Grigna Settentrionale (m 2410) per la Via del Caminetto e discesa per la Via della Ganda


Publiziert von Alberto C. , 10. November 2022 um 23:24.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1205 m
Abstieg: 1205 m
Strecke:Percorso ad anello. Salita per la Via del Caminetto sul versante ovest, e discesa per la Via della Ganda, sul versante est.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Percorrendo la SS n° 36 (Superstrada) si esce a Bellano. All’uscita si prende la SP62 in direzione della Valsassina; percorsi per circa km 3 si svolta a destra per la frazione Pennaso, per poi proseguire per Parlasco e per il Passo Agueglio. Si prosegue in direzione di Esino Lario e, prima di raggiungerlo, dopo circa km 17 dalla Superstrada, si imbocca, a sinistra, la strada con l’indicazione per Cainallo. Giunti a Cainallo si prosegue ancora circa per km 2 per il Vò di Moncodeno (la strada è sterrata nel tratto terminale), dove si trova un ampio parcheggio. La strada dopo Cainallo e il parcheggio sono a pagamento e il parchimetro si trova al Cainallo.

       Le Grigne fanno parte delle Prealpi lombarde e sono un gruppo isolato, delimitato dal Lago di Como (Lario) a ovest, dalla Valsassina e dal vallone di Basilio a nord e a est, dalla Valle del Gerenzone a est e a sud.  Le due principali cime sono la Grigna Settentrionale (il Grignone), di m 2410, e la Grigna Meridionale (la Grignetta) di m 2184. Il principale corso d’acqua del gruppo è il Torrente Pioverna che bagna la Valsassina e che, dopo un percorso di circa 27 chilometri e avere dato origine all’Orrido di Bellano, sfocia nel Lario. L’intero gruppo ha un’estensione di circa 185 chilometri quadrati. Dal 2005 la Grigna Settentrionale costituisce l’omonimo Parco regionale in cui Ente gestore è la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera.
     Il gruppo si sarebbe formato circa 225 milioni di anni fa a seguito di un sollevamento marino.  Il calcare e la dolomia ladinica costituiscono la quasi totalità delle rocce che lo compongono, presentandosi sotto forme diverse: imponenti lastroni nel Sasso Cavallo e nel Sasso dei Carbonai; con struttura di scogliera nel Grignone; a struttura milonitizzata nella Grignetta. Queste tre forme vanno a caratterizzare le diverse forme: imponenti pareti per il Sasso Cavallo e quello dei Carbonai, forme non be definite e con morfologia superficiale ricca di doline; buchi e valloni carsici per il Grignone; guglie, torri e pinnacoli per la Grignetta. 
 
      Ma veniamo a noi…
 
     Il precedente tentativo del settembre 2019 non aveva avuto successo a causa di un improvviso temporale con grandine che, anche se di breve durata, ci aveva rovinato il programma e costretto a ripiegare su un itinerario per la Bocchetta del Guzzi, senza toccare la cima (https://www.hikr.org/tour/post147911.html).
     La Via del Caminetto non è una nostra prima in assoluto, l’abbiamo già fatta anni addietro: era il 1995 (sic!). D’altra parte, i monti della Valsassina sono un po’ le nostre montagne di casa; non solo per la lora effettiva vicinanza a casa, ma per averci trascorso da ragazzini lunghe vacanze estive, così, via alpinistiche a parte, abbiamo fatto o provato un po’ tutto su quei monti.
 
     La Via si sviluppa sul versante ovest della Grigna Settentrionale e, dopo il Rifugio Bietti, percorre un vecchio sentiero che risale il Vallone del Gerone (un luogo dall’aspetto selvaggio e poco frequentato) e, superato un largo camino, sbuca alla Bocchetta di Releccio.
     L’escursione si completa con un giro ad anello che tocca una vetta (la cima de Grignone), due versanti e tre rifugi (Bietti, Brioschi e Bogani), e che si svolge su percorso vario, abbastanza tecnico ma divertente. Se poi si ha la fortuna di trovare una giornata tersa, lo si può definire: spettacolare.
     
     Attenzione! Non è un’escursione per tutti, e non è da prendere alla leggera: richiede un buon allenamento e una certa dimestichezza con la montagna. 
 



 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Cainallo, Vò di Moncodeno (m 1420).
 
ATTREZZATURA.   Normale da escursionismo. Consigliati un paio di robusti scarponi da trekking.
 
DIFFICOLTÀ.  T4 (EE, con la classificazione CAI). Fino al Rifugio Bietti si tratta di una facile escursione priva di difficoltà oggettive. Oltre il sentiero è meno marcato e i segnavia non sono sempre facilmente visibili. Nel Caminetto in alcuni punti occorre aiutarsi con le mani: facile arrampicata nell'ordine, al massimo, del 1° grado. Due brevi tratti sono attrezzati con catene. Altri due tratti attrezzati si incontrano nella prima parte della discesa. L’esposizione non è mai eccessiva.
Terreno sdrucciolevole nella parte alta della discesa. Nel corso della discesa bisogna mantenersi sulla traccia segnata per non correre il rischio di finire in una delle numerose doline: pozzi più o meno profondi che scendono verticalmente nel sottosuolo.
 
QUOTA MASSIMA:  m 2410, alla vetta della Grigna Settentrionale.
 
QUOTA MINIMA:  m 1408, poco a valle del parcheggio al Vò di Moncodeno.
 
SVILUPPO:  km 12,5.
 
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: 7 ore 05’.
 
TEMPO DI SALITA:  4 ore 10’.
 
TEMPO DI DISCESA:2 ore 55’.      

 
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio ci si incammina verso il Vò di Moncodeno per poi deviare a destra (cartello e palina segnaletica) imboccando il sentiero 24, che si inoltra nel bosco con andamento inizialmente pianeggiante e poi in leggera salita. Dopo circa mezz’ora si giunge ad un bivio (palina segnaletica) dove si svolta a destra ignorando il sentiero di sinistra che porta al Rifugio Bogani.   Percorso un breve tratto ripido si giunge alla Bocchetta di Prada (m 1626), dove si prende a sinistra e, in una decina di minuti, si arriva alla Cappella, con annesso bivacco, dedicata ai caduti della 89° Brigata (partigiana) Poletti (m 1645).
     Si continua diritto, lasciandosi la cappella a sinistra, e si sale alla Porta di Prada: un arco naturale di una ventina di metri di altezza che, probabilmente, è quello che resta di un sistema carsico logorato dal tempo e dagli agenti atmosferici. A testimonianza dell’importanza speleologica del Gruppo delle Grigne, poco più avanti si incontra la grata che sbarra l’accesso all’”Abisso Paolo Trentinaglia”: sotto al Grignone si nasconde una delle aree carsiche più importanti d’Italia, con alcune delle grotte più profonde d’Europa.
     Superati alcuni canali, si perdere decisamente quota fino a raggiungere il fondo di un canalone che si deve poi rimontare sull’opposto versante fino a raggiungere una piccola forcella ad entrare nel bacino di Releccio. Aggirato in leggera discesa un costone erboso, si prosegue in falsopiano fino ad arrivare al Rifugio Bietti (m 1719, ore 1:30 dal parcheggio).
     Dal rifugio si prende il sentiero 15 che porta verso est superando in piano alcuni piccoli canali; quindi, si supera il Canalone di Releccio e, dopo un tratto in discesa, si arriva al fondo del Canalone della Neve, qui la traccia riprende a salire. Trascurata la traccia di destra che porta al Rifugio Elisa, si giunge a un secondo bivio: il sentiero di destra porta alla ferrata del Sasso dei Carbonai, proseguendo verso l’alto, e tralasciata una incerta traccia (quasi non la si nota) sulla sinistra che porta verso la Via del Canalone. Si attraversa un canale e, risalita una costa erbosa, si piega leggermente a destra superando un paio di canalini; poi si prosegue sulle ghiaie del gerone si aggira uno sperone roccioso, raggiungendo poi la sua sommità con un traverso verso sinistra. Si prosegue per un breve tratto di cresta fino a raggiungere la base del Caminetto, chesi raggiunge attraversando la testata di un vallone (m 2100 circa, ore 1:15 dal rifugio).  
     Si entra nel canale detritico del Caminetto e lo si risale fino alla sua strozzatura, dove si prende verso destra lungo facili roccette, per poi ritornare a sinistra verso il canalone (in questo tratto si incontrano alcune catene d’aiuto). Con una breve rampa ci si porta fuori dalla zona rocciosa e si ritrova il sentiero che sale per gradoni erbosi. Superato un muretto di roccia si sbuca alla Bocchetta di Releccio (m 2263, poco meno di un’ora dalla base del camino): punto panoramico verso la Valsassina. A questo punto si segue il filo di cresta, mantenendosi sulla destra, e in circa 25 minuti di salita si raggiunge il Rifugio Brioschi, sulla cima della Grigna Settentrionale (m 2410).
 
    Per la discesa si percorre la Via della Ganda, sul versante opposto, che porta al Rifugio Bogani.
    Dalla cappelletta posta dietro al rifugio – una costruzione in vetro e metallo – si prende il sentiero che porta alla Cresta di Piancaformia. Percorso un breve tratto si affronta un breve tratto di rocce lisce attrezzato con funi e catene, al termine del quale si percorre un ghiaione fino a giungere ad un breve canalino che si discende aiutandosi con alcune catene. Superata una paretina, si prosegue scendendo restando a valle delle rocce basali della Cresta di Piancaformia fino a un ripiano erboso sotto la Bocchetta del Guzzi; quindi, si aggira un torrione rocciose e si scende su un costone fino a raggiungere un bivio. Si prende il sentiero di sinistra e in pochi minuti si raggiunge il Rifugio Bogani (m 1816, ore 1:25 dalla cima). Dal Rifugio si prosegue per l’ampio sentiero che, transitando dall’Alpe di Moncodeno (m 1666), riporta al bivio posto sotto la Bocchetta di Prada e, quindi, al Vò di Moncodeno (m 1436, ore 1:25 dal Rifugio Bogani).
 
 
METEO.  Magnifica giornata. Cielo sereno e terso. Vento a livello di piacevole brezza. Temperatura alla partenza 24°, in vetta 19°, al termine 22°.
 
FREQUENTAZIONE. Itinerario di salita molto frequentato fino al Rifugio Bietti; oltre nessun incontro fino alla cima. Numerosi escursionisti lungo la Via della Ganda.
 
COMPAGNI:  Andrea.
 

Note bibliografiche:

Giancarlo Mauri, Escursioni nelle Grigne, seconda edizione; Tamari Editori in Bologna - 1980, collana: Itinerari alpini.

Tourengänger: Alberto C.


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