Giro delle Guglie Bianche del Lebendun- con Punta Lebendun e Pizzo del Costone
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Giro ad anello delle Guglie Bianche, col nuovo sentiero. Con 2 cime appena fuori dalla nostra via.
Partiamo sotto la diga del Lago di Morasco, quindi al rifugio Bimse. Un sentierino ( alternativo alla sterrata ) ci porta subito alla corona della diga di Morasco, estremità sud. Qui andiamo a costeggiare il lago per 400 metri lineari, per poi salire con un sentiero a sinistra, che si alza ripido fino a intercettare a quasi 2000 metri il sentiero che a destra ( W ) ci porterà all'Alpe Nefelgiù e nell'omonimo vallone. Dopo una prima parte più dolce, segue una seconda che si alza più decisa. Le tracce sono più di una, e parallele fra di loro. Prima del Passo una decina di stambecchi si mettono in bella mostra. Arrivati al Passo di Nefelgiù 2583 m, inizia la ripida discesa, poco sotto i 2400 un prato a destra sembra offrirci un valido traverso per andare direttamente al lago Sruer senza scendere troppo. Invece poi sembra finire nel ripiodo fianco erboso. Per cui rientriamo nel sentiero verso il Margaroli, e solo poco prima del cartello del bivio di 2250 c., si può traversare su prato a destra e intercettare il sentiero che sale al Lago Sruer 2320 m, poco prima del bacino idrico, che sembra un lago naturale ma ha una piccola diga sul lato sud. Costeggiato il lago a destra saliamo ora più decisi per arrivare al bivio 2560 m circa, dove inizia a destra il segnavia G37 ( nuovo sentiero delle guglie bianche ), a sinistra l'altra traccia va su al Passo Vannino e alla Punta d'Arbola. Quindi noi andando a destra sul G37 saliamo decisi ad aggirare a sinistra la Punta Lebendun, per arrivare alla sella a nord, da qui di cresta con facili passaggi verso Sud-ovest su fino alla Punta Lebendun 2935 : resti di una crocetta di legno. Ritornati alla sella, ora si sale nei pressi delle Guglie Bianche e alla crocetta sita nel punto culminante 2903 m Gps ( il cartello del cai posto poco sotto è palesemente errato e segna 2940 ). Le vere guglie bianche, arrotondate dall'erosione sono più in basso e a nord della cima con croce. Ora la traccia dopo una corta discesa, sale alla spalla a sud del Pizzo del Costone (2935 m circa). A sinistra andiamo a scalare le rocce arrivando al punto più alto del Pizzo del Costone 2950 : una montagna che stà letteralmente crollando. Con cautela torniamo alla spalla 2935. Da dove con il sentiero scendiamo verso nord nella valle dove ancora c'è qualche resto del ghiacciaio di Ban. Infine costeggiamo il Lago dei gemelli di Ban 2617 m. Qui faccio un ultima foto. Poi si sale sulla sponda verso nord, ma dopo 30 metri di salita mi accorgo di aver perso la macchina fotografica. giù ancora la lago e la ritrovo. Quindi la risalita sul costone a nord sarà di circa 110 m postivi, poi il sentiero scende più deciso, si passa da una antica cava/miniera e scendiamo al Rifugio Somma 2561 m.
Da qui passiamo dall'ex rifugio Mores e dopo una breve indecisione sulla via da seguire, andiamo giù lungo il vallone, passando dal baitello di Zum Stock, fino ad arrivare sulla sterrata a nord del Lago di Morasco, che percorriamo, per poi percorrere la corona della diga e scendere al parcheggio a Morasco.
Partiamo sotto la diga del Lago di Morasco, quindi al rifugio Bimse. Un sentierino ( alternativo alla sterrata ) ci porta subito alla corona della diga di Morasco, estremità sud. Qui andiamo a costeggiare il lago per 400 metri lineari, per poi salire con un sentiero a sinistra, che si alza ripido fino a intercettare a quasi 2000 metri il sentiero che a destra ( W ) ci porterà all'Alpe Nefelgiù e nell'omonimo vallone. Dopo una prima parte più dolce, segue una seconda che si alza più decisa. Le tracce sono più di una, e parallele fra di loro. Prima del Passo una decina di stambecchi si mettono in bella mostra. Arrivati al Passo di Nefelgiù 2583 m, inizia la ripida discesa, poco sotto i 2400 un prato a destra sembra offrirci un valido traverso per andare direttamente al lago Sruer senza scendere troppo. Invece poi sembra finire nel ripiodo fianco erboso. Per cui rientriamo nel sentiero verso il Margaroli, e solo poco prima del cartello del bivio di 2250 c., si può traversare su prato a destra e intercettare il sentiero che sale al Lago Sruer 2320 m, poco prima del bacino idrico, che sembra un lago naturale ma ha una piccola diga sul lato sud. Costeggiato il lago a destra saliamo ora più decisi per arrivare al bivio 2560 m circa, dove inizia a destra il segnavia G37 ( nuovo sentiero delle guglie bianche ), a sinistra l'altra traccia va su al Passo Vannino e alla Punta d'Arbola. Quindi noi andando a destra sul G37 saliamo decisi ad aggirare a sinistra la Punta Lebendun, per arrivare alla sella a nord, da qui di cresta con facili passaggi verso Sud-ovest su fino alla Punta Lebendun 2935 : resti di una crocetta di legno. Ritornati alla sella, ora si sale nei pressi delle Guglie Bianche e alla crocetta sita nel punto culminante 2903 m Gps ( il cartello del cai posto poco sotto è palesemente errato e segna 2940 ). Le vere guglie bianche, arrotondate dall'erosione sono più in basso e a nord della cima con croce. Ora la traccia dopo una corta discesa, sale alla spalla a sud del Pizzo del Costone (2935 m circa). A sinistra andiamo a scalare le rocce arrivando al punto più alto del Pizzo del Costone 2950 : una montagna che stà letteralmente crollando. Con cautela torniamo alla spalla 2935. Da dove con il sentiero scendiamo verso nord nella valle dove ancora c'è qualche resto del ghiacciaio di Ban. Infine costeggiamo il Lago dei gemelli di Ban 2617 m. Qui faccio un ultima foto. Poi si sale sulla sponda verso nord, ma dopo 30 metri di salita mi accorgo di aver perso la macchina fotografica. giù ancora la lago e la ritrovo. Quindi la risalita sul costone a nord sarà di circa 110 m postivi, poi il sentiero scende più deciso, si passa da una antica cava/miniera e scendiamo al Rifugio Somma 2561 m.
Da qui passiamo dall'ex rifugio Mores e dopo una breve indecisione sulla via da seguire, andiamo giù lungo il vallone, passando dal baitello di Zum Stock, fino ad arrivare sulla sterrata a nord del Lago di Morasco, che percorriamo, per poi percorrere la corona della diga e scendere al parcheggio a Morasco.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (6)