Monte Faiè e Corte Buè.
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Poca brigata, trippa Beata!
Premessa: il titolo non deve trarre in inganno, mi è venuto solo per la rima, perché in questa escursione con pranzo al Bivacco Serena di Corte Buè, abbiamo sentito la mancanza dei Malnat assenti e quella degli amici di Girovagando, con i quali abbiamo condiviso belle gite e dei bei momenti di amicizia, che sicuramente vivremo ancora insieme!
Descrizione: oggi si era un po’ indecisi sulla meta, e quando è così , spesso la scelta cade sulla Val Grande, perché sappiamo che alla fine non si resta mai delusi.
Visto che a fine novembre era saltata la possibilità di andare al nuovo Bivacco di Corte Buè del Gruppo Escursionisti Val Grande (perché chiuso ad ottobre), abbiamo deciso, visto che eravamo in pochi, di ritornare al Bivacco Serena, più piccolo e più rustico, ma dotato di stufa, tavolo e panche.
Arrivati quindi di buon’ora a Ruspesso (al termine della strada che arriva da Verbania) abbiamo iniziato la salita verso il Monte Faiè, passando prima per il Rifugio Fantoli all’Alpe Ompio.
Raggiunta la cima del Faiè, con un panorama davvero strepitoso, si prosegue diritti, seguendo la cresta che degrada fino ad arrivare alla colma di Vercio, un importante crocevia a cui si giunge anche da Bracchio (sopra Mergozzo).
Dalla Colma di Vercio, per andare a Corte Buè, si scende verso sinistra nel bosco di faggi, con pendenza dapprima tranquilla e poi un po’ più pronunciata, incrociando dopo un po’ il sentiero per Orfalecchio (a sinistra – una prossima meta) e poi quello che riporta a “La Croce”, che faremo al ritorno.
Raggiunta Corte Buè con buon anticipo (prima delle undici), abbiamo potuto visitare con calma le baite che la componevano (almeno una quarantina), ammirare il panorama dal Monte Todum al Pedum e infine prepararci per il nostro pranzo, visto che ci eravamo portati tutto l’occorrente negli zaini.
Come altre volte, il momento del pranzo è stato il clou dell’escursione, che abbiamo trascorso con calma e in amicizia.
Terminato il pranzo, a malincuore abbiamo ripreso la via del ritorno seguendo il sentiero che, con pendenze moderate, ci ha riportati all’Alpe Ompio e a Ruspesso.
Altri commenti e descrizioni sul percorso sono riportati nelle didascalie delle foto allegate.
Giornata dal meteo ottimale, senza vento e con temperatura neanche molto fredda, con poca neve sul percorso (le ciaspolele abbiamo lasciate in auto e anche i ramponcinie le ghette non sono serviti); dislivello m 662 per 5,15 ore di cammino effettivo.
Nessuna persona incontrata in tutta la giornata e, se vogliamo trovare l’unico piccolo difetto dell'escursione corrente, è stato quello dell’assenza di avvistamento di ungulati, dei quali abbiamo comunque trovato parecchie impronte nella neve.
Filmato di Giordano da non perdere perché ricco di canti, effetti coreografici e musiche, visibile su YouTube.
Premessa: il titolo non deve trarre in inganno, mi è venuto solo per la rima, perché in questa escursione con pranzo al Bivacco Serena di Corte Buè, abbiamo sentito la mancanza dei Malnat assenti e quella degli amici di Girovagando, con i quali abbiamo condiviso belle gite e dei bei momenti di amicizia, che sicuramente vivremo ancora insieme!
Descrizione: oggi si era un po’ indecisi sulla meta, e quando è così , spesso la scelta cade sulla Val Grande, perché sappiamo che alla fine non si resta mai delusi.
Visto che a fine novembre era saltata la possibilità di andare al nuovo Bivacco di Corte Buè del Gruppo Escursionisti Val Grande (perché chiuso ad ottobre), abbiamo deciso, visto che eravamo in pochi, di ritornare al Bivacco Serena, più piccolo e più rustico, ma dotato di stufa, tavolo e panche.
Arrivati quindi di buon’ora a Ruspesso (al termine della strada che arriva da Verbania) abbiamo iniziato la salita verso il Monte Faiè, passando prima per il Rifugio Fantoli all’Alpe Ompio.
Raggiunta la cima del Faiè, con un panorama davvero strepitoso, si prosegue diritti, seguendo la cresta che degrada fino ad arrivare alla colma di Vercio, un importante crocevia a cui si giunge anche da Bracchio (sopra Mergozzo).
Dalla Colma di Vercio, per andare a Corte Buè, si scende verso sinistra nel bosco di faggi, con pendenza dapprima tranquilla e poi un po’ più pronunciata, incrociando dopo un po’ il sentiero per Orfalecchio (a sinistra – una prossima meta) e poi quello che riporta a “La Croce”, che faremo al ritorno.
Raggiunta Corte Buè con buon anticipo (prima delle undici), abbiamo potuto visitare con calma le baite che la componevano (almeno una quarantina), ammirare il panorama dal Monte Todum al Pedum e infine prepararci per il nostro pranzo, visto che ci eravamo portati tutto l’occorrente negli zaini.
Come altre volte, il momento del pranzo è stato il clou dell’escursione, che abbiamo trascorso con calma e in amicizia.
Terminato il pranzo, a malincuore abbiamo ripreso la via del ritorno seguendo il sentiero che, con pendenze moderate, ci ha riportati all’Alpe Ompio e a Ruspesso.
Altri commenti e descrizioni sul percorso sono riportati nelle didascalie delle foto allegate.
Giornata dal meteo ottimale, senza vento e con temperatura neanche molto fredda, con poca neve sul percorso (le ciaspolele abbiamo lasciate in auto e anche i ramponcinie le ghette non sono serviti); dislivello m 662 per 5,15 ore di cammino effettivo.
Nessuna persona incontrata in tutta la giornata e, se vogliamo trovare l’unico piccolo difetto dell'escursione corrente, è stato quello dell’assenza di avvistamento di ungulati, dei quali abbiamo comunque trovato parecchie impronte nella neve.
Filmato di Giordano da non perdere perché ricco di canti, effetti coreografici e musiche, visibile su YouTube.
Tourengänger:
imerio

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