Bocchetta di Calivazzo e Sentiero del Viandante


Publiziert von cai56 , 26. November 2022 um 21:01. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 November 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1389 m
Abstieg: 1382 m
Strecke:Circolare 22,88 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Mandello del Lario lungo la statale 36 e la provinciale 72; alla rotonda all'ingresso del paese svoltare a destra: davanti allo stabilimento Moto Guzzi si trovano le prime indicazioni per Somana. Parcheggio in un ampio piazzale fra Sonvico e Somana.

Delle due valli principali che si aprono a monte di Mandello sicuramente la più frequentata, grazie anche alla presenza di un rifugio, è quella meridionale; al contrario per la settentrionale, quella di questa gita, che presenta un ambiente  più variato soprattutto a causa del grande dislivello, con cambi di vegetazione a seconda delle fasce altimetriche e delle esposizioni, e più originale per la maggiore "scomodità" di accesso in tutta la sua estensione. La giornata oggi è spettacolare, ma nelle 24 ore precedenti si è accumulata una discreta quantità di neve (bagnata) a partire dai 1500 metri circa di quota: di conseguenza un pur vago progetto di cominciare a salire alla Bocchetta di Prada e "poi si vedrà" decade rapidamente, ed optiamo quindi per improvvisare un giretto più basso e più lungo.


Fra gli stretti vicoli di Somana si trovano sulla sinistra le indicazioni per il Rifugio Bietti che portano ad un bel sentiero acciottolato che sale fra orti ed ulivi attraverso terreni terrazzati (località Vignazzo - TCI) fino ad entrare nel bosco; subito si incontra un bivio che, lasciando a sinistra una traccia per lo Zucco Sileggio, svolta a destra su lunghe gradinate andando a raggiungere la cappella di Santa Preda. Subito dopo, un lungo tratto pianeggiante prelude alla scalinata che sale all'ex-convento di Santa Maria: si passa sotto il portico e si aggira l'edificio, si lascia a sinistra una seconda traccia per lo Zucco Sileggio e si intraprende la salita delle Scale di Cucco. Poi la mulattiera si porta lungo una cengia con bella veduta sul versante opposto della valle dominata dall'incombente Sasso Cavallo; raggiunto il bivio per l'Alpe di Era (e rifugi Bietti e Brioschi), si prosegue a sinistra (Rifugio Bogani), dove si susseguono attraversamenti di vallette secondarie, tratti detritici e cenge fra speroni rocciosi. Oltrepassato il passaggio più ripido di tutta la salita, si passa alla base dei prati di Prà Vescovin per portarsi subito dopo alle cascine di Prà Petol e del Savia (carta TCI), quest'ultima preceduta dal passaggio in uno stretto canalone con sorgente; dopo una selletta con masso strapiombante, si inizia a scendere gradualmente sino al fondo della valletta erbosa dell'Alpe Calivazzo. Al fondo della conca si presentano tre prosecuzioni: a destra per il Rifugio Bietti, al centro per la Bocchetta di Prada e a sinistra per la Bocchetta di Calivazzo: ci avviamo verso quest'ultima entrando nella faggeta del Canale del Lupo; il sentiero sale a tornanti e poi, con un mezzacosta, raggiunge la dorsale di un costone, dove la bassa vegetazione cespugliosa rappresenta l'esito di un incendi di parecchi decenni fa. Si prosegue con un secondo traverso ascendente fino ad un secondo costone, dopo il quale, oltrepassato il fondo roccioso del Canal Grande, si arriva alla larga sella erbosa della Bocchetta di Calivazzo, ai piedi del Monte Palagia. Dalla bocchetta si passeggia comodamente lungo una pista sterrata fino alla Bocchetta di Lierna, da cui si imbocca sulla destra il largo sentiero che scende attraverso il bosco all'Alpe di Lierna e, poco lontano, all'Alpe di Esino; qui si ritrova la carrareccia e la si percorre fin poco oltre il primo tornante: a sinistra si scende (attualmente grandi lavori di abbattimento forestale) seguendo le indicazioni di un "Sentiero della Biodiversità". La mulattiera, molto disastrata dal trascinamento dei tronchi, prosegue in costante discesa fino alla carrozzabile di Ortanella: la si segue a sinistra fino al panoramico prato della chiesetta di San Pietro. Qui si incontra il Sentiero del Viandante nella sua variante "alta". Si prosegue lungo la recente pista sterrata per l'Alpe di Mezzeno, usando in ultimo anche una scorciatoia: presso le baite si trova il tratto di SdV che scende nel Fosso di Brentalone. Il sentiero, roccioso ma ben gradinato e ripulito, cala sul poggio panoramico della Croce di Brentalone, poi si infila attraversandola nella forra del Fosso di Brentalone ed affianca lo Zucco della Pecora. Da qui è un continuo traverso discendente fino al brutto sottopasso della SS36; le case di Genico sono a pochi passi e, oltrepassati i vicoli interni, in breve si raggiunge, nei pressi del seminario di Dervio, il Sentiero del Viandante proprio dove si dividono le variante "alta" e "bassa". Si segue il tracciato del noto trekking (qui certamente in uno dei suoi tratti più urbanizzati e meno belli) in direzione sud (Mandello): si traversa con qualche lieve saliscendi fra abitazioni periferiche, orti, uliveti, due lunghi tratti a fianco della superstrada fino alla confluenza della strada che scende dall'Acqua del Gess; da qui, in sovrapposizione anche con i sentieri 17C e 73B, si oltrepassano i Saioli e si torna a Sonvico. 

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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