Madone di Mergoscia (2039 m) - Invernale dalla cresta orientale


Publiziert von Michea82 , 15. Dezember 2022 um 20:11.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:13 Dezember 2022
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Piancascia 
Zeitbedarf: 10:30
Aufstieg: 1336 m
Abstieg: 1336 m
Strecke:13.9
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Tenero (uscire dalla semi-autostrada che collega Locarno al Piano di Magadino) proseguire per Mergoscia. In paese ci sono parcheggi liberi.

Fare montagna è una costante ricerca della scelta migliore per procedere che conferisce totale autodeterminazione e quindi un senso illimitato di libertà.

Sarà per questo senso di libertà che ci svegliamo nel cuore della notte dopo poche ore di sonno, ci piombiamo in auto aggrappandoci al fugace momento del viaggio prima di essere catapultati nel gelido e buio luogo da cui hanno inizio ore di fatiche, di pericoli e di problemi da gestire?
Secondo me grazie a tutto questo diventiamo la parte più fragile del mondo che ci circonda e la nostra mente si svuota, la nostra anima si libera, tutti i nostri problemi quotidiani perdono importanza e noi dobbiamo occuparci esclusivamente di noi stessi e della nostra montagna. 
Cosa  può desiderare di più un uomo se non il semplice ritrovarsi totalmente libero, dimentico dei propri problemi in un universo di pura bellezza?


Cresta est del Madone - scatto del 16.03.2021 (dal Sassariente)


Il Madone non è un quattromila, non è un tremila e per pochi metri ha rischiato di non essere nemmeno un 2000. Tuttavia è stato capace di indurmi a riflettere seriamente sul perché si vada in montagna, offrendomi la sua cresta orientale in condizioni complesse per le quali la progressione è stata un susseguirsi di scelte e di valutazioni, come capita sovente nelle ascese a cime più alpinistiche. 
Si tratta di una montagna di straordinaria bellezza, a partire dal villaggio di Mergoscia con le sue campagne, ai boschi e le pendici, al Monte di Porchescio, fino alla sua panoramicissima cresta. Percorrerla con la neve ancora intatta la rende non dissimile ad un ipotetico 4000 ticinese, affacciato sul Verbano e sul Piano di Magadino. 

Con me in questo tour si è aggregata Deborah De Marta dopo ben 7 mesi di infortunio a causa di una lesione ai legamenti crociati. Ostinata e motivatissima, pur di riprendere ad andare in montagna, mi ha seguito in una delle mie classiche "operazioni ravanalpinistiche", ovviamente con prudenza e grande attenzione da parte di entrambi. 


Descrizione

"Cosa ne pensi se facessimo un bell'anello con più vette?"
"Dai ok! Proviamo"
"Valutiamo strada facendo e caso mai ridimensioniamo l'itinerario"
" Sì anche perchè io devo vedere come va con la mia gamba. Ma non vedo l'ora di andare!"


L'idea è quella di raggiungere il Madone, andare in traversata alla Cima della Trosa,  toccare Cimetta e rientrare a Mergoscia passando dai Monti di Lego. 
Ma, già a metà salita, decidiamo di rinunciare alle altre due cime. Inoltre non torneremo nemmeno da una via alternativa: niente anello. Per rientrare in sicurezza a casa scenderemo esattamente da dove siamo saliti sfruttando lo stesso itinerario che, per quanto lungo, è da noi ora tracciato, conosciuto e ritenuto sicuro.
Sulla cima sud del Madone io stesso deciderò serenamente di rinunciare alla cima nord per motivi di tempistiche. 

Il Madone visto dalla Cima P.1870


Partiamo da Mergoscia alle 07.45. 
Col cielo grigio e un freddo pungente imbocchiamo il sentiero seguendo le indicazioni per il Madone. La traccia si divide in più punti ma ci si può ricongiungere a monte. Bisogna però stare attenti a non deviare troppo verso sinistra nella Valle di Mergoscia o a destra (Monti di Cortoi). L'ambiente è molto bello, il sentiero guadagna quota velocemente ma in modo fluido. Raggiunti i 1200 m appare la neve e presso Porchesio ci fermiamo per una piccola pausa. 
Presto la neve diventa sempre più dominante e, raggiunta la cresta,  indossiamo le ciaspole. La cresta inizia poco dopo i 1400 m e si sviluppa dapprima verso SW, poi W/NW. 
Da qui l'itinerario è decisamente invernale. Posso dire che sia divisibile in 4 parti distinte: la Cima P.1770, la Cima P.1870, la traversata finale e la vetta. 

La neve è abbondante, non è assestata, si affonda. Con fatica raggiungiamo Redrisc. Da qui proseguiamo per un tratto lungo la cresta, poi dobbiamo rimanere a sinistra e traversare un poco sul pendio meridionale. 
Appena è possibile riprendiamo il filo, in quanto non ci fidiamo dei pendii: la neve è inconsistente, lo strato superficiale è una crosta che si rompe e sotto ci sono decine di centimetri di farina. Spesso ci ritroviamo a toccare l'erba scivolosa e a staccare grandi porzioni di neve. 
Puntiamo alla prima cima senza nome, quotata 1770 m, si raggiunge seguendo il filo della cresta. Dobbiamo stare attenti ad eventuali cornici sulla destra (al momento non ce ne sono ma sono sempre in agguato) e a non uscire sul pendio a sinistra (esposto). Continuiamo ad essere molto rallentati: ad ogni metro retrocediamo di 70 cm.
Dalla cima 1770 m scendiamo di una trentina di metri in una sella e, per un breve e glorioso attimo, la neve è portante. Dinnanzi a noi si erge la seconda cima senza nome: la quota 1870 m. 

La Cima P.1870 m (vista dalla sella successiva alla Cima P.1770 m)


Non è difficile la salita, come per la precedente cima anche qui prestiamo attenzione a mantenere il filo di cresta senza esporci a possibili cornici nascoste. Faticosamente siamo sulla Cima 1870 m. Da qui la vista del Madone è uno spettacolo!
È tardissimo! Sono quasi le 13.00. Dobbiamo muoverci. Certamente non andremo alla Cima della Trosa e men che meno a Cimetta. L'unica nostra possibile aggiunta alla vetta sarà quella di scendere alla Costa Bella, sella quotata 1657 m sotto la Cima della Trosa, per rientrare dalla Valle di Mergoscia. Ma osservando la repentina perdita di quota dalla cima alla sella sento già ora che sarà pericoloso. 

Ora la progressione avviene completamente in cresta. Ci sono tratti con accumuli ventati e altri spellati. Questa parte è a dir poco scenografica. 
Durante questa traversata incontriamo un punto che definirei "punto chiave" nelle attuali condizioni: una breve serie di spuntoni rocciosi da aggirare. A nord ci sembra subito da evitare. Pendio ripido e molto carico. Provo a sporgermi a sud: in buone condizioni con ramponi e piccozza si traversa bene. Ma ora il pendio è carico di neve instabile, la pendenza supera i 35 gradi e poco sotto c'è un salto. Dovremmo cambiare assetto e svolgere un traverso pericoloso. Pertanto optiamo per aggirare da nord: c'è la vegetazione e le rocce a sinistra a cui tenersi. Procedo senza racchette: traccio un sentierino e, una volta eseguito il traverso, c'è un piccolo salto da risalire (I). La difficoltà non è nell'arrampicata ma nel capire dove appoggiare i piedi con tutta quella neve (al ritorno sarà molto più facile). 

Breve traverso a nord della cresta


Ora non ci resta che percorrere l'ultimo tratto di cresta fino alla base della vetta meridionale del Madone. Essa la risaliamo senza problemi su pendenza moderata. 
All'osceno orario delle 14.30 raggiungiamo la nostra cima!
Ci prendiamo una pausa anche qui per fare il punto della situazione: 

"A me sembra imprudente scendere alla Bocchetta della Cima della Trosa, la cresta precipita veloce, il pendio adiacente è molto ripido e carico, si vedono dei tratti di misto lungo la cresta"
"Magari arriviamo giù e ci tocca risalire, intanto si fanno le 16.00 e in un'ora è notte"
"La nostra cresta est, sebbene lunga, la conosciamo, è tracciata, sicura e ci conduce a Mergoscia direttamente, torniamo da dove siamo arrivati"


Abbiamo impiegato ben 6 ore 45 minuti a fare vetta. Per la discesa, già tracciata, impiegheremo molto meno. Circa 3 ore e mezzo incluse le pause. Il passaggio chiave sarà decisamente più semplice da superare. 
La discesa verso Mergoscia una passeggiata. 
Alle 18.15, dopo un'ora di camminata con la frontale, siamo alla macchina. 


Video

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Tourengänger: Michea82


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