Rifugio Anzana m.2050 - Col d'Anzana m.2224: 2 giorni immersi in uno scenario memorabile!
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Vista da Alberto: Propongo per la due giorni,alcune strutture accoglienti che danno possibilità varie: sia per coloro che non amano dislivelli e percorsi lunghi,sia per chi ama macinare km. e divertirsi in discese in ambiente innevato.
La scelta cade sul rifugio Anzasca in val Saiento tributaria della val Poschiavo anche in vista dei festeggiamenti per l'ultimo dell'anno proprio in questo rifugio,portando su una "piccola" quantità di prodotti da usarsi: questa zona la visitai molti anni fa,quando non ero un frequentatore assiduo di montagna di cui non ne capivo una mazza,affidandomi a chi,presumevo,avesse più esperienza di me.
Da Teglio,con mio fratello minore e due amici (padre e figlia) saliamo a Prato Valentino,poi ci dirigemmo al passo del Meden,dove ci viene proposto di percorrere un giro ad anello: accettiamo,inconsapevoli di dove si stava andando.
Valichiamo e scendiamo al rifugio (allora non mi interessavo di queste strutture),poi interpelliamo un locale che ci spiega parte della strada e il sentiero dei contrabbandieri che avremmo dovuto percorrere per rientrare in Italia ("illegalmente").
Ebbene vi siamo riusciti,toccando suolo italiano a circa 100 m. dalla dogana italiana...peccato che l'ultimo bus per Teglio era già partito e con autostop ad ogni modo,siamo riusciti a fare ritorno. Erano altri tempi dove mi affidavo a chi ne sapeva (o avrebbe dovuto saperne) di più di me,giustamente,poi il tempo e la voglia di capire e di migliorarsi subentra e...si cerca di essere di aiuto,ma...ponderando,valutando e pianificando al meglio,nella speranza di evitare errori che possono creare problemi agli amici fiduciosi nella mia scelta.
Quindi mi accordo su orario e ritrovo con Gianluigi che puntualmente arriva solo e alle ore 7,00 (orario elastico anche se a rischio...) partiamo da Bione alla volta di Cavaione dove la strada è già stata attrezzata di paletti per la fresa che la pulirà quando la neve la ricoprirà.
Questo versante percorso dalla strada è a nord,la neve rimane polverosa e si mantiene a lungo,un altro posticino per gli amanti dello sci alpino.
Dato che il responsabile della struttura ci rassicura la possibilità di salire fino a Pescia Bassa,noi ne siamo ben felici visto il carico e proseguendo dopo Cavaione,giungiamo alla chiesa di Bastian m.1431 dove poco dopo vi è un bel cartello di divieto di transito...mha!...si decide di procedere,anche perché tale cartello non era presente a luglio e molto probabilmente è stato messo per il periodo invernale.
Poi...la strada è sbarrata: tra indugi e su cosa fare,Gianluigi interpella il responsabile che spiega la causa dello sbarramento del secondo divieto di transito (causa piccolo smontamento della strada),quindi si procede fino al parcheggio situato vicino alla malga di Pescia Bassa dove la neve rende bianco tutto il successivo percorso.
Abbiamo evitato 4 km. di cammino...che saremo costretti a fare più in là: alla bellezza delle 10,05 partiamo e alle ore 11,00 perveniamo al rifugio Anzana km. 2,750 che ho finalmente il piacere di visitarlo "minuziosamente": ora bisogna prestare attenzione nel procedere con la digitazione del codice per ottenere la chiave d'entrata (questa sarebbe un ottima idea per accedere ai rifugi da qualunque punto di accesso che si scelga come partenza senza essere costretti a salire da dove si recupera la chiave: chissà mai che altri ne seguano l'esempio!),una stupenda idea!
La temperatura esterna è di - 2° gradi,dentro vi sono 0° gradi...però...che caldo!
Ora ci mobilitiamo per prepararci ad affrontare un lungo lavorio: dato che per approvvigionarsi di acqua bisognerebbe raggiungere il torrente a circa 10 minuti,si prende la neve che qui ha uno spessore di 40 cm. ed è farinosa...molto farinosa,quindi rende poco e ciò comporta molto lavoro con le pentole e forse vi sono coloro che non hanno la più pallida idea di quanti metri cubi di neve ci vogliono per fare 10 litri di acqua (il minimo indispensabile calcolando le varie necessità).
Mentre il Gian al fa avanti e indree per approvvigionamento idrico,il Bradipo al taglia legna per la stua in modo tale da scaldare l'ambiente il più celermente possibile,preparando abbondante scorta.
Finalmente alle 14,55 cominciamo a fare uno spuntino veloce a base di patate che Gian ama preparare in questo periodo,mettendole questa volta dentro la vaschetta di raccolta cenere per ben 2 orette: cotte alla grande e senza bruciare!!!!!
Le tagliamo in due parti e sopra poniamo della pancetta a cui aggiungiamo della pesteda trovata in loco,che piano piano si scioglie....GODIMENTO UNICO!!!!
Poi verso le 15,30 Gianluigi ha piacere di andare a girare nei dintorni,io rimango a fare il "capanatt",le stufe non devono "morire" e bisogna cercare di procurarsi più acqua possibile,così fino alle 17,00 metto neve a sciogliere mentre fuori la temperatura è scesa a - 5° gradi,ma dentro è già a 20°.
La preoccupazione per il Gian che è capace di sorprenderti nel fare ritorno tardivamente non è poca...ma questa volta il rientro è a "norma" e la sua soddisfazione la si legge sul suo volto radioso.
Per la cena ci prepariamo un semplice piatto unico a base di riso,poi sistemiamo le carte da gioco e finalmente alla bellezza delle 22,30 si va a nanna,dove veniamo accolti da una temperatura di quasi 11° gradi (grandioso) sperando che la giornata seguente ci dia modo di ammirare scenari che mai ho visto in versione invernale anche se siamo solo in autunno inoltrato.
Verso le 5,00 mi alzo e vedo solo nuvole,ma alle 6,30 quando decido di riattivare la stufa...GIORNATONA!!!!!
Riattivo la stufa: la temperatura è di 10° (ottima se si considera che la porta della stanza in cui abbiamo dormito era rimasta aperta in modo tale che il calore saliva anche per le scale) ma in breve con una sola stufa sale fino a 20°.
Avviso Gianluigi e mentre si prepara la colazione,approfitto per procurarmi altra legna in modo tale che poi non ci penso più.
Alle ore 8,20 partiamo con i - 5° e l'ombra che non ci abbandona: in parte Gian aveva battuto la pista che si vedeva,altri tratti il vento ne ha cancellato le tracce,ma al Bradipo non sfugge la straccia del sentiero anche se coperto,perché conosce la direzione e ne scruta la sua conformazione nonostante l'abbondanza di neve in zona.
Gian è attratto da una vetta e cerca di convincermi ma...sono io a convincerlo a seguirmi.
Arriviamo al Col d'Anzana alle ore 9,16 con percorso di km. 2 dove lo spettacolo si fa grandioso: Gian ne è felice e soddisfatto anche dal fatto di aver potuto visualizzare al meglio una zona da cui poter scivolare con la tavola: meta già prenotata per la fine dell'anno...sperando nella meteo favorevole.
Poi si lascia trasportare dall'entusiasmo e mi chiede di salire con lui verso il pizzo Canciano...ma per oggi ho dato a sufficienza e gli dico di andare che lo spetto qui al colle baciato dal sole: cerco di ponderare le forze anche dal fatto che il lavoro in capanna non mancherà.
Finalmente Gian può telefonare (in capanna non vi è campo) e veniamo a sapere che saremo raggiunti da Claudio e Gigi: Gian raggiunge l'anticima e poi fa ritorno,mentre io seguo le tracce di qualcuno scoprendo che è salito da Lunghina,sopra Tirano.
Questo tracciato è una ex mulattiera militare che percorrevano i finanzieri fino al passo del Meden per poi scendere a Teglio per contrastare il contrabbando ai tempi fiorente.
E' un percorso segnalato e fattibile con la bike senza problemi con la soddisfazione di poter compire un giro ad anello (Tirano - Lunghina - Col d'Anzana - rifugio Anzana - Cavaione - Brusio - Campocologno - Tirano).
Alle 10,00 riprendiamo a scendere e a circa un centinai di metri prima di arrivare alla capanna,ci viene incontro Pierdomenico che non avevo ancora conosciuto che lo invitiamo a seguire le nostre tracce per ammirare il panorama dal colle,mentre alle 10,30 giungo alla capanna dove stavano per arrivare gli amici Claudio e Gigi,anche a loro gli rivolgiamo l'invito di procedere per il colle.
Nel frattempo ci dedichiamo a ripristinare le due stufe,una delle quali mi crea problemi di accensione a causa del forte tiraggio: "strappava" letteralmente la fiamma dal pezzo di torcia a fuoco che porto con me per l'accensione: ma la perseveranza che tengo mi aiuta a superare il problema e tutto riprende a meraviglia.
Calcoliamo che verso le 12,30/13,00 gli amici saranno di ritorno,quindi Gianluigi prepara la pasta con l'ottimo sugo,i piatti sono a scaldare a "bagnomaria" per dar modo di mangiare tranquilli mantenendo il cibo caldo,poi,poco prima delle 13,00 tutti noi possiamo assaporare un menù a base di linguine con pancetta,pomodoro e scalogno,salumi con pane di segale,torta,frutta...vino che non manca mai e liquori (a preferenza: liquore o grappa al prugnino,al mirtillo,amaro e grappa) mentre il caffè,nonostante l'avevo appresso,non era possibile a causa la mancanza della cafettiera.
Dopo le varie pulizie (abbiamo lasciato un po di acqua nella pentola grande e un secchiello in caso che si usi il wc: si spera che non geli,mal che vada chi ne vorrà usufruire avrà più resa d'acqua nel sciogliere l'eventuale ghiaccio) alle ore 14,45 riprendiamo la via del ritorno giungendo al parcheggio alle ore 15,15.
Siamo consapevoli che il rientro sarà "difficoltoso",ma una sosta a Tirano per un caffè e la visita al santuario famoso per il pregevole organo merita,poi via riprendendo il viaggio verso casa dove i rallentamenti sulla tangenziale di Sondrio non sono mancati ma poco dopo suggerisco al Gian di prendere a seguire le due auto che prendono un altra strada e sicuramente da come erano decisi,ne sono a conoscenza.
Ebbene,abbiamo evitato almeno una decina di km. trovando solo un paio di auto: soddisfatti della scelta che mai avevamo sperimentato prima d'ora la quale ci ha permesso di concludere in bellezza la giornata,con soddisfazione alle stelle!
Ringrazio gli amici che ci han raggiunto e tenuto compagnia nella seconda giornata,a Gianluigi per essersi prodigato come cuoco e molto altro ancora e dulcis in fundus: all'amata Montagna per averci regalato un altro dei suoi spettacoli risaltandoli con un ottima meteo.
Ciao a tutti e alla prossima!
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