Piz La Stretta mt 3104 anello parziale dalla Forcola di Livigno
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Oggi con Giorgio riproviamo a salire al Piz La Stretta dalla Forcola. La giornata si presenta spettacolare.
Parcheggio e sosta caffè al Rifugio Tridentina al passo(è l'unico). Chiedo (come l'altra volta) al simpatico gestore come sarà il tempo. Risposta: Bello tutto il giorno, si forse possibioli temporali ma dopo le 20...
La volta precedente è stata: dalle 12 alle 14 tanta acqua, 14-16 bello, dopo le 16 ancora acqua......noi allora siamo andati alla capanna Segantini paventando molta acqua e data la copertura nuvolosa totale ed invece poi non è piovuto !
Oggi però con le previsioni ottimali e la risposta del gestore sarà senz'altro favoloso!
Il sentiero parte a 50 mt dal rifugio e lo conosco molto bene. E' un piacevole lungo traverso ascendente sino al passo La Stretta e poi sale variato sino alla cima.
Rispetto ad anni fa il percorso, mi è stato detto, pur inalterato è stato ben sistemato ed in effetti si cammina piacevolmente con questo tempo fantastico.
Più avanti c'è un passaggio di poche decine di metri su roccioni obliqui dove si passa agevolmente ora che la montagna è ben asciutta. Poi il tratto sabbioso discendente che conoscevo non c'è più ed il sentiero è meglio di allora. Il tratto con le catene è proprio tranquillo (catene nuove e basse).
Oltre ad altri escursionisti, ci supera una molto folta comitiva guidata da una guida anziana di Livigno.
Dopo il passo si sale per buon sentiero a tornanti (se ben ricordo sentiero 105). Successivamente si arriva all'unico breve tratto in una specie di piccolo camino facilmente superabile con eventuale appoggio delle mani solo per equilibrio. Dopo un tratto di sentiero pianeggiante si sale ancora a tornanti per arrivare al bivio per il lago del Monte e Livigno. Da qui si sale seguendo le marcature bianco rosse attraversando una zona di sfasciumi ben camminabili.
Arriviamo ad una falsa forcella, giriamo a sinistra e saliamo sempre seguendo le marcature.
Dopo un paio di dossetti vediamo la cima davanti a noi e poco più sotto il bel laghetto innominato che sia a me che a Pinuccia piace molto.
Intanto come sempre Giorgio ha preso il volo......non c'è problema. Io salgo più lentamente anche perchè questo è uno dei 3000 che mi piacciono di più. Arrivo in vetta e con Giorgio ci sediamo insieme ad una gentile coppia nel cerchio di sassi a mò di rifugio (probabilmente opera di militari durante esercitazioni....) .
Siamo in cima, panorama notissimo e fantastico e così ci fermiamo un bel pò di tempo. Mangiamo e parliamo con la coppia di Savona che inizia oggi una bella vacanza in quel di Livigno.
Tutto bello ed ancor di più dato che altri escursionisti ed anche i signori di Savona scendono, siamo soli.
Mi è sempre piaciuto stare solo su questa cima......
Ma purtroppo il cielo verso nord ovest improvvisamente si sta riempiendo di grossi nuvoloni scuri e l'aria è fuoriera di temporale......vuoi vedere che il gestore anche oggi ha "cannato" la meteo, dico a Giorgio.
Decisione immediata: via subito poichè è certo il temporale e ce lo prenderemo tutto.
Poche decine di metri e si scatena il finimondo: a tratti pioggia sferzante, grandine piccola ed il tutto condito da fulmini e tuoni. Ci copriamo bene e via a passo sostenuto. Sempre Giorgio poco più avanti.....
Al passo La Stretta convinco Giorgio a scendere per il sentiero a sinistra che con tanti gradini in legno arriva sulla strada per la Forcola (mi sembra al punto denominato Baitel del Grass degli Agnelli) di modo da evitare il tratto del traverso su roccioni obliqui che bagnati potrebbero essere molto scivolosi.
La discesa invece per quest'altro sentiero è abbastanza sicura anche se ci porta più lontano dalla Forcola.
In discesa non mi accorgo della perdita del coprizaino......pazienza chissà dove sarà finito stante il vento che nel fattempo è diventato piuttosto tempestoso.
Più velocemente possibile e finalmente arriviamo sulla strada......In passato poi sono sempre tornato alla Forcola camminando lungo la stradina sterrata di fondo valle ma ora siamo piuttosto bagnati e quindi mi affido alla già sperimentata fortuna autostoppistica di Giorgio (poi mi verrà a prendere mentre io mi incamminerò lungo la carrozzabile.....
In effetti la fortuna di Giorgio funziona! Quasi subito si ferma un furgoncino con solo un posto libero.....
Giorgioo sale ed io mi incammino......Pochissimo tempo dopo si ferma al mio fianco il furgone e l'autista gentilissimo mi fa accomodare nel retro su un bel tappeto ed interamente senza finestrini al buio.....E' la prima volta che viaggio in questo modo. Comunque poi arriviamo in breve alla Forcola, ringraziamo l'autista(un indiano da 15 anni che lavora in svizzera! gentile ed italiano fluently).
Ci mancano 50 metri per arrivare nel rifugio ed il vento e pioggia fortissimi ci accompagnano (credevo quasi di non riuscire ad entrare nel rifugio!!).
Ringraziamo e salutiamo il simpaticissimo gestore dicendogli anche che verremo ancora ma con la certezza delle sue previsioni hehe.....Purtroppo poche foto per la fatica di stare dietro alla lepre (Giorgio). Alla prossima!
Parcheggio e sosta caffè al Rifugio Tridentina al passo(è l'unico). Chiedo (come l'altra volta) al simpatico gestore come sarà il tempo. Risposta: Bello tutto il giorno, si forse possibioli temporali ma dopo le 20...
La volta precedente è stata: dalle 12 alle 14 tanta acqua, 14-16 bello, dopo le 16 ancora acqua......noi allora siamo andati alla capanna Segantini paventando molta acqua e data la copertura nuvolosa totale ed invece poi non è piovuto !
Oggi però con le previsioni ottimali e la risposta del gestore sarà senz'altro favoloso!
Il sentiero parte a 50 mt dal rifugio e lo conosco molto bene. E' un piacevole lungo traverso ascendente sino al passo La Stretta e poi sale variato sino alla cima.
Rispetto ad anni fa il percorso, mi è stato detto, pur inalterato è stato ben sistemato ed in effetti si cammina piacevolmente con questo tempo fantastico.
Più avanti c'è un passaggio di poche decine di metri su roccioni obliqui dove si passa agevolmente ora che la montagna è ben asciutta. Poi il tratto sabbioso discendente che conoscevo non c'è più ed il sentiero è meglio di allora. Il tratto con le catene è proprio tranquillo (catene nuove e basse).
Oltre ad altri escursionisti, ci supera una molto folta comitiva guidata da una guida anziana di Livigno.
Dopo il passo si sale per buon sentiero a tornanti (se ben ricordo sentiero 105). Successivamente si arriva all'unico breve tratto in una specie di piccolo camino facilmente superabile con eventuale appoggio delle mani solo per equilibrio. Dopo un tratto di sentiero pianeggiante si sale ancora a tornanti per arrivare al bivio per il lago del Monte e Livigno. Da qui si sale seguendo le marcature bianco rosse attraversando una zona di sfasciumi ben camminabili.
Arriviamo ad una falsa forcella, giriamo a sinistra e saliamo sempre seguendo le marcature.
Dopo un paio di dossetti vediamo la cima davanti a noi e poco più sotto il bel laghetto innominato che sia a me che a Pinuccia piace molto.
Intanto come sempre Giorgio ha preso il volo......non c'è problema. Io salgo più lentamente anche perchè questo è uno dei 3000 che mi piacciono di più. Arrivo in vetta e con Giorgio ci sediamo insieme ad una gentile coppia nel cerchio di sassi a mò di rifugio (probabilmente opera di militari durante esercitazioni....) .
Siamo in cima, panorama notissimo e fantastico e così ci fermiamo un bel pò di tempo. Mangiamo e parliamo con la coppia di Savona che inizia oggi una bella vacanza in quel di Livigno.
Tutto bello ed ancor di più dato che altri escursionisti ed anche i signori di Savona scendono, siamo soli.
Mi è sempre piaciuto stare solo su questa cima......
Ma purtroppo il cielo verso nord ovest improvvisamente si sta riempiendo di grossi nuvoloni scuri e l'aria è fuoriera di temporale......vuoi vedere che il gestore anche oggi ha "cannato" la meteo, dico a Giorgio.
Decisione immediata: via subito poichè è certo il temporale e ce lo prenderemo tutto.
Poche decine di metri e si scatena il finimondo: a tratti pioggia sferzante, grandine piccola ed il tutto condito da fulmini e tuoni. Ci copriamo bene e via a passo sostenuto. Sempre Giorgio poco più avanti.....
Al passo La Stretta convinco Giorgio a scendere per il sentiero a sinistra che con tanti gradini in legno arriva sulla strada per la Forcola (mi sembra al punto denominato Baitel del Grass degli Agnelli) di modo da evitare il tratto del traverso su roccioni obliqui che bagnati potrebbero essere molto scivolosi.
La discesa invece per quest'altro sentiero è abbastanza sicura anche se ci porta più lontano dalla Forcola.
In discesa non mi accorgo della perdita del coprizaino......pazienza chissà dove sarà finito stante il vento che nel fattempo è diventato piuttosto tempestoso.
Più velocemente possibile e finalmente arriviamo sulla strada......In passato poi sono sempre tornato alla Forcola camminando lungo la stradina sterrata di fondo valle ma ora siamo piuttosto bagnati e quindi mi affido alla già sperimentata fortuna autostoppistica di Giorgio (poi mi verrà a prendere mentre io mi incamminerò lungo la carrozzabile.....
In effetti la fortuna di Giorgio funziona! Quasi subito si ferma un furgoncino con solo un posto libero.....
Giorgioo sale ed io mi incammino......Pochissimo tempo dopo si ferma al mio fianco il furgone e l'autista gentilissimo mi fa accomodare nel retro su un bel tappeto ed interamente senza finestrini al buio.....E' la prima volta che viaggio in questo modo. Comunque poi arriviamo in breve alla Forcola, ringraziamo l'autista(un indiano da 15 anni che lavora in svizzera! gentile ed italiano fluently).
Ci mancano 50 metri per arrivare nel rifugio ed il vento e pioggia fortissimi ci accompagnano (credevo quasi di non riuscire ad entrare nel rifugio!!).
Ringraziamo e salutiamo il simpaticissimo gestore dicendogli anche che verremo ancora ma con la certezza delle sue previsioni hehe.....Purtroppo poche foto per la fatica di stare dietro alla lepre (Giorgio). Alla prossima!
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