Piz de Groven 2696 m (doppia cima) dalla Mesolcina alla Calanca


Publiziert von Michea82 , 3. Juni 2023 um 18:26. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:31 Mai 2023
Wandern Schwierigkeit: T6 - schwieriges Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS+
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Arbeola-Molera   CH-GR 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 2592 m
Abstieg: 1899 m
Strecke:19.9 km (traversata Mesolcina-Calanca)

Il Groven è una di quelle montagne in cui ogni roccia che tocchi devi sentirla. 
Occorrono una mente elastica, uno sguardo fine, una condizione di armonia con la montagna.
Il Groven è una sorta di meditazione.
Il paradosso sta nel fatto che nella ricerca della via svolgi
 un processo creativo in cui sei completamente libero e padrone del tuo universo e al contempo sei un insignificante essere in balia di un ambiente severo, complesso e immenso. 
 

"Non staccare mai entrambe le mani dalle rocce, assicurati sempre di avere 3 punti di appoggio. Se cede un piede guarda cosa c'è qua sotto"
"Ogni roccia devi misurarla, testarla singolarmente, prenditi il tempo. Su di esse appoggi la tua vita"
"Qui sembra facile, ma abbassati ugualmente a terra e appoggia le mani. Se scivoli sull'erba bagnata precipiti. È in punti come questo che è facile sbagliare"


Questi erano i miei consigli a Carlo durante la parte delicata dell'escursione. Il mio timore era che commettesse un errore di distrazione. Gli sono stato con il fiato sul collo. Di solito non è da me. In questo caso è stato importante restare vicini uno all'altro. 

Il Groven ricorda i Torrent. Erti pendii, esposizione costante, passaggi continui, ricerca della via non evidente e, non da meno, un fascino ineguagliabile.
Per me e Carlo è stata una bella prova fisica. Ma più di questo una prova mentale. Occorrono nervi saldi per effettuare questa escursione, specialmente con la minaccia dei temporali sempre dietro l'angolo. 


Video

/www.instagram.com/reel/CtCJG1Br5nv/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

(Storie)
/www.instagram.com/stories/highlights/17960423066590824/

Il massiccio del Groven visto dalla Cima d'Aion



Le due cime: Groven E (2694) e Groven W (2675)

Poncione ha rilevato una discrepanza tra mappa e realtà. In effetti la cima ovest, quotata 2674 m sulla CNS e dotata di croce già nella descrizione di Brenna risulta essere più ad est. Non è la prima discrepanza. Ma non importa: basti sapere che il Groven è una doppia vetta. 
La est è la più alta. La ovest ha la croce e un libro depositato assieme alla croce nel 1989. Le ascese sono davvero poche. 
Tra le due cime c'è una cresta di collegamento, i suoi fianchi sono molto ripidi, noi non abbiamo tenuto il filo a causa della neve. Ci siamo abbassati a sud, leggermente sotto-cresta. 



Rifugio Alp de Groven - avvicinamento da Lostallo

Decidiamo di spezzare il tour con un appoggio notturno.
Decidiamo anche di non svolgere un anello, bensì una traversata. 
Partiamo dopo le 16.30 da Lostallo. Dinnanzi a noi si erge un muro verticale di 1000 metri di pura natura selvaggia. L'accesso alla nostra meta lascia già intuire la complessità di ciò che ci attende. 
Risaliamo il villaggio fino ad una chiesetta, quindi prendiamo una stradina sulla destra che conduce nel bosco dove presso un traliccio, poco più in alto, parte il sentiero. 
Un uomo dotato di furgone e verosimilmente abitante di Lostallo ci avverte del fatto che il sentiero sarebbe chiuso. C'è rischio di caduta massi. A noi non risulta, swisstopo non lo segnala e non ci sono cartelli che indichino l'inagibilità del sentiero. 
Tuttavia sbagliamo già in partenza ad inviduare l'attacco e ci ritroviamo dopo 5 minuti a scalare rocce, schivare rovi e superare alberi caduti. Saranno 1300 metri di salita così? No. Il sentiero lo individuiamo più a sud consultando la mappa. Esso risale un ripidissimo bosco, attraversa il fiume un paio di volte, passa dal Mont de Dro (800m ), che si tratta di una cascina abbandonata nel bosco,  e da Orgio (1400 m), un monte con il prato e una cascina. Orgio sovrasta una linea rocciosa verticale. Il sentiero la costeggia alla base e, grazie al prestigioso lavoro degli antichi alpigiani, la supera risalendo da sud a nord in diagonale.
Ci fermiamo per una pausa presso la cascina di Orgio. Le previsioni a breve termine sono migliorate, non risulta più arrivare la cella prevista per la sera. Fino a qui abbiamo impiegato circa 3 ore. Il sentiero è ripido, talvolta ci sono segni di abbandono. Probabilmente in inverno non è mai salito nessuno e, in generale, è poco frequentato. 
Da Orgio seguiamo il sentiero, ora meno ripido, che risale il versante meridionale della Valle di Groven, dapprima in un bosco di sempreverdi, poi su pascoli invasi da rododendri. Raggiungiamo Alp de Groven al tramonto, il luogo è incantevole. 
Il Rifugio è dotato di un soppalco per dormire. Ci sono almeno 6 o 7 materassi impignati. In due grandi botti si trovano coperte o sacchi a pelo. La cucina ha piatti, pentole e posate. L'acqua si prende nel ruscello appena fuori dal rifugio. C'è una cucina a gas con 2 fornelli e si può cucinare anche con la stufa a legna. Inoltre ci sono un caminetto, una scorta di legna e un generatore a benzina per l'elettricità. 
Ci sistemiamo per mangiare e dormire. 

Rifugio Alp de Groven



Salita alla Bocchetta di Groven e Cima d'Aion (2533 m)

Avendo le ore di luce e una ciclogenesi diurna ne approfittiamo per partire presto. Sveglia alle 04.30, colazione, riordino e alle 05.45 lasciamo la bucolica capanna. 
L'alp de Groven è illuminata dal cielo, all'orizzonte distinguiamo il Pizzo Paglia ben delineato, il Pizzo Pombi e il vicino Corbet. La salita in bocchetta è fattibile mediante sentiero bianco-rosso che diciamo che si tratta di una traccia alpina valutabile almeno T4. Descrive un semicerchio in senso orario avvicinandosi alle pendici del Piz de Groven, per poi curvare a destra. Risale in diagonale un canale ripido (ci sono un paio di cavi in metallo per agevolare il superamento di un passaggio su roccia), quindi prosegue in mezzacosta guadagnando ulteriore quota sul fianco orientale della lunga cresta nord del Groven. La traccia non è evidente, la pendenza è sempre sostenuta e i rododendri con i sassi rendono il percorso impegnativo. 
Raggiungiamo la bocchetta di Groven poco prima delle 08.00. 
 

Traverso lungo il fianco orientale della cresta nord del Groven


Ci separiamo: Carlo se la prende con calma e inizia a percorrere la parte facile della cresta in direzione del Piz de Groven. Io compio una piccola deviazione e risalgo la cresta sud della Cima d'Aion. Si tratta di una ripida cresta erbosa, semplice, con qualche passaggio dove usare le mani. 
La Cima d'Aion offre una panoramica sulle Alpi Mesolcinesi fino al loro re, il Tambo. Inoltre permette di osservare il Piz de Groven oltre a tutta la sua cresta nord. Bella anche la vista sul gruppo del Torrent e sul Pizzo di Claro. 


Piz de Groven 2694 m dalla cresta nord

Dalla bocchetta di Groven seguo la facile cresta panoramica. La prima elevazione è la quota 2451 m. Nelle relazioni ho letto che si può aggirare da sinistra seguendo una traccia di animali. Né io né Carlo l'abbiamo individuata. La cresta è comoda, invece il versante mesolcinese appare molto ripido, tant'è che trovo inutile schivare il promontorio per risparmiare 50 metri di dislivello. 
Quindi mi abbasso fino alla successiva depressione (quota 2387 m), effettuando qualche semplice passaggio su roccia (con prudenza sempre). 
Raggiunto Carlo proseguiamo assieme lungo la cresta ora in salita. 
Presto subentra la neve: ci prepariamo alle difficoltà indossando i ramponi e legandoci. 
La neve in cresta è sfondosa, cerchiamo di evitarla ma non è sempre possibile. 
Raggiunta la grande torre, inconfondibile, c'è da affrontare il passaggio chiave del Groven: l'aggiramento della torre stessa. Ebbene ci infiliamo in un nevaio ripido (stimabile sui 40%) in condizioni piuttosto scomode per noi, la neve è molle e inconsistente. Pertanto progrediamo lenti eseguendo un traverso. Dobbiamo cercare la via per riprendere la cresta. Risaliamo in diagonale il fianco della stessa su terreno dapprima privo di neve, poi superato un diedro (II), su un bel canale nevoso. Raggiungiamo la cresta che ci impone alcuni passaggi esposti di II. 

Io mentre mi approssimo alla torre della cresta N


Ricerca di un passaggio per la cresta dopo l'aggiramento della torre



Essere legati con la corda sempre tesa è stato utile in quanto ho potuto bloccare senza problemi una scivolata di Carlo. 
La salita successiva alla vetta ci ha impegnati nell'evitamento degli accumuli di neve mantenendoci un po' a sinistra. Questo ha imposto di affrontare frequenti passaggi comunque non difficili. 


Punto di ritorno in cresta


Poco prima delle 12 siamo in cima. I nostri occhi si spingono presto nell'analisi del collegamento con la cima ovest. La vetta principale è conquistata. Siamo contenti!


Traversata verso la Cima Ovest (2675 m)

Proseguiamo quasi subito e ci abbassiamo leggermente sotto-cresta. La neve ricopre ampie porzioni del filo e per noi è pericoloso sfruttarlo o abbassarci nel lato calanchino. 
Lascio proseguire Carlo il quale mi attende alla base della vetta occidentale. Non sa bene come risalirla: troviamo assieme una via sicura che implica alcuni passaggi ripidi ma ben appigliati sul versante mesolcinese. Infine l'ultimo tratto ha un passaggio di forza obbligato. Non è sicuro aggirare sui fianchi un muretto di un metro o poco più. Senza troppe difficoltà saliamo e procediamo facilmente fino alla croce di vetta. La sorpresa sarà quella di trovare un libro di vetta datato 1989. 
Per Carlo è una conquista significativa: la croce di vetta è stata depositata dal padre di una sua amica (Rampini Fabio, vedi foto croce di vetta). 

Traversata tra le due cime


Lasciamo una dedica sul libro che è ancora in ottime condizioni. Dopo la pausa ci apprestiamo a scendere. 


Cresta ovest del Piz de Groven

La valutazione F di Brenna è un po' tirata per i capelli!
La discesa per la cresta ovest è un itinerario impegnativo e delicato.
La prima cosa da fare è quella di aggirare un grande torrione. Esso è evidente anche da molto lontano, separa la cima dalla sua anticima ovest. L'aggiramento lo svolgiamo per una cengia a nord (Calanca). 
Proseguiamo la discesa e troviamo alcuni passaggi da disarrampicare, in particolare due paretine di terzo e una di secondo esposta. Anche nella discesa non è facile trovare la via, la cresta presenta vari salti da aggirare. 
Raggiungiamo la sua base presso la bocchetta quotata 2448 fortunatamente senza essere investiti da alcun temporale. 


Torrione a ovest della cima ovest



Allontanamento fino a Cauco

Rimane soltanto ancora un'ultima difficoltà prima di prendere il sentiero bianco-rosso: discendere dal canale.
Il canale non è ripido, si discende fronte a valle. La neve molto sfondosa ai suoi bordi e in prossimità delle sporgenze rocciose, risulta apprezzabilmente portante nella parte centrale. 
In uscita mi becco una secca ramponata al polpaccio. 
Ci fermiamo in fondo al nevaio per cambiare assetto, quindi scendiamo presso Aion Vec dove imbocchiamo finalmente il sentiero. Esso ci permetterà di scendere a valle spensieratamente. Il sentiero è mantenuto bene, transita dall'Alpe di Aion e attraversa successivi bei monti con cascine. 
Siamo a Cauco ad un buon orario dove abbiamo lasciato la macchina di Carlo. 


Tourengänger: Michea82, karll


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Kommentare (5)


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Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 4. Juni 2023 um 09:00
Per pochi eletti.......Complimenti Daniele66

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Juni 2023 um 10:47
Grazie Daniele! Una montagna che mi aveva attirato quando mi trovavo ai Monti di Laura per salire al Corno di Gesero. La vidi illuminata dal primo sole, quasi solitaria in mezzo ad altri giganti della Mesolcina.

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 4. Juni 2023 um 19:24
Chapeau ragazzi. Una (o meglio, due) vetta magica, dura e di gran soddisfazione...
I dubbi sulla quota autentica della cima ovest restano ben intatti. ;)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Juni 2023 um 19:42
Grazie Emi! Se guardi su hikr c'è solo la tua relazione per la cima ovest oltre alla mia ora. Il dubbio permane. Non solo sulla quota ma sul punto in cui è collocata. Ho appena aggiunto nella galleria una foto della mappa Siegfried. Dacci un occhiata. Confronta con la mappa attuale (foto adiacente). È curioso

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Juni 2023 um 19:57
Addirittura era stimata 2 metri più alta. Se però guardi la mia prima foto inserita nel testo della relazione si nota che la ovest è leggermente più bassa. Durante la traversata tra le due cime mentre risalivo la vetta occidentale ho avuto l'impressione che fosse più bassa. Una quindicina di metri che mi hanno risparmiato fatica. Gli ultimi metri li senti sempre tutti. Ma forse sbaglio


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