Dent Blanc (4357 m) Wandfluhgrat
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C'è chi pianifica le cose di anno in anno e chi le decide un giorno per l'altro, io appartengo indubbiamente alla seconda categoria e così capita che una gita alla Dent Blanche diventi realtà un attimo dopo essere stata un'ipotesi. Una montagna imponente, dal sapore selvaggio e con una salita che sa ancora di "conquista". A chi interessa ecco una mini cronostoria del tutto... 1 giorno: la salita verso il rifugio è lunga, gli zaini pesano sulle spalle ma passo dopo passo maciniamo km e guadagniamo quota. Arrivare al rifugio, ma sopratutto dormirci è già un atto di coraggio (mai visto un rifugio custodito così sporco e mal gestito). 2 giorno: dopo una fugace e alquanto cara colazione (al ritorno dalla cima scopriremo che non era compresa nel prezzo della mezza pensione), partiamo. Il terreno è impervio e le frontali illuminano ora questa ora quella roccia, alla ricerca di un ometto o di un bollo che indichino la retta via, ma nulla...qui sembra che solo l'istinto debba venire in aiuto in caso di dubbi, domande e/o perplessità. Per fortuna la colazione leggera non ci appesantisce e non ci priva del necessario ossigeno per salire e ragionare in modo saggio e alle 9.15, dopo 4 ore esatte di salita, siamo in posa abbracciati alla croce di vetta. La discesa, a causa delle code alle calate e di un problema tecnico, si rivela un pò più lunga del previsto, ma comunque sia arriviamo al rifugio dopo circa 5 ore e trenta minuti (gasatissimi per la cima raggiunta). La monotonia della discesa a valle, che come è risaputo è lunga e noiosa, viene decisamente spezzata da temporale e dalla pioggia battente che per due ore ci tengono compagnia. Le successive due ore sono caratterizzate da tante chiacchiere e dalla speranza che un raggio di sole ci asciughi i vestiti!
Grande gita in ottima compagnia!
Tourengänger:
Laura.

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