Plattenberg 3041 - Vernokhörner 3041 - Torrone di Garzora (3017 m): anello dal Luzzone


Publiziert von Michea82 , 25. Juni 2023 um 23:56. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 Juni 2023
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Pizzo di Cassimoi   Gruppo Pizzo Corói 
Zeitbedarf: 13:45
Aufstieg: 1850 m
Abstieg: 1850 m
Strecke:17 km (anello dal Luzzone)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Larecc: A12 Chiasso/Basel uscire a Biasca - Seguire per il Lucomagno - A Olivone svoltare a destra per Campo Blenio - Procedere per Ghirone - Svoltare a destra per diga Luzzone - Proseguire nel tunnel a sinistra per Val Scaradra - Seguire la sterrata fino a Larecc
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Si scende a Garzott che a piedi si trova a 5 min da Larecc (strada sterrata)
Unterkunftmöglichkeiten: Rifugio Scaradra

Visto da michea82

Mi avvicino alla chiusura dei 3000 Ticinesi con questa avventura.

Lassù senti solo il rumore del vento e degli sfasciumi che stacchi. Tra i giganti della Val Scaradra, ai confini del Cantone e affacciati sulla verdissima Greina, assieme a me, i miei compagni Fredy Fovini e Joao Graça, non hanno mai ceduto. Questo nonostante il vento, la nebbia e la pioggia abbiano reso buona parte del tour un viaggio più introspettivo che altro.

In breve

Abbiamo svolto un anello dal bacino del Luzzone concatenando in senso antiorario (dalla Val Scaradra alla Valle di Garzora) i 3 3000 della Scaradra (Plattenberg, Vernokhörner e Torrone di Garzora). Il tempo sarebbe dovuto migliorare rapidamente ma così non è stato. Pertanto non abbiamo potuto percorrere integralmente il crinale a causa della roccia bagnata evitando la cresta sud del Vernokhörner. 

Tipico scenario di questa escursione ( a nord del Torrone di Garzora)



Accesso e salita al Plattenberg 3041 m

Nel cuore della notte mi sposto nel Sopraceneri dove incontro Joao e Fredy. Ci rechiamo a Larecc con un auto e alle 05.15 ci incamminiamo. 
I temporali forti della notte sono appena cessati. Il vento dovrebbe presto sgomberare le nubi. 
Prendiamo il sentiero per il Rifugio Scaradra e il Passo di Soreda. La Val Scaradra è sempre un piacere percorrerla, è stupenda. I tre torrenti sono belli carichi ma ancora attraversabili. 
Alle 07.00 siamo presso l'Alpe Scaradra di Sopra: osserviamo i pendii del Plattenberg e decidiamo di salire dal canale a destra di una costa rocciosa. Prima però passiamo dal bellissimo Rifugio Scaradra per poterlo vedere e per prendere un caffè. 

Rifugio Scaradra



Dopo una parvenza di miglioramento il cielo si oscura nuovamente, le vette vengono avvolte dalla nebbia e inizia a cadere una debole pioviggine. Anche il vento offre il suo piccolo contributo nel rendere cupa la salita. Ma noi non ci lasciamo intimidire: ci infiliamo nel canale e lo risaliamo. Le pendenze si fanno vieppiù marcate e il terreno nella parte alta è franoso. Sfruttiamo alcuni nevai. Siamo sul T4+. Sul finale occorre usare anche un po' le mani. 
Raggiunta la bocchetta escludiamo di andare al Garenstock (piccola deviazione meritevole in giornata soleggiata) in quanto non ne vale la pena. Saliamo diretti al Plattenberg. Dopo una piccola pausa procediamo tra blocchi di roccia e tocchiamo un promontorio dotato di un omino di rocce e quotato 3015 m sulla CNS. Ho aggiunto in hikr un waypoint denominandolo "anticima sud".

Anticima sud del Plattenberg (3015 m)


Ora la cresta è nevosa, ampia e dolce, i miei amici aggirano il nevaio a destra ma si abbassano troppo e li perdo di vista nella nebbia. Io procedo in cresta sulla neve e raggiungo velocemente la base sud della vetta. Risalgo la facile cresta con prudenza (macigni di roccia bagnata e ricoperta di licheni). Intanto mi raggiungono Fredy e Joao i quali hanno presto corretto la loro rotta. In pochi passaggi dove si usano anche le mani (I) siamo in vetta. Sono da poco passate le 10.00. Lasciamo una dedica nel libro depositato da igor. Siamo un po' pensierosi sul destino del nostro tour. 


Brevissimo istante in cui si vede il Plattenberg (dal Vernokhörner)


L'orientamento fino a qui per noi è stato facilitato dal frequente consulto delle tracce gps di Cele e di Saimon caricate offline su swisstopo. Ma ne vale la pena?
Quando arriva il sole?! Scommetto che se rinunciassimo il sole arriverebbe subito. Pertanto teniamo botta e proseguiamo. 


Vernokhorner 3043 m: aggiramento e salita da nord

Non possiamo vedere i Vernokhörner. Sono nella nebbia. Leggendo la relazione di Cele sappiamo che la cresta di collegamento è complessa. Decidiamo di seguire la traccia di Saimon. Dalla vetta del Plattenberg discendiamo il ripido pendio roccioso spostandoci verso est sul nevaio sottostante. La neve è piuttosto portante eccetto nei punti marginali. Discendiamo una piccola valle con facilità. Ad un certo punto dobbiamo per forza attraversare una scogliera in direzione nord per raggiungere e aggirare il contrafforte del Vernokhörner. Questo è un passaggio chiave: cerchiamo la via migliore e la troviamo. Si tratta di una parete rocciosa con diedri, cenge e passaggi piuttosto delicati a causa del terreno scivoloso (T5). 
Sopra proseguiamo su terreno più facile e ampio, ci abbassiamo fino alla quota 2850 m e aggiriamo la base della nostra meta. 

Da qualche parte sotto il Vernokhörner


Ci resta da risalire il pendio settentrionale fino alla cresta. Questa la tocchiamo nei pressi di una sella, la seguiamo e perveniamo ad una vetta che non è quella principale. Il Vernkhörner ha 3 punte. Noi ci troviamo sulla punta più settentrionale. In mezzo c'è un muro esposto di 2 metri al massimo. Lo evitiamo in discesa. Retrocediamo e ci abbassiamo sotto-cresta (a est) sul ripido pendio di macigni (terreno instabile), risaliamo un diedro (II) ed infine raggiungiamo la vera vetta. Io mi sposto anche sulla vicinissima punta meridionale da cui posso osservare la cresta sud e fotografare i miei amici sul Vernokhörner ufficiale. Sono le 12.45. Finalmente ha smesso di piovere. Tuttavia le nubi non mollano sebbene qualche timida apertura ci regali squarci del maestoso panorama. 

Passaggio sotto-cresta a pochi passi dal Vernokhörner



Dal Verkhörner al Torrone di Garzora 3017 m

Abbiamo un passaggio chiave da gestire nell'immediato: non vogliamo aggirare il terzo corno come all'andata. Bensì affrontiamo la piccola parete (III) evitata pocanzi. È esposta sui due lati ma ben appigliata. Per uno di noi più insicuro usiamo la corda. 
Discendiamo la cresta e ci abbassiamo sul pendio quanto basta per proseguire a nord dapprima su traversi, poi su terreno più piatto.

Discesa dal Vernokhörner e vista sul Torrone di Garzora


Dopo pochi (forse non erano così pochi) istanti di facile procedere imbocchiamo la difficile cresta sud del Torrone di Garzora (PD). 
In realtà non è così difficile tuttavia presenta frequenti passaggi impegnativi, un paio di spuntoni da superare e un passaggio di terzo grado poco sotto la vetta. Non ricordo con precisione l'intero percorso ma posso dire che la cresta finale è bella in piedi: si affronta subito arrampicando (II), poi ci si deve ulteriormente arrampicare (III abbastanza esposto in un singolo punto), fino a trovarsi una riduzione delle difficoltà poco sotto la cima. A monte del passaggio di terzo grado predisponiamo una sosta per far salire in sicurezza e senza rischi il compagno un po' più timoroso. In questo modo saliamo serenamente tutti assieme. 
Alle 15.15 siamo in vetta. Compiliamo il libro (anche questo di Igor) e svolgiamo i rituali di vetta. 

Cresta sud del Torrone di Garzora



La lunghissima discesa: cresta nord del Torrone e Val Garzora

Globalmente è un T5 +. La prima parte della cresta va discesa con cautela. Spesso poniamo le mani a terra per tenerci e disarrampichiamo. Poi dobbiamo aggirare uno o due spuntoni abbassandoci leggermente sotto-cresta. Il versante orientale è molto instabile e richiede attenzione. Poco prima della sella quotata 2867 m ci sarebbe un canale ripido. Joao lo discende ma io e Fredy decidiamo di evitarlo a causa del distacco di rocce (se si fosse da soli sarebbe fattibile in sicurezza). Ci abbassiamo pertanto di nuovo ad est, questa volta in due. Dopo un'ulteriore impegnativa progressione raggiungiamo finalmente la sella e iniziamo la lunga discesa nella valle. Dapprima dobbiamo discendere una ganna lentamente, poi un nevaio (T4). Poi a quota 2500 m il terreno diviene più erboso e più facile. Intorno alla quota 2200 metri pieghiamo decisamente a sinistra seguendo di traverso il lato orografico sinistro della valle. Attraversiamo numerosi torrenti con dei saliscendi. Puntiamo poi all'Alpe Garzora (1879 m) e da qui imbocchiamo un sentiero (T3) fino a Garzott. Anche tutta questa parte è lunga ma abbiamo il beneficio del sole e del miglioramento delle condizioni. Possiamo ammirare la Greina di fronte a noi. 
Da Garzott in pochissimo tempo chiudiamo l'anello a Larecc. 




Video

Storie: /www.instagram.com/stories/highlights/18070580308391524/
Reel: /www.instagram.com/reel/Ct3rAQhsctd/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==


Visto da m323

Uff, anche questa è andata, ma che ravanata! Arrivato alla macchina stanchissimo, ma soddisfatto.

Poco da aggiungere a quanto commentato in modo come sempre molto dettagliato da Michea. Dopo averci consultato più volte durante la settimana in base alle previsioni meteorologiche, abbiamo deciso di partire con la convinzione che la giornata sarebbe presto diventata bella. Purtroppo non è stata cosi e abbiamo dovuto sorbirci la nebbia su tutte le creste. Davvero peccato perché meritava! Escursione assolutamente non banale, anzi molto impegnativa e da affrontare con calma e lucidità. La testa è stata impegnata tanto e la concentrazione ha dovuto essere molto elevata per tutto il giorno.

Tourengänger: m323, Michea82


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T5+ WS- II
15 Aug 23
Blattaberg e Vernokhörner · Califfo
T3+ WS-
WS
25 Jul 20
Torrone di Garzora 3017 m · froloccone
WS II
22 Sep 13
Torrone di Garzora (3017 m) · tapio
T6+ WS II
9 Jul 12
Plattenberg · igor

Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 28. Juni 2023 um 18:31
Tutte fatte con il bel tempo e per le vie normali!
Da solo ho sempre cercato di evitare "i guai peggiori"!

Spesso, su altre vette, la mia "sete insaziabile" di cime ticinesi, mi ha portato a percorrerle tra le nebbie...
Tanti anni fa, altra determinazione e maggior grinta!

Quella che hai tu ora!!!


Mitico! ....(mitici)
Ciao!

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juni 2023 um 22:53
È vero, tutti abbiamo una fase di instabile sete di vette e io ci sono dentro in pieno. Cerco di cavalcare questa meravigliosa onda finché ci riesco. Ho in progetto per fra diversi anni di dedicarmi poi alle escursioni tra capanne e laghetti. Ma ora c'è questo.
(La nebbia cmq era prevista in rapido dissolvimento. È una situazione nella quale non molli perché sai che appena ti abbassi di 500 metri poi arriva il sole e ti penti).
Grazie Gabrio e ciao!


Kommentar hinzufügen»