PIZZO OGLIE' (2604 m) da Sabbione via In Scima ai Piènch
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Escursione di ampio respiro che accontenta i desiderata (lo splugo, la cima, gli ontanelli) di entrambi.
Partenza da Sabbione (647 m) percorrendo il sentiero d'alpe tradizionale fino a Madrasc (1630 m). A Madrasc abbandoniamo il sentiero e saliamo in pochi minuti, su facile percorso, a noi già conosciuto, fino a Laired (1760 m).
Da Laired continuiamo sulla verticale del versante, fino a circa 1850 m quando va attraversata una breve fascia di ontanelli che precede la discesa nel solco del Rii di Luinall; per quanto breve, questa fascia impedisce tuttavia una buona visuale sul solco del rio, e il punto di accesso piu' comodo va quindi cercato a tentativi; la quota 1860 m puo' considerarsi la quota massima, in quanto oltre a tale punto si ritrovano placche rocciose che impediscono un agevole accesso. Guadato il rio risaliamo sul suo bordo destro orografico per qualche metro e quindi usciamo verso sinistra alla base di un costone erboso che separa due riali; risaliamo il costone sulla verticale (ripido, I-II su ginepro); quando spiana, va solo ricercato il percorso meno faticoso tra rododendri e ginepri fino alla giavina di In Scima ai Piench (2060 m; 1410 m e 3h45' da Sabbione).
La costruzione, metà splugo, metà cascina, è bellissima. Nei pressi, un altro piccolo splugo.
Risaliamo ora il pendio erboso retrostante lo splugo fino a quota 2250 circa, dove iniziamo una facile traversata verso l'evidente selletta; una grande placca che precede la selletta la passiamo a monte della stessa, scendendo poi la cresta di confine per alcuni metri (I). Dalla selletta Q 2250 m (40' da In Scima ai Piench) scendiamo su un sentierino fino alla grande escavazione del versante SO del Pizzo.
Si risale ora l'escavazione sul suo lato sinistro sino a trovarsi innanzi a una fascia di roccia che impedisce la progressione; si piega decisamente a sinistra puntando alla cresta SO del Pizzo, nei pressi di un grosso masso appoggiato ben visibile. Raggiunta la cresta a quota 2350 m circa, la si risale integralmente sia sul filo con facili passaggi di arrampicata (max II) o poco sotto cresta sul versante SE su terrazzini e cenge erbose sino alla selvaggia cima del Pizzo Magnasca / Pizzo d'Ogliè (2604 m; 1990 m e 6h15' da Sabbione).
Si scende per la stessa via di salita sino all'escavazione, da dove si prosegue in direzione SO tra arbusti e giavine; nei pressi di quota 2100 m circa si traversa un riale sul suo lato sinistro orografico e ci si abbassa ancora verso S sino a scorgere il pregevole splugo di Valaa (2070 m), ancora in ottime condizioni.
Si traversa ora verso O riguadagnando faticosamente la cresta ESE del Pizzo e mediante un sentierino di capre si raggiunge in discesa il Motto della Croce, poco a monte della quota 2028 m (CNS); da qui sempre su ripido sentierino, a volte non molto evidente, si raggiunge la ben visibile baita del Launcio. Da qui si scende a Ritorto per il sentiero d'alpe passando dalla sempre meravigliosa Chient.
Partenza da Sabbione (647 m) percorrendo il sentiero d'alpe tradizionale fino a Madrasc (1630 m). A Madrasc abbandoniamo il sentiero e saliamo in pochi minuti, su facile percorso, a noi già conosciuto, fino a Laired (1760 m).
Da Laired continuiamo sulla verticale del versante, fino a circa 1850 m quando va attraversata una breve fascia di ontanelli che precede la discesa nel solco del Rii di Luinall; per quanto breve, questa fascia impedisce tuttavia una buona visuale sul solco del rio, e il punto di accesso piu' comodo va quindi cercato a tentativi; la quota 1860 m puo' considerarsi la quota massima, in quanto oltre a tale punto si ritrovano placche rocciose che impediscono un agevole accesso. Guadato il rio risaliamo sul suo bordo destro orografico per qualche metro e quindi usciamo verso sinistra alla base di un costone erboso che separa due riali; risaliamo il costone sulla verticale (ripido, I-II su ginepro); quando spiana, va solo ricercato il percorso meno faticoso tra rododendri e ginepri fino alla giavina di In Scima ai Piench (2060 m; 1410 m e 3h45' da Sabbione).
La costruzione, metà splugo, metà cascina, è bellissima. Nei pressi, un altro piccolo splugo.
Risaliamo ora il pendio erboso retrostante lo splugo fino a quota 2250 circa, dove iniziamo una facile traversata verso l'evidente selletta; una grande placca che precede la selletta la passiamo a monte della stessa, scendendo poi la cresta di confine per alcuni metri (I). Dalla selletta Q 2250 m (40' da In Scima ai Piench) scendiamo su un sentierino fino alla grande escavazione del versante SO del Pizzo.
Si risale ora l'escavazione sul suo lato sinistro sino a trovarsi innanzi a una fascia di roccia che impedisce la progressione; si piega decisamente a sinistra puntando alla cresta SO del Pizzo, nei pressi di un grosso masso appoggiato ben visibile. Raggiunta la cresta a quota 2350 m circa, la si risale integralmente sia sul filo con facili passaggi di arrampicata (max II) o poco sotto cresta sul versante SE su terrazzini e cenge erbose sino alla selvaggia cima del Pizzo Magnasca / Pizzo d'Ogliè (2604 m; 1990 m e 6h15' da Sabbione).
Si scende per la stessa via di salita sino all'escavazione, da dove si prosegue in direzione SO tra arbusti e giavine; nei pressi di quota 2100 m circa si traversa un riale sul suo lato sinistro orografico e ci si abbassa ancora verso S sino a scorgere il pregevole splugo di Valaa (2070 m), ancora in ottime condizioni.
Si traversa ora verso O riguadagnando faticosamente la cresta ESE del Pizzo e mediante un sentierino di capre si raggiunge in discesa il Motto della Croce, poco a monte della quota 2028 m (CNS); da qui sempre su ripido sentierino, a volte non molto evidente, si raggiunge la ben visibile baita del Launcio. Da qui si scende a Ritorto per il sentiero d'alpe passando dalla sempre meravigliosa Chient.
Tourengänger:
| G |,
froloccone


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