Il mio primo 3000 - Adula 3402 m (dall'archivio)
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Nella torrida estate del 2003, quando ancora per me andare in montagna non andava oltre al Gazzirola e al Camoghè, mio fratello Davide mi propose l'Adula.
Organizzò tutto lui con il suo amico: itinerario e materiale accessorio.
Io mi sentivo forte e all'altezza. Ma in realtà soffrii un po' la quota. Ero abituato certamente a camminate, ma limitatamente alle Prealpi Luganesi.
Svolgemmo l'ascesa in giornata dalla via normale della Carassina. Ricordo di essermi portato dietro il mondo in previsione di chissà quale necessità imprevista. Avevo un zaino voluminosissimo. Ma d'altronde ancora oggi non sono cambiato molto nello stile.
Alla nostra guida c'era un amico di Davide, Leonard Fariné.
Lui conosceva le basi della progressione su ghiacciaio e ci aveva legati in cordata. I ramponi ci erano stati forniti dalla Capanna UTOE.
Quando vidi l'Adula mi impressionai per la sua maestosità e per la sua altitudine.
Quando raggiunsi il ghiacciaio iniziai a faticare non poco. Essere legato agli altri inoltre mi obbligava a mantenere il ritmo.
Quasi 20 anni fa

Allora non potevo dedicarmi all'alpinismo. Avevo una giovanissima famiglia di cui occuparmi.
Il successivo 3000 lo feci nel 2016 con il mio primo figlio Liam e fu il Campo Tencia. Soltanto nel 2019 con il Basodino e dei figli abbastanza grandi ebbi la possibilità di iniziare davvero a dedicarmi ad una passione allora ancora in fase embrionale.
A questa escursione partecipò anche il mio fratello minore, Gioele.
La giornata era di quelle tipiche dell'anno più caldo di sempre.
Raggiungemmo la vetta e dopo la pausa mi assalirono la fatica e un po' di nausea. Non ero abituato.
Il ritorno, svolto dalla medesima via, mi sembrò infinito.
Dopo 17 anni, nel 2020, ritornai in solitario a rivisitare l'Adula con una nuova forma mentis.
Organizzò tutto lui con il suo amico: itinerario e materiale accessorio.
Io mi sentivo forte e all'altezza. Ma in realtà soffrii un po' la quota. Ero abituato certamente a camminate, ma limitatamente alle Prealpi Luganesi.
Svolgemmo l'ascesa in giornata dalla via normale della Carassina. Ricordo di essermi portato dietro il mondo in previsione di chissà quale necessità imprevista. Avevo un zaino voluminosissimo. Ma d'altronde ancora oggi non sono cambiato molto nello stile.
Alla nostra guida c'era un amico di Davide, Leonard Fariné.
Lui conosceva le basi della progressione su ghiacciaio e ci aveva legati in cordata. I ramponi ci erano stati forniti dalla Capanna UTOE.
Quando vidi l'Adula mi impressionai per la sua maestosità e per la sua altitudine.
Quando raggiunsi il ghiacciaio iniziai a faticare non poco. Essere legato agli altri inoltre mi obbligava a mantenere il ritmo.
Quasi 20 anni fa

Allora non potevo dedicarmi all'alpinismo. Avevo una giovanissima famiglia di cui occuparmi.
Il successivo 3000 lo feci nel 2016 con il mio primo figlio Liam e fu il Campo Tencia. Soltanto nel 2019 con il Basodino e dei figli abbastanza grandi ebbi la possibilità di iniziare davvero a dedicarmi ad una passione allora ancora in fase embrionale.
A questa escursione partecipò anche il mio fratello minore, Gioele.
La giornata era di quelle tipiche dell'anno più caldo di sempre.
Raggiungemmo la vetta e dopo la pausa mi assalirono la fatica e un po' di nausea. Non ero abituato.
Il ritorno, svolto dalla medesima via, mi sembrò infinito.
Dopo 17 anni, nel 2020, ritornai in solitario a rivisitare l'Adula con una nuova forma mentis.
Communities: Hikr in italiano, Die 44 - 3000er des Tessin
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (11)