Anello della Bocchetta del Guzzi dal Vo di Moncodeno.
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Il programma della giornata era di raggiungere il Rifugio Brioschi, in cima al Grignone, per la via del Caminetto. Un improvviso peggioramento del tempo, con grandinata proprio all’imbocco del Caminetto, ci ha fatto desistere e ritornare velocemente al Rifugio Bietti. Poi è ritornato il sole, così abbiamo improvvisato questa variante per un ritorno “alto”.
Nella relazione del percorso viene omessa la descrizione del tratto verso il Caminetto.
Ma prima di iniziare la relazione dell’escursione, voglio fornire qualche notizia geografica sul gruppo delle Grigne, sulle cui pendici, ormai quasi mezzo secolo fa (caspita!), iniziò la mia attività “montanara”. La “montagna dietro casa”.
Le Grigne fanno parte delle Prealpi lombarde e sono un gruppo isolato delimitato dal Lago di Como/Lecco (Lario) a ovest, dalla Valsassina e dal vallone di Basilio da nord a est, dalla Valle del Gerenzone da est a sud. Le due principali cime sono: la Grigna settentrionale (il Grignone), di m 2410, e la Grigna meridionale (la Grignetta) di m 2184. Il principale corso d’acqua del gruppo è il Torrente Pioverna che bagna la Valsassina e, dopo un percorso di circa 27 chilometri e avere dato origine all’Orrido di Bellano, sfocia nel Lario. L’intero gruppo ha un’estensione di circa 185 chilometri quadrati.
Il gruppo si sarebbe formato circa 225 milioni di anni fa a seguito di un sollevamento marino.
Il calcare e la dolomia ladinica costituiscono la quasi totalità delle rocce che lo compongono, presentandosi sotto forme diverse: imponenti lastroni nel Sasso Cavallo e nel Sasso dei Carbonai; con struttura di scogliera nel Grignone; a struttura milonitizzata nella Grignetta. Queste tre forme vanno a caratterizzare le diverse forme: imponenti pareti per il Sasso Cavallo e quello dei Carbonai, forme non be definite e con morfologia superficiale ricca di doline; buchi e valloni carsici per il Grignone; guglie, torri e pinnacoli per la Grignetta.
LOCALITA' DI PARTENZA. Cainallo, Vo di Moncodeno (m 1420).
ATTREZZATURA. Normale da escursionismo.
DIFFICOLTÀ. Fino al Rifugio Bietti l’escursione si svolge su sentieri privi di difficoltà oggettive. Oltre si percorrono tracce di sentiero con un aumento delle difficoltà, che rimangono però circoscritte ad una classificazione T3. Segnavia sempre presenti e segnaletica sufficiente (un po’ datata).
QUOTA MASSIMA: m 2106, alla Cima di Piancaformia.
QUOTA MINIMA: m 1420, al parcheggi del Vo di Moncodeno.
SVILUPPO: km 8,8 (km 12,1).
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 30’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 25’, alla Bocchetta Guzzi.
TEMPO DI DISCESA: 2 ore 05’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio ci si incammina verso il Vo di Moncodeno per poi piegare a destra (cartello e palina segnaletica) imboccando il sentiero 24 che si inoltra nel bosco con andamento inizialmente pianeggiante e poi in leggera salita. Dopo circa mezz’ora si giunge ad un bivio (palina segnaletica) dove si svolta a destra. Percorso un breve tratto ripido, si raggiunge la Bocchetta di Prada (m 1626), dove si prende a sinistra e in una decina di minuti si arriva alla Cappella, con annesso bivacco, dedicata ai caduti della 89° Brigata (partigiana) Poletti (m 1645).
Si continua lascandosi la cappella a sinistra e si sale alla Porta di Prada: un arco naturale di una ventina di metri di altezza che, probabilmente è quello che resta di un sistema carsico logorato dal tempo e dagli agenti atmosferici. A testimonianza dell’importanza speleologica del Gruppo delle Grigne, poco più avanti si incontra la grata che sbarra l’accesso all’”abisso Paolo Trentinaglia”: sotto al Grignone si nasconde una delle aree carsiche più importanti d’Italia, con alcune delle grotte più profonde d’Europa.
Si superano alcuni canali per poi perdere decisamente quota fino a raggiungere il fondo di un canalone che si deve poi rimontare sull’opposto versante fino ad entrare nel bacino di Releccio. Aggirato in leggera discesa un costone erboso, si prosegue in falsopiano fino ad arriva re al Rifugio Bietti (m 1719 – 1,5 ore dal parcheggio).
Alle spalle de Rifugio (palina segnaletica) si prende a salire il ripido pendio seguendo la flebile traccia fino a portarsi a circa quota 1880; qui si piega a sinistra e, attraversata la testata di un canale, si arriva ad alcune facili roccette. Superate queste, si continua in diagonale lungo gradoni erbosi fino ad arrivare un colletto a monte di uno sperone; quindi ci si porta alle rocce sovrastati. Aggiratele verso destra si giunge al facile canalino che ci porta alla Bocchetta del Guzzi (m 2100 – 1 ora e 15’ dal rifugio): un intaglio lungo la Cresta di Piancaformia.
Proseguendo a desta, seguendo la cresta, si arriva alla cima della Grigna settentrionale e al Rifugio Brioschi (è la via più facile per raggiungerla dal Rifugio Bietti) noi, invece, scendiamo sul versante opposto per pochi metri, per poi proseguire seguendo la cresta in direzione opposta (ovest) e toccare, dopo una ventina di minuti, alla Cima di Piancaformia (m 2106), punto più elevato dell’escursione. Si prosegue sempre seguendo la lingua di cresta, con alcuni tratti attrezzati con catene, fino ad arrivare alla Bocchetta di Piancaformia ( m 1805 – circa 55 minuti dalla bocchetta). Si prosegue scendendo per una costa erbosa e per la larga Costa di Prada arrivando alla Cappella ai Caduti della 89° Brigata Poletti. Da questo punto si ripercorre a ritroso il sentiero seguito all’andata fino al Vo di Moncodeno.
METEO. Inizialmente variabile, poi perturbato con grandinata nei pressi del Caminetto; miglioramento nel pomeriggio. Vento Assente. Temperatura alla partenza 20°; temperatura all'arrivo 12°.
FREQUENTAZIONE: Diversi escursionisti fino al Rifugio Bietti, oltre solo 4 escursionisti.
COMPAGNI: Andrea.
Nella relazione del percorso viene omessa la descrizione del tratto verso il Caminetto.
Ma prima di iniziare la relazione dell’escursione, voglio fornire qualche notizia geografica sul gruppo delle Grigne, sulle cui pendici, ormai quasi mezzo secolo fa (caspita!), iniziò la mia attività “montanara”. La “montagna dietro casa”.
Le Grigne fanno parte delle Prealpi lombarde e sono un gruppo isolato delimitato dal Lago di Como/Lecco (Lario) a ovest, dalla Valsassina e dal vallone di Basilio da nord a est, dalla Valle del Gerenzone da est a sud. Le due principali cime sono: la Grigna settentrionale (il Grignone), di m 2410, e la Grigna meridionale (la Grignetta) di m 2184. Il principale corso d’acqua del gruppo è il Torrente Pioverna che bagna la Valsassina e, dopo un percorso di circa 27 chilometri e avere dato origine all’Orrido di Bellano, sfocia nel Lario. L’intero gruppo ha un’estensione di circa 185 chilometri quadrati.
Il gruppo si sarebbe formato circa 225 milioni di anni fa a seguito di un sollevamento marino.
Il calcare e la dolomia ladinica costituiscono la quasi totalità delle rocce che lo compongono, presentandosi sotto forme diverse: imponenti lastroni nel Sasso Cavallo e nel Sasso dei Carbonai; con struttura di scogliera nel Grignone; a struttura milonitizzata nella Grignetta. Queste tre forme vanno a caratterizzare le diverse forme: imponenti pareti per il Sasso Cavallo e quello dei Carbonai, forme non be definite e con morfologia superficiale ricca di doline; buchi e valloni carsici per il Grignone; guglie, torri e pinnacoli per la Grignetta.
LOCALITA' DI PARTENZA. Cainallo, Vo di Moncodeno (m 1420).
ATTREZZATURA. Normale da escursionismo.
DIFFICOLTÀ. Fino al Rifugio Bietti l’escursione si svolge su sentieri privi di difficoltà oggettive. Oltre si percorrono tracce di sentiero con un aumento delle difficoltà, che rimangono però circoscritte ad una classificazione T3. Segnavia sempre presenti e segnaletica sufficiente (un po’ datata).
QUOTA MASSIMA: m 2106, alla Cima di Piancaformia.
QUOTA MINIMA: m 1420, al parcheggi del Vo di Moncodeno.
SVILUPPO: km 8,8 (km 12,1).
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 30’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 25’, alla Bocchetta Guzzi.
TEMPO DI DISCESA: 2 ore 05’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio ci si incammina verso il Vo di Moncodeno per poi piegare a destra (cartello e palina segnaletica) imboccando il sentiero 24 che si inoltra nel bosco con andamento inizialmente pianeggiante e poi in leggera salita. Dopo circa mezz’ora si giunge ad un bivio (palina segnaletica) dove si svolta a destra. Percorso un breve tratto ripido, si raggiunge la Bocchetta di Prada (m 1626), dove si prende a sinistra e in una decina di minuti si arriva alla Cappella, con annesso bivacco, dedicata ai caduti della 89° Brigata (partigiana) Poletti (m 1645).
Si continua lascandosi la cappella a sinistra e si sale alla Porta di Prada: un arco naturale di una ventina di metri di altezza che, probabilmente è quello che resta di un sistema carsico logorato dal tempo e dagli agenti atmosferici. A testimonianza dell’importanza speleologica del Gruppo delle Grigne, poco più avanti si incontra la grata che sbarra l’accesso all’”abisso Paolo Trentinaglia”: sotto al Grignone si nasconde una delle aree carsiche più importanti d’Italia, con alcune delle grotte più profonde d’Europa.
Si superano alcuni canali per poi perdere decisamente quota fino a raggiungere il fondo di un canalone che si deve poi rimontare sull’opposto versante fino ad entrare nel bacino di Releccio. Aggirato in leggera discesa un costone erboso, si prosegue in falsopiano fino ad arriva re al Rifugio Bietti (m 1719 – 1,5 ore dal parcheggio).
Alle spalle de Rifugio (palina segnaletica) si prende a salire il ripido pendio seguendo la flebile traccia fino a portarsi a circa quota 1880; qui si piega a sinistra e, attraversata la testata di un canale, si arriva ad alcune facili roccette. Superate queste, si continua in diagonale lungo gradoni erbosi fino ad arrivare un colletto a monte di uno sperone; quindi ci si porta alle rocce sovrastati. Aggiratele verso destra si giunge al facile canalino che ci porta alla Bocchetta del Guzzi (m 2100 – 1 ora e 15’ dal rifugio): un intaglio lungo la Cresta di Piancaformia.
Proseguendo a desta, seguendo la cresta, si arriva alla cima della Grigna settentrionale e al Rifugio Brioschi (è la via più facile per raggiungerla dal Rifugio Bietti) noi, invece, scendiamo sul versante opposto per pochi metri, per poi proseguire seguendo la cresta in direzione opposta (ovest) e toccare, dopo una ventina di minuti, alla Cima di Piancaformia (m 2106), punto più elevato dell’escursione. Si prosegue sempre seguendo la lingua di cresta, con alcuni tratti attrezzati con catene, fino ad arrivare alla Bocchetta di Piancaformia ( m 1805 – circa 55 minuti dalla bocchetta). Si prosegue scendendo per una costa erbosa e per la larga Costa di Prada arrivando alla Cappella ai Caduti della 89° Brigata Poletti. Da questo punto si ripercorre a ritroso il sentiero seguito all’andata fino al Vo di Moncodeno.
METEO. Inizialmente variabile, poi perturbato con grandinata nei pressi del Caminetto; miglioramento nel pomeriggio. Vento Assente. Temperatura alla partenza 20°; temperatura all'arrivo 12°.
FREQUENTAZIONE: Diversi escursionisti fino al Rifugio Bietti, oltre solo 4 escursionisti.
COMPAGNI: Andrea.
Tourengänger:
Alberto C.

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