Gradiccioli 1936 m - Anello invernale
Finalmente ho svolto l'anello che da tempo desideravo compiere con la neve al Gradiccioli.
Come per il Gazzirola anche il Gradiccioli è stato un adattamento alla meteo perturbata.
Al mattino ci sono nevicate fino in pianura, mentre dopo pranzo le previsioni indicano la cessazione delle precipitazioni. Colgo l'opportunità di sfruttare la finestra stabile pomeridiana, potendo anche occuparmi d'altro in mattinata.
Il Gradiccioli è il Re del Malcantone, una vetta che contraddistingue il Sottoceneri, super-panoramica, posta a metà del percorso della Tamaro-Lema.
Il Monte Gradiccioli

Lascio la macchina in paese perchè salire al parcheggio a 938 m mi è impossibile con la strada innevata.
Sta ancora nevicando, sono le 12.00 in punto. Indosso le racchette ma presto le tolgo: la neve sotto i 1300 metri è troppo bassa, ci sono circa 15 cm ma essendo freschi le racchette toccano il terreno.
Procedo per la lunga strada sterrata che aggira da destra il Monte Ferraro. Per salire alla Bassa imbocco il sentiero nei pressi della quota 1161, individuabile sulla sinistra. Nel bosco indosso definitivamente le ciaspole, sebbene la neve sia ancora poco profonda e guadagno 200 metri di quota fino a raggiungere la Bassa. Ora proseguo sul sentiero segnato (anni fa ricordo che era una traccia non ufficiale) e percorro la lunga cresta est del Gradiccioli. Mi alzo inizialmente di poco, poi invece c'è una parte ripida nella quale si guadagnano almeno 200 metri. Sulla cresta la neve nuova poggia su uno strato vecchio, pertanto attualmente ci sono almeno 40 cm.
Finalmente smette di nevicare.
Dalla spalla, quotata 1741, fino alla vetta ci sono passaggi piuttosto ripidi che non sono difficili, ma con la neve si tende a sprofondare e a scivolare indietro facendo il doppio della fatica. Inoltre bisogna prestare attenzione alle cornici (versante nord piuttosto ripido ed esposto e anche quello sud non scherza). Ci sono anche placche di roccia sulle quali manca lo strato vecchio e con quello nuovo non si ha presa (attenzione a non scivolare).
Raggiungo la vetta a metà pomeriggio.
Anche qui c'è un freddo bestia: sigaretta al volo, foto, te caldo e giù veloce. Le mani si congelano subito.
Per la discesa seguo la cresta sud. È spettacolare la vista sul Lago Maggiore, le Alpi Occidentali ed il cielo a Ponente.
La parte sommitale ha una pendenza non banale ma è larga e si discende bene. Poi spiana e successivamente scende dolcemente fino al Rifugio del Passo di Agario.
Mi prendo una pausa e mi godo il tramonto grazie al quale posso ammirare le montagne ad est illuminate dalla luce rossa. Compro una birra per il ritorno (il Rifugio è sempre ben rifornito, si prende da bere e si lasciano i soldi).
Il Monte Boglia visto dal Passo di Agario

Scendo molto veloce fino a Mugena. Al buio procedo senza frontale, avendo vissuto quasi 20 anni nel Malcantone conosco quel sentiero come le mie tasche.
Si segue la strada che passa dall'Alpe di Coransù. Prima della stessa strada c'è un sentiero che tocca l'Alpe Agario, appena sotto all'omonimo Passo e al Rifugio.
Per evitare di scendere fino a Vezio bisogna passare dalla vasca anticendio: questa si raggiunge lasciando la strada sterrata poco prima di raggiungerne la fine, nei pressi di una fontana posta in un bel prato con i castagni. Si segue un sentiero non evidente che si abbassa fino alla vasca. Poi si attraversa il fiume e si segue la stradina fino a raggiungere la strada cantonale.
Sfrutto la strada principale per risalire ad Arosio dove raggiungo la macchina alle 18.00 esattamente dopo 6 ore.
Gran bel anello! Lo consiglio.
Come per il Gazzirola anche il Gradiccioli è stato un adattamento alla meteo perturbata.
Al mattino ci sono nevicate fino in pianura, mentre dopo pranzo le previsioni indicano la cessazione delle precipitazioni. Colgo l'opportunità di sfruttare la finestra stabile pomeridiana, potendo anche occuparmi d'altro in mattinata.
Il Gradiccioli è il Re del Malcantone, una vetta che contraddistingue il Sottoceneri, super-panoramica, posta a metà del percorso della Tamaro-Lema.
Il Monte Gradiccioli

Lascio la macchina in paese perchè salire al parcheggio a 938 m mi è impossibile con la strada innevata.
Sta ancora nevicando, sono le 12.00 in punto. Indosso le racchette ma presto le tolgo: la neve sotto i 1300 metri è troppo bassa, ci sono circa 15 cm ma essendo freschi le racchette toccano il terreno.
Procedo per la lunga strada sterrata che aggira da destra il Monte Ferraro. Per salire alla Bassa imbocco il sentiero nei pressi della quota 1161, individuabile sulla sinistra. Nel bosco indosso definitivamente le ciaspole, sebbene la neve sia ancora poco profonda e guadagno 200 metri di quota fino a raggiungere la Bassa. Ora proseguo sul sentiero segnato (anni fa ricordo che era una traccia non ufficiale) e percorro la lunga cresta est del Gradiccioli. Mi alzo inizialmente di poco, poi invece c'è una parte ripida nella quale si guadagnano almeno 200 metri. Sulla cresta la neve nuova poggia su uno strato vecchio, pertanto attualmente ci sono almeno 40 cm.
Finalmente smette di nevicare.
Dalla spalla, quotata 1741, fino alla vetta ci sono passaggi piuttosto ripidi che non sono difficili, ma con la neve si tende a sprofondare e a scivolare indietro facendo il doppio della fatica. Inoltre bisogna prestare attenzione alle cornici (versante nord piuttosto ripido ed esposto e anche quello sud non scherza). Ci sono anche placche di roccia sulle quali manca lo strato vecchio e con quello nuovo non si ha presa (attenzione a non scivolare).
Raggiungo la vetta a metà pomeriggio.
Anche qui c'è un freddo bestia: sigaretta al volo, foto, te caldo e giù veloce. Le mani si congelano subito.
Per la discesa seguo la cresta sud. È spettacolare la vista sul Lago Maggiore, le Alpi Occidentali ed il cielo a Ponente.
La parte sommitale ha una pendenza non banale ma è larga e si discende bene. Poi spiana e successivamente scende dolcemente fino al Rifugio del Passo di Agario.
Mi prendo una pausa e mi godo il tramonto grazie al quale posso ammirare le montagne ad est illuminate dalla luce rossa. Compro una birra per il ritorno (il Rifugio è sempre ben rifornito, si prende da bere e si lasciano i soldi).
Il Monte Boglia visto dal Passo di Agario

Scendo molto veloce fino a Mugena. Al buio procedo senza frontale, avendo vissuto quasi 20 anni nel Malcantone conosco quel sentiero come le mie tasche.
Si segue la strada che passa dall'Alpe di Coransù. Prima della stessa strada c'è un sentiero che tocca l'Alpe Agario, appena sotto all'omonimo Passo e al Rifugio.
Per evitare di scendere fino a Vezio bisogna passare dalla vasca anticendio: questa si raggiunge lasciando la strada sterrata poco prima di raggiungerne la fine, nei pressi di una fontana posta in un bel prato con i castagni. Si segue un sentiero non evidente che si abbassa fino alla vasca. Poi si attraversa il fiume e si segue la stradina fino a raggiungere la strada cantonale.
Sfrutto la strada principale per risalire ad Arosio dove raggiungo la macchina alle 18.00 esattamente dopo 6 ore.
Gran bel anello! Lo consiglio.
Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (4)