Sasso Lughina


Publiziert von cai56 , 12. Mai 2024 um 17:22. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 Mai 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   I 
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 1409 m
Abstieg: 1409 m
Strecke:Circolare 19,55 km

L'escursione di oggi coglie l'occasione di visitare la località di Lughina (sito dominante strategico per il controllo del confine ai tempi della 1°Guerra Mondiale, con piazzole, gallerie, trincee ed una caserma della RGdF) per effettuare un lungo giro in territorio elvetico all'imbocco della Val dal Saent, con bellissime vedute sulla bassa Val Poschiavo ed i manufatti della Ferrovia Retica, senza dimenticare uno splendido bosco - veramente unico - e la mulattiera militare da Villa di Tirano. I ruderi delle costruzioni belliche sono in effetti ben poca cosa, visto che fra crolli e frane rimangono ben identificabili solo i tracciati delle trincee ed i ripari in galleria; la caserma, già vista scoperchiata durante una visita di 12 anni fa, presenta ora un cospicuo e recente crollo del nucleo principale dell'edificio. Eccezionalmente conservata, invece, la lunga e ripida mulattiera acciottolata che funzionò da accesso iniziale alla caserma per decenni, prima di venir affiancata dalla carrozzabile asfaltata - ora a pedaggio per i turisti - durante gli anni di attività del posto di confine con funzioni anticontrabbando.


Dall'area di parcheggio (vasta, ma piuttosto affollata nei giorni festivi) si sale subito sull'adiacente passaggio pedonale lungo il torrente Poschiavino, per andare ad attraversarlo tramite la vicina passerella coperta; sulla riva opposta inizia subito il ripido sentiero che sale a tornanti fra i terrazzamenti coltivati a vigneto. Una sezione della salita, particolarmente scoscesa, si affronta lungo una gradinata per la linea di massima pendenza, andando poi a seguire le ultime curve nella boscaglia di terreni abbandonati. [Questo primo tratto coincide, e ne porta le indicazioni, con l'avvio del noto Valtellina Wine Trail. Da notare anche che questa salita fino a pochi anni fa era illuminata per le passeggiate notturne, ma dei numerosi lampioni - tutti progressivamente vandalizzati - non rimane più nulla.]. L'erta si conclude sulla strada agricola cementata che, seguita verso destra, conduce al vicino Xenodochio di Santa Perpetua (XI secolo) ed al panoramico prato che la circonda. Dal terrazzo erboso esposto su Tirano si prosegue in lieve discesa verso nord seguendo una pista sterrata che si avvia all'interno del bosco che ricopre il ripido e roccioso sperone all'imbocco della Val Poschiavo; dopo poche centinaia di metri - ben segnalato come "Via Bernina" - si stacca sinistra un sentiero che prosegue nel bosco. La traccia è prevalentemente pianeggiante, contrariamente al fondovalle (con statale e ferrovia) che acquista quota: le due direttrici convergono affiancandosi in località Crotti di Piattamala, dove, in rapida successione, si attraversa per due volte il binario dove frequentemente transita il "Trenino Rosso" del Bernina. Sulla verticale del posto di confine veicolare (Piattamala-Campocologno) si oltrepassa un cippo del 1930 e si prosegue lungo una bella mulattiera acciottolata in costante pendenza; lasciata a destra una deviazione che scende a Campocologno, si raggiunge su carrozzabile la località Scala, dove si trovano alcune abitazioni e cascine. Proseguendo sull'asfalto, dopo quattro tornanti, si prende una deviazione privata sulla destra, da cui si distacca - poco visibile nell'erba - una traccia di sentiero che rientra nel bosco. Il sentiero ritorna molto bello, anche se apparentemente non troppo frequentato: si comporta infatti da scorciatoia per la strada di Cavajone, che si raggiunge dopo lunga salita. Da qui, e per diverse centinaia di metri, non esistono alternative alla carrozzabile. Oltrepassati una galleria curva ed il ponte sul Torrente Saent, ci si dirige verso il nucleo principale della sparsa Cavajone, ma occorre prestare attenzione ad approfittare delle dismesse - ma ben percorribili - scorciatoie nemmeno più bollate nè cartografate. Attraversato il centro di Cavajone (antica proprietà del Santuario della Madonna di Tirano e politicamente svizzero - comune di Brusio - solo dal 1815, dopo lunghe incertezze) ed un'altra serie di scorciatoie, si arriva sul piccolo sagrato erboso della cappella cattolica della Santa Croce: non manca molto al tornante da cui si stacca la sterrata per la Val dal Saent. Si segue la pista, ignorandone le deviazioni secondarie, fino al primo tornante, dove le indicazioni segnalano la partenza di un sentierino verso sinistra: alcuni ripidi tornanti in discesa a margine del bosco, poi si intraprende un traverso sconnesso e con i resti di molti alberi schiantati che termina al ponte sul Saent. Sulla riva opposta, fra cespugli di ontani, si imbocca un tratturo verso le due baite di Rossat e lo si segue per lungo tratto fino a passare a monte dei prati di Piana. Appena in vista di un tornante della strada, la si abbandona per riprendere la salita che, in uno stupendo ed arioso bosco di abeti e larici, si snoda fra cespugli di rododendro e massi rivestiti di muschi andando a raggiungere la conca di Lughina. Il modesto altopiano ospita un laghetto artificiale e varie baite (seconde case, in realtà), di cui solo le due poste più ad est sono ancora su territorio svizzero; una breve deviazione sul dosso alberato verso sinistra conduce fino ai resti più cospicui delle fortificazioni che il progetto della Linea Cadorna affidò al controllo della Regia Guardia di Finanza. [Due impressionanti fessurazioni della base rocciosa della montagna affiancano i manufatti, e la più pericolosa è transennata con cavo metallico]. Aggirando poi alla base lo spuntone roccioso che ospita i ruderi della ex-caserma, si trova la via di accesso carrozzabile alla località: il seguire fino a Villa di Tirano questo percorso comporta un dispendio di veramente molti chilometri ( si sa: le carrettabili militari hanno sempre pendenza moderata...), ma la persistenza in ottime condizioni della primitiva mulattiera (ormai più che centenaria...) agevola nei riguardi della distanza ma non della pendenza. Una sequenza di regolari curve ("Col d'Anzana Supertrail" nel gergo mtb-downhill) conduce dapprima fino al nucleo di Ramaione, poi, procedendo a margine dei tornanti occidentali della carrozzabile, nei pressi della chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco, da cui, in breve, ai ruderi di Reula. Incontrando per l'ultima volta - dopo vari attraversamenti - la strada asfaltata, la si segue in discesa a sinistra fino al bivio con la pista agricola per Santa Perpetua: non rimane che ritornare fin quasi al tempietto e ritrovare la scalinata di accesso da Tirano.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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