Monte Pravello (m.1015), cresta Sud

Giro improvvisato e con poco tempo a disposizione, ma uscito decisamente bene...

La zona di Saltrio (sarà merito dell'aria della vicina e civile Svizzera che la pervade?) presenta un'inaspettatamente ricca e ben tenuta rete di sentieri che la collega al sovrastante Monte Pravello, unita a peculiarità storiche e naturali che ne accrescono l'interesse, quale è la zona delle cave, vecchie e nuove. Spicca in modo particolare la cura con cui è stata riqualificata l'area della cosiddetta "Cava Brusada" (m.784), per mano di un gruppo di volontari locali (Amici Monte Orsa), che presenta sicuramente le formazioni rocciose più interessanti e ricche di spesse stratificazioni, assai simili a quelle del vicino Monte San Giorgio. Sopra la Cava, arricchita da un area picnic e annesso bivacco semi-coperto, parte un bel sentiero - in parte fortificato - che in breve raggiunge la piccola radura del cosiddetto Monte Croce (m.829), che tuttavia monte non si può affatto definire, essendo poco più che una spalla dell'interessante e rocciosa cresta S del Pravello. Alle sue spalle, discese le prime roccette, ha inizio la vera e propria cresta S, che si svolge appena sopra e a destra della strada militare proveniente da Viggiù: pur essendo un pò infrascata presenta un piacevole sviluppo, mai ripido, su bella roccia calcarea che offre passaggi divertenti in una zona interessata da numerosi carsismi, non esclusi piccoli crepacci da evitare attentamente. Incrociata una trincea la cresta si unisce alla strada militare nei pressi del Rifugio, dal quale in breve - sempre su militare o su percorso fortificato - si giunge sulla panoramica vetta (m.1015).
Proseguendo verso E si tocca la più anonima vetta, con garitta del confine svizzero, del Poncione d'Arzo (m.1017), per poi lasciare a sinistra il marcato sentiero per Arzo (CH), a favore di quello per Saltrio, localmente detto "Sentiero dei 1000 gradini", consistente in una ripida scalinata mista a sentiero che corre a fianco della vecchia e arrugginita rete di confine, la quale porta all'interno delle Cave di Saltrio (m.768), dalle quali - percorso un ampio tratto panoramico - si esce a destra all'altezza di un tornante ben segnalato, penetrando nel bosco e recuperando con dolce saliscendi il versante effettuato in salita, chiudendo l'anello proprio di fronte all'ingresso della Cava, da cui su strade asfaltate si ritorna a Saltrio (m.475).

CChiara
Ed ora come fare ad andare a ripescare nella memoria i particolari di un’uscita che risale ai primi giorni di gennaio? Fortunatamente non manco mai di fare foto a gogò e rispolverare quella giornata è solo che un piacere. 
Ricordo che non avrei mai immaginato di trovare una biblioteca all’aperto, un museo storico, mineralogico, preistorico e ricette di cucina!  Così  ho accolto con stupore ed entusiasmo tutto quello che ho trovato nella zona della “Cava Brusada” penso che per quanto possano essere ricche o scelte con cura, le parole non siano in grado di descrivere tanto buon gusto, una mescolanza di cose che potevano risultare in gergo culinario alla Barbieri “un mappazzone” invece distribuite e posizionate con cura sono risultate una “squisitezza” e solo il toccarle con mano può rendere l’idea.
Il percorso per arrivare al Monte Croce presenta, bei tratti di trincee, la mano dell’uomo in queste zone ha davvero avuto cura e riguardo dei luoghi e della storia che questi hanno vissuto!
Divertente il superamento della zona ricca di roccette seppur si sia proceduto sempre con molta attenzione. Curioso l’incontro con alcuni "caproni"??? “stambecchi” ??? presso la cava di Saltrio,  avevano corna cosi maestose che ci han fatto venire dei dubbi su cosa veramente fossero e non eravamo sufficientemente vicini per appurarlo!!
Stupenda ed intensa giornata! Da provare!!!