutti e alla prossima!
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