Anello della Motta del Perdül
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Oggi con Francesca torno in Val Calanca, non lontana ed una miniera di belle gite.
Fra le 21 escursioni illustrate nel bel libro "Val Calanca" di Ueli Hintermeister e Silvia Fantacci mi ero appuntato quella alla Motta del Perdül, una sommità panoramica al di sopra di Cauco, posta non lontano dal percorso del Sentiero Alpino Calanca.
Parcheggiamo nei pressi del cimitero, calziamo gli scarponi e partiamo. Mi accorgo che l'app di Outdoor Active non ne vuole sapere di funzionare, ieri era a posto, oggi è morta. Vabbè non avremo la traccia sullo smartphone.
Seguiamo l'asfaltata Via ai Monti finché un segnavia bianco rosso ci invita a salire per il sentiero che sale fra boschi e schiarite, disseminate da centinaia di fragoline mature di cui è giocoforza approfittare, arriviamo a Lascial dove fra diversi edifici rurali si trova una chiesetta con un portico sulla cui parete si trova un bell'affresco. Da Lascial il sentiero prosegue fra due imponenti muri a secco, rientra nel bosco, raggiunge le baite di Sisielma e poi il bel nucleo di La Motta dove facciamo una breve sosta.
Entriamo quindi in una pineta, superiamo il Rià d'Aion su un ponte nei pressi di Pian Conca. Saliamo nel Bosch d'Aion dove i segnavia si fanno più radi e, finalmente usciamo dalla foresta ed incontriamo due asini in compagnia di capre, pecore ed agnelli...siamo all'Alp Aion posta nei pressi di un enorme affioramento roccioso. Sul tavolo all'esterno della baita vi sono una mela ed una tazza ma non vi è traccia di presenza umana. Sentiamo delle voci ed un abbaiare insistente nei pascoli sopra l'alpe, verso la Bocchetta di Groven, la giornata del pastore inizia presto.
Proseguiamo, superando un vasto macereto e quindi la cascata del Rià d'Aion, con rocce piuttosto viscide. Pochi passi e siamo all'incrocio con il Sentiero Alpino Calanca, deviamo a destra, saliamo fino ad una bocchetta e seguiamo la traccia che ci conduce al grande ometto sulla sommità della Motta del Perdül.
La vista è eccezionale tanto sulle cime sul versante opposto della Val Calanca quanto sul fondovalle, a catturare l'attenzione è però la visione dell'Alp Aion sperduta fra le rocce ma individuabile grazie al suo ben visibile tetto rosso.
Torniamo nei pressi del sentiero per fare la nostra sosta pranzo, breve pausa e decidiamo di scendere: le nuvole stanno coprendo il cielo, meglio non attardarsi. Il tratto iniziale del sentiero è decisamente ripido, in un attimo raggiungiamo il bivio di Stabgel, incontriamo un camoscio solitario e, dopo una schiarita, entriamo nel Bosco Comunale di Selma, il sentiero è sempre decisamente ripido, salire da Selma piuttosto che da Cauco non è decisamente una buona idea. Eccoci a Bersach, bel nucleo di case, alcune rurali, altre probabilmente abitazioni di vacanza. Decidiamo di scendere a Selma e raggiungere quindi Cauco seguendo il sentiero di valle che corre fra prati in cui si sta raccogliendo il fieno. Saliamo a Bodio ed infine arriviamo a Cauco.
Bella gita, ambiente magnifico con spettacolari cascate e con il gioiello costituito dall'Alp Aion, un magnifico esempio di vita montana.
Difficoltà: T3, il sentiero è ben segnato e mantenuto tranne in alcuni brevi tratti nel Bosch d'Aion dove i segnavia più radi ed un po' sbiaditi richiedono una maggiore attenzione.
Fra le 21 escursioni illustrate nel bel libro "Val Calanca" di Ueli Hintermeister e Silvia Fantacci mi ero appuntato quella alla Motta del Perdül, una sommità panoramica al di sopra di Cauco, posta non lontano dal percorso del Sentiero Alpino Calanca.
Parcheggiamo nei pressi del cimitero, calziamo gli scarponi e partiamo. Mi accorgo che l'app di Outdoor Active non ne vuole sapere di funzionare, ieri era a posto, oggi è morta. Vabbè non avremo la traccia sullo smartphone.
Seguiamo l'asfaltata Via ai Monti finché un segnavia bianco rosso ci invita a salire per il sentiero che sale fra boschi e schiarite, disseminate da centinaia di fragoline mature di cui è giocoforza approfittare, arriviamo a Lascial dove fra diversi edifici rurali si trova una chiesetta con un portico sulla cui parete si trova un bell'affresco. Da Lascial il sentiero prosegue fra due imponenti muri a secco, rientra nel bosco, raggiunge le baite di Sisielma e poi il bel nucleo di La Motta dove facciamo una breve sosta.
Entriamo quindi in una pineta, superiamo il Rià d'Aion su un ponte nei pressi di Pian Conca. Saliamo nel Bosch d'Aion dove i segnavia si fanno più radi e, finalmente usciamo dalla foresta ed incontriamo due asini in compagnia di capre, pecore ed agnelli...siamo all'Alp Aion posta nei pressi di un enorme affioramento roccioso. Sul tavolo all'esterno della baita vi sono una mela ed una tazza ma non vi è traccia di presenza umana. Sentiamo delle voci ed un abbaiare insistente nei pascoli sopra l'alpe, verso la Bocchetta di Groven, la giornata del pastore inizia presto.
Proseguiamo, superando un vasto macereto e quindi la cascata del Rià d'Aion, con rocce piuttosto viscide. Pochi passi e siamo all'incrocio con il Sentiero Alpino Calanca, deviamo a destra, saliamo fino ad una bocchetta e seguiamo la traccia che ci conduce al grande ometto sulla sommità della Motta del Perdül.
La vista è eccezionale tanto sulle cime sul versante opposto della Val Calanca quanto sul fondovalle, a catturare l'attenzione è però la visione dell'Alp Aion sperduta fra le rocce ma individuabile grazie al suo ben visibile tetto rosso.
Torniamo nei pressi del sentiero per fare la nostra sosta pranzo, breve pausa e decidiamo di scendere: le nuvole stanno coprendo il cielo, meglio non attardarsi. Il tratto iniziale del sentiero è decisamente ripido, in un attimo raggiungiamo il bivio di Stabgel, incontriamo un camoscio solitario e, dopo una schiarita, entriamo nel Bosco Comunale di Selma, il sentiero è sempre decisamente ripido, salire da Selma piuttosto che da Cauco non è decisamente una buona idea. Eccoci a Bersach, bel nucleo di case, alcune rurali, altre probabilmente abitazioni di vacanza. Decidiamo di scendere a Selma e raggiungere quindi Cauco seguendo il sentiero di valle che corre fra prati in cui si sta raccogliendo il fieno. Saliamo a Bodio ed infine arriviamo a Cauco.
Bella gita, ambiente magnifico con spettacolari cascate e con il gioiello costituito dall'Alp Aion, un magnifico esempio di vita montana.
Difficoltà: T3, il sentiero è ben segnato e mantenuto tranne in alcuni brevi tratti nel Bosch d'Aion dove i segnavia più radi ed un po' sbiaditi richiedono una maggiore attenzione.
Tourengänger:
paoloski

Communities: Hikr in italiano
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