Pizzo d'Erra -2416 mt- (da Monte Angone, Calonico).
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A Monti Angone 1520 mt, parcheggiamo l'auto nell'unico slargo a disposizione capiente per tre, o al massimo, quattro posti adibiti a posteggio. Il corte maggengale è disseminato da mandrie al pascolo, motivo per cui le recinzoni provvisorie limitano gli spazi. Il bellissimo alpeggio di Angone, in posizione panoramica sulla Leventina, è anche meta residenziale estiva per chi possiede una casa. Probabilmente in altri periodi stagionali il "problema" parcheggio non sussiste. Sul luogo di partenza, nessun cartello indicatore menziona il Pizzo d'Erra. Ci incamminiamo in direzione Fragéira 1768 mt. Inizialmente tramite bel sentiero marcato bianco-rosso-bianco, dopodiché un tratto con erba alta tende a nascondere il tracciato, ma essendo a vista le baite del nucleo le raggiungiamo senza percorso obbligato. Qui abbandoniamo il sentiero ufficiale (prosegue per Molare). In mezzo alle due baite recuperiamo un sentiero ben marcato, ma non segnato e nemmeno indicato, che permette di agganciare la strada agricola-forestale in prossimità di Grasso Vecchio 1836 mt. Seguiamo ora il largo sterrato fino al Rifugio Pizzo Erra 2197 mt (privato in gestione ai manutentori antivalangari). Alle spalle della struttura, un sentierino roccioso si destreggia superando i paravalanghe, all'interno del sovrastante e ripido pendio, fino al raggiungimento del displuvio con il versante che si affaccia nella Valle di Blenio. La bellissima e suggestiva cresta è caratterizzata dalla presenza di grossi blocchi e gendarmi rocciosi. La progressione avviene liberamente aggirando le formazioni rocciose, fino a raggiungere il grosso ometto e la particolare croce che rappresentano la vetta del Pizzo d'Erra 2416 mt. Eccezionale la vista panoramica per la sua centralità sulla regione. Discesa medesimo itinerario di salita.
NOTE: Oltre il rifugio in aiuto compaiano dei labili bolli in vernice color rosa, un pò sbiaditi, che spariranno definitivamente una volta aver raggiunto la cresta. Nonostante il pendio di salita è cosparso di ripari paravalanghe, l'escursione rimane di assoluto valore (opinione personale). Opera monumentale che rievoca gli eventi del 1667 (88 morti villaggio di Anzonico) e le più recenti valanghe nei successivi anni 1917 e 1951.
NOTE: Oltre il rifugio in aiuto compaiano dei labili bolli in vernice color rosa, un pò sbiaditi, che spariranno definitivamente una volta aver raggiunto la cresta. Nonostante il pendio di salita è cosparso di ripari paravalanghe, l'escursione rimane di assoluto valore (opinione personale). Opera monumentale che rievoca gli eventi del 1667 (88 morti villaggio di Anzonico) e le più recenti valanghe nei successivi anni 1917 e 1951.
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