Pizzo Mellasc 2465mt - anello wild


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 20. Oktober 2022 um 21:04. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:19 Oktober 2022
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1110 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Raggiunta Morbegno, si seguono le indicazioni per la Val Gerola (cartelli indicatori). Percorrendo la valle si superano in paesi di Rasura, Pedesina e Gerola Alta; subito dopo questo ultimo sito, si gira a destra (segnalazioni) per seguire una stradina asfaltata che, con alcuni tornanti, raggiunge Laveggiolo, dove ci si ferma in un ampio parcheggio

   
 

Un bel anello, ma il ritorno quasi tutto di ravano

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 


Di nuovo nella Valle del Bitto, la bella Val Gerola.

Dopo l'ultima escursione con i Malnat sul vicino Motto Rotondo, oggi propongo di raggiungere il Pizzo Mellasc.
Leggo e rileggo le varie relazioni, in gran parte invernali e molte del compianto Beppe.
Si può salire da Premana quindi dalla Val Varrone, o dalla Val Gerola quindi dal bel borgo di Laveggiolo.
Trovo i maggiori dettagli QUI.
Parcheggiamo a Laveggiolo stavolta proprio in paese e non al tornante come per salire al Motto Rotondo, e seguiamo da subito le indicazione per il Rifugio Trona Soliva ed il Falc.
Primo tratto su sterrato (8:30) o cementato fino ad un bivio Q1510 dove si può decidere se seguire la strada con i suoi tornanti o prendere il sentiero che accorcia un poco il percorso.
Deviamo a destra quindi su sentiero, passiamo da alcune baite ancora nel bosco, sbuchiamo in un area prativa, quindi su un ponticello attraversiamo il torrente ed incrociamo il sentiero che sale da Castello.
Proseguiamo con alcuni zig-zag in salita per ricongiungersi con la strada, quindi proviamo altri tagli sulla strada ma troviamo il sentiero poco usato ed invaso da piante o frane, una fatica inutile.
Arriviamo alla baita di Furcela Q1721 e da qui seguiamo sempre e solo la strada, un paio di tornanti poi spiana ed arriviamo al rifugio Trona Soliva.
Per me, Angelo e Gimmy è la prima volta, al Barba si apre il libro dei ricordi.
La vista è stupenda, la diga del Trona, quella del Pescegallo, la Valle di Albaredo San Marco, dove riconosciamo la cima del Monte Lago, anche questa una recente visita.
Qualche minuto di pausa al Trona Soliva (chiuso anche se i cartelli lo indicavano Aperto), la cima del Mellasc è ben visibile sopra di noi.
Ragioniamo sul percorso, le descrizioni sono molto chiare, si punta ad una cascatella tenendosi sulla sinistra del ruscello, lo si attraversa proprio sotto la cascata, si trovano tracce di sentiero che permettono di risalirla sulla destra.



Dopo il percorso diventa più libero, non ci sono sentieri o indicazioni, il riferimento è un canale erboso che permette di raggiungere la cresta poco sotto la cima, ai suoi fianchi della roccia, il canale è ben visibile già dal rifugio Trona.
Dal Trona si suggeriva di salire per prati fino alla cascata, noi abbiamo la fortuna di poter utilizzare una strada sterrata di recente costruzione che porta a delle baite in alto, forse si allunga un pò ma la salita comunque ripida diventa più facile.
Arrivati poco sotto la cascata abbandoniamo la sterrata e puntiamo per dritto alla cascata tenendo il ruscello alla nostra destra.
Il flusso d'acqua del torrente è ben diverso dalle tante foto che ho visto, la siccità ha lasciato il segno anche qui.
Sotto la cascata troviamo le tracce di sentiero, si attraversa il ruscello, poi con un traverso da destra a sinistra si sale sopra la cascata.
Ora il prossimo riferimento è la base del canale erboso, ci si arriva come si vuole, poco sotto troviamo due ometti in un'area ricoperta da pietre.
Qui inizia il tratto più ripido ed impegnativo, un vero spacca-fiato, che ci porta sulla cresta alla sinistra del Mellasc, a quota 2430mt.
Il canale è di paglione, un pò scivoloso quindi da fare attenzione, nel centro ci sono tracce di passaggio.
Arrivati in cresta di apre la vista verso la Val Varrone, ma anche verso il Pizzo dei Tre Signori e poco sotto brilla il tetto del Falc.
Un altro tratto molto ripido e su paglione permette di raggiungere la cima del Mellasc (11:45), con una piccola croce scura.
La giornata è stupenda, cielo blu e pulito che permette una vista fino all'orizzonte.
Domina il Disgrazia e le cime della Val Masino, ma anche il Bernina, le orobie di confine con la bergamasca, il vicino P3S, come la bella e lunga cresta che porta fino al Legnone.
Stupenda la vista sulla Val Varrone con la casera e la cresta del Rifugio S.Rita.
La fatica e la fame chiedono la pausa pranzo, ma qui in vetta fa troppo fresco, quindi scendiamo sul lato della Val Vedrano dove in un posto riparato poco sopra i 2400mt ci accampiamo.
Poco più di un'ora di riposo e pranzo in posizione stupenda sulla Val Vedrano e sulla Valtellina.
Per il ritorno abbiamo previsto un giro ad anello, sappiamo già che sarà wild, la discesa in Val Vedrano (come descritta qui) è a vista senza nessuna indicazione e presenta molti salti rocciosi da aggirare.
Iniziamo la discesa tenendosi sotto la cresta che scende verso il Monte Piazzo, fino a circa Q2300, dopo iniziamo a scendere tra pietraie, pagione e rododendri.
Questo lato è in ombra e molto umido, le pietre ed il paglione scivoloso, bisogna stare attenti.
Individuiamo un grosso ometto di sassi (come descritto), si trova sopra un salto roccioso che si aggira verso destra poi si scende e di nuovo verso sinistra.
Non ci sono altre indicazioni, si scende cercando il percorso migliore, soprattutto in base alle condizioni del terreno, umidità, gelo ecc.
Arriviamo in basso e qui commettiamo un errore, ci dirigiamo verso l'Alpe Vedrano Q1946, attraversiamo il ruscello e prendiamo a destra, verso valle, su deboli tracce di sentiero.
Le carte Kompass mostrano due sentieri che scendono verso valle, ma le cose si complicano il sentiero che stiamo seguendo sparisce tra erba ed ontani, seguiamo sul gps, ci dovrebbe essere un bivio ma ci sono scarpate ripide e la foresta di ontani, nessun segno di passaggio.
Dopo aver provato e ravanato come pochi, vediamo che sul lato opposto della valle c'e' un agevole sentiero, quindi senza risalire all'alpe tagliamo per dritto attraversando il ruscello, quindi dritti ad intercettare il sentiero, che a dire il verso se mezz'ora fa invece di salire all'Alpe Vedrano prendavamo il senso opposto eravamo già qui.
Pace ... un pò di ravano non manca mai.
Ora scendiamo molto tranquilli fino alla strada, che attraversiamo su un ponticello di legno, poi 1km circa per ritrovare il bivio con il sentiero di stamattina, da qui un ultimo chilometro ci porta al parcheggio.
Piuttosto stanchi, il canaletto ed tutta la discesa sono stati impegnativi, più il ravano imprevisto, ma ben contenti della magnifica giornata.


 

 
 
   
 

            Vista da Gimmy     -    (barba43)



Se non guardi le foglie  che cominciano ad ingiallire e cadere, si direbbe una bella giornata primaverile cielo terso e sole calduccio,
Ritorniamo come due settimane fa a Laveggiolo (questa volta  lasciamo la macchina direttamente al piccolo borgo)
L'escursione di per sé è  stata impegnativa, sopratutto perché  un bel tratto lo si fa in libera cercando il passaggio tra salti e canaletti bei ripidi.
Ultimamente stiamo Visitando spesso la Val Gerola e devo dire con molta soddisfazione


CIAO ALLA PROSSIMA

 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)


Anche oggi Giorgio propone un ritorno in Val Gerola, e precisamente al piccolo borgo, ma ben sistemato con stupende baite da far impazzire gli amanti della Montagna, e precisamente al Laveggiolo.
Da qui siamo partiti per l'ascesa al monte Mellasc, passando per il Rifugio Trona Soliva, arrivando con qualche scorciatoia, una piccola sosta, per poi iniziare a fare sul serio cioè inerpicandoci su rocce, poi pagloni d'erba, sotto la vetta per una decina di metri bisognava usare le mani per attaccarsi sui paglioni data la verticalità degli ultimi metri.
Arrivati in cima un grande sospiro di sollievo, ed una grande gioia per le vette a 360 gradi.
Dopo siamo scesi un pò per poter pranzare dato che tirava una bella arietta.
Terminato il pasto, ci siamo incamminati per una grande ravanata in mezzo tra rododendri, piante secche che intralciavano la discesa sembrava essere nel Borneo, ci mancava solo il Machete per fare il passaggio.
Alla fine, cercando i migliori passaggi siamo arrivati sulla strada battuta per poi arrivarci all'auto, molto stanchi almeno io.
                                       
ciao a tutti


 

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale :   12.2 Km totali, 8h:00m totali, 5:50m di cammino
Andata :   6.7 Km, 3:15 lorde, 15m soste alla cima
  6.8 Km, 3:50 lorde, 40m soste al pranzo
Ritorno :   5.4 Km, 3:00 lorde, 30m soste (errore di percorso)
Dislivello :  995 mt di assoluto , 1110mt di relativo
Libro di vetta:  SI
Copertura cellulare:  Buona sul percorso
Partecipanti :

 Giorgio, Gimmy, Barba, Angelo

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito         (ESC 437)

www.girovagando.net       

  

 

 
 



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Kommentare (5)


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imerio hat gesagt:
Gesendet am 21. Oktober 2022 um 08:49
Bella uscita dove non è mancata l'avventura vedo.... Bravi!
E poi con delle giornate così, sembra veramnte una seconda estate.
Ciao.

Gesendet am 21. Oktober 2022 um 15:03
Il ravano non è mancato, sono mancati i Malnat :-)

imerio hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Oktober 2022 um 18:29
Eravamo impegnati sul fronte occidentale...

Menek hat gesagt:
Gesendet am 21. Oktober 2022 um 15:10
Bel giro con una super giornata.
Menek

Gesendet am 21. Oktober 2022 um 18:36
Grazie, forse un po troppo ravano...


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