Rifugio La Canua e Sant'Amate


Publiziert von cai56 , 23. März 2023 um 12:15. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:19 März 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1125 m
Abstieg: 1133 m
Strecke:Circolare 14,64 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como si percorre la provinciale "Regina" fino a S.Maria Rezzonico (comune di San Siro) dove, appena usciti dalla galleria, si svolta a destra per salire a Soriano, Gallio, Noledo e Carcente. Pochi posti di parcheggio nella parte bassa del paese. (Altri disponibili in due piazzaletti a monte, ma con via diversa).

Poco più di un mese fa avevamo iniziato la personale esplorazione del versante orientale del Monte Bregagno con la salita al Rifugio Alpe Palù, dal quale risultava molto evidente, tramite un sentiero in quei giorni ancora fortemente innevato, la direzione proveniente dall'Alpe Sumero e dal Rifugio La Canua. Oggi ci andiamo, partendo ovviamente da un altro punto per evitare il più possibile zone già conosciute. Il meteo, pur del tutto sereno, ci ha precluso gli immaginabili panorami con una densissima nebbia..., ma ci siamo rifatti con la visita di stupendi paesini ben preservati da eccessive valorizzazioni.


Dal parcheggio si alza una breve scalinata che conduce subito fra le abitazioni, dove, in assenza di segnali, occorre passare tra i vicoli tendendo verso l'alto in direzione del bosco alla ricerca di una bella ed integra mulattiera acciottolata e gradonata (tenuta anche spazzata dal fogliame) che si dirige con larghe curve tra i castagni verso i Monti di Carcente. La via compie un ampio giro in senso orario attorno alle baite più occidentali e poi devia nettamente a sinistra - freccia - in direzione dell'Alpe Rescanscia; il sentiero sale comodamente fra alberi sempre più radi fino ad attraversare le contigue radure dei Monti Coslivetta e della Motta. Qui in poche decine di metri va a raggiungere una diramazione della distruttiva pista "Strada delle Alpi" che congiunge i Monti di Gallio con l'Alpe Nesdale, già sul versante della Val Sanagra. Usufruendo del vecchio sentiero che si mantiene a valle della pista (in alcuni punti ormai poco leggibile e con bollatura abbandonata), mantenendosi fra vasti campi di felci, si contorna la valletta brulla a valle dell'Alpe Rescanscia e in breve se ne raggiunge l'ampio recinto. Tralasciando la via principale per Sant'Amate, poco a monte della stalla porticata si stacca - indicazioni - il sentiero per La Canua: si tratta di una buona traccia che, con poche variazioni, si mantiene alla quota di circa 1500 metri e asseconda gli impluvi della Val Marcia (che scende direttamente dal Bregagnino) e della Valle del Panico fino a raggiungere i vasti pascoli pianeggianti del Rifugio La Canua. Non si notano indicazioni, ma, con l'idea di portarsi in qualche modo sul crinale (si può salire praticamente ovunque), iniziamo a salire fra i bassi cespugli seguendo il percorso più comodo: in breve una traccia si presenta e si fa sempre più visibile dirigendosi nettamente verso sud alle pendici del Bregagnino. Certamente non si tratta di un sentiero dimenticato, ma spesso mancano segni di assiduo calpestio e vari tratti tendono ad essere riassorbiti dal pendio. Ad un certo punto, già in vista del larghissimo crinale del Bregagno, improvvisamente la traccia di sentiero si trasforma in pista scavata grossolanamente nel pendio, ma in molti punti il ruscellamento dell'acqua piovana ha prodotto franamenti che rendono il passaggio possibile al solo pedone; poche centinaia di metri e la pista termina come è cominciata...
Si giunge quindi comodamente ai pascoli di crinale, dove si incrociano i bolli per il Bregagno e la Strada delle Alpi: si seguono naturalmente i primi verso sinistra ed in pochi passi si arriva alla Sella di Sant'Amate con il suo oratorio porticato. Lasciamo a destra la traccia che, attraverso la Forcoletta, si dirige alla Grona ed imbocchiamo a sinistra il traverso in ripida discesa che cala verso i Monti di Breglia; dopo aver oltrepassato il bivio per il Rifugio Menaggio (sentiero alto - attualmente vietato al transito), scendiamo con larghe curve nel bellissimo bosco misto di betulle fino a raggiungere un tratto di sterrata che si conclude nel parcheggio dei Monti di Breglia. La carrozzabile che conduce a Breglia è lunga e tortuosa, ma fortunatamente le scorciatoie che la raddrizzano e la abbreviano sono ben segnalate e percorribili: in meno di mezz'ora si raggiunge l'abitato nei pressi di una fontana con grande vasca posta all'interno di un tornante; proprio di fronte si addentra fra le abitazioni un viottolo stretto fra siepi che scende alla sequenza Via Gera-Via del Murello che coincide con la Via dei Monti Lariani. Il paese è molto bello ed interessante: ogni fabbricato degno di nota è ben conservato e riporta le opportune delucidazioni; nello specifico apprendiamo che in questo tratto la VdML coincide con una strada medievale precedente alla più nota Via Regina. La mulattiera si addentra subito nel castagneto con un pregevole acciottolato, ma subito devia provvisoriamente per evitare lo scoscendimento franoso provocato dal soprastante intaglio di una pista - del tutto abbandonata - che avrebbe dovuto collegare con percorso incredibile Breglia con Carcente; ripresa la linea originale, si raggiunge la piccola baita ristrutturata come Rifugio La Preda, due gradevoli locali con panche, focolare e libreria. Da qui la via prosegue in lieve discesa fino al ponte che attraversa il torrente Serio, per poi risalire fra i muri a secco dei numerosi terrazzamenti che precedono il rientro a Carcente.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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