Blattaberg e Vernokhörner


Publiziert von Califfo , 22. September 2023 um 14:06.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:15 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Pizzo di Cassimoi 
Zeitbedarf: 10:00

Partiamo presto e alle 6 vengo a prendere mio amico a Sementina. Poco dopo le 7 raggiungiamo il parcheggio di Larecc dove prendiamo l'ultimo parcheggio a disposizione.
La salita per la val Scaradra è segnalata e facile su un sentiero bianco-rosso ben battuto. Quando si arriva al bivio tra per andare alla capanna Scaradra e il Vadrec di Sorda bisogna prima tenere il sentiero ufficiale per la capanna per poi abbandonarlo e andare verso le ganne che arrivano dal Blattaberg. Come mi ha poi riferito mio amico era sbagliato e sulla costa c'erano degli ometti di sasso.
In ogni caso bisogna salire le ganne situate nel triangolo tra i punti 2432,2615 e 2736 presenti nella cartina nazionale. Dopo questa ganna abbiamo incontrato anche diversi ometti di sasso che portavano direttamente sotto il versante nord del Blattaberg.Ci sono ancora degli minuscoli residui di un ghiacciaio. Purtroppo non vediamo la continuazione degli ometti e ci dirigiamo verso la costa NO situata a est del Blattaberg. Probabilmente si avrebbe dovuto puntare sulla cresta già da ovest ma ormai siamo già sul dosso. Ormai ci rendiamo conto che non è proprio facilissimo e anche un po' pericoloso.
Purtroppo al mio amico arrivo un attacco di panico e decide di tornare indietro.
Io continuo e raggiungo la cresta in pochi minuti salendo su un pendio ripido franoso e a occhio instabile. Devo però menzionare che non mi sono caduti o scivolati dei sassi ma ho anche toccato il meno possibile con le mani i blocchi più e meno grandi.
Solo una volta arrivato in cresta mi rendo conto che la cima non è quella a ovest dov'è presente un grandissimo ometto di sasso ma quella a est dove l'ometto di sasso è abbastanza contenuto. Grazie ad Igor c'è pero un libro di cima nascosto sotto una placca in un sacchetto di plastica e un contenitore per congelare il cibo. Il libro è in russo ma va benissimo.
Dal Blattaberg mi dirigo poi sul versante nord est verso i Vernokhörner fino al punto 2981. La cresta è facile anche se a volte un po' esposta. Dalla sella mi è stato consigliato di scendere nel lato grigionese sulle ganne per raggirare tutte le rocce. Chiaro, sarebbe fattibile di fare tutta la cresta integrale fino ai Vernokhörner ma io ero da solo e non potevo assicurarmi e grazie a Celestino so che mi aspetta un AD grado IV.
Scendendo su ganne non porta assolutamente nessuna difficoltà e in poco tempo 2840 metri circa e passo sotto la parete rocciosa dei Vernokhörner. A questo punto risalgo verso nord sempre vicino alle rocce per poi prendere una specie di canale-ganna che mi porta in cresta da NNE.Ora la via è facile pure che i sassi si muovono con ogni passo e si raggiunge il primo di questi corni. Da questo corno per andare sul secondo c'è un salto di grado II e sotto va parecchio nel vuoto. Dunque uso la corda in doppia per tenermi con le mani senza usare imbrago ne altro materiale. Visito tutti i tre corni e vedo che sul corno più a nord c'è anche un libretto di cima anche sotto un sasso dentro un sacco di plastica e un contenitore del cibo. Anche li un libro in russo ;-).
Alla discesa incontro un altro escursionista di Tenero e scambio qualche parole. Procedo sempre sul lato grigionese per la sella prima del torrone di Garzora e quando sono circa al punto 2918 della cartina nazionale mi abbasso scendendo il pendio con ganne fino al passo senza nome ma presente nella cartina nazionale con 2450.
Le previsioni davano temporali ma non si vede ancora nulla ed è sereno. Decido comunque di non perdere troppo tempo e prendo una buona traccia fatta probabilmente dagli animali. Questa traccia tiene più meno il livello sul mare costante e porta verso il punto 2463. Sapendo che da qualche parte c'è un traccia marcata in giallo che porta all'alpe Scaradra di sotto cerco di guardare dall'alto dove potrebbe essere. Purtroppo invano ogni sguardo. Perciò decido di scendere in linea diretta sul prato molto in piedi. Incontro la traccia presente nella cartina nazionale che arriva dalla capanna ma continua a scendere in via diretta. Poi trovo anche una specie di traccia probabilmente non dagli animali ma forse dai cacciatori. In ogni casi si rileva che la traccia segnalata in giallo era molto più verso il Ri del Torn (Non so esattamente dove) ma non sotto la scritta "Cretüscia" presente nella cartina nazionale, dove ero sceso io.
Proprio alla fine faccio poi gli ultimi 50 metri sul sentiero "principale" marcato in giallo prima di raggiungere il sentiero ufficiale bianco-rosso che mi porta alla macchina.
Tutto sommato escursione molto bella con bel tempo anche se le previsioni davano temporali.

Tourengänger: Califfo


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