Cascata "Silenzio Walser" @Val d'Otro

Giornata in compagnia di Heather e Alberto, e all'ultimo minuto un loro amico, Giorgio.
Ritrovati all'Esselunga di Castelletto Ticino sistemiamo tutto su un'auto e partiamo alla volta di Alagna.
Man mano che saliamo il cielo è sempre più nuvoloso e con l'aumento di quota iniziano a scendere fiocchi di neve.
Quasi giunti al capoluogo valsesiano, svoltiamo a sinistra per una strada che conduce ai carabinieri e all'Albergo Alagna 2000. 
Parcheggiamo l'auto lungo il ciglio della strada, a ridosso del fossato.


Proseguiamo verso il paese per prendere il sentiero che porta nella Val d'Otro. Una lunghissima serie di scalini in pietra, ora imbiancati, e morbidi tornanti ci portano ad un ampio sentiero. Qui seguiamo le indicazioni per Otro (1 h). Percorriamo un'infinita strada carrozzabile ghiacciata, ricoperta da qualche centimetro di neve, che corre lungo il torrente Otro.
Il sentiero prosegue nel bosco fino a sbucare nel pianoro da cui possiamo vedere le cascate, inclusa la nostra...la più distante. 
Infatti risaliamo verso sinistra, in direzione di un'altra cascata, la 'Saccu Bodu', per poi proseguire lungo un torrente ghiacciato. Quando ci troviamo a risalire un paio di metri verticali di ghiaccio, Giorgio mi invita ad usare le sue picche senza dover estrarre le mie dallo zaino. L'effetto boomerang della picozza non lo conoscevo! Dritta in testa, fortunatamente senza conseguenze se non una gran botta.
Lasciato il torrente incontriamo il sentiero originale che sale per la dorsale e con un ultimo tratto nel canale porta alla base della cascata 'Silenzio Walser'.

L1: Parte Giorgio per il primo semplice tiro, una colata di ghiaccio appoggiato che permette più vie di salita, a destra come un dolce ruscello, a sinistra poco più verticale. Il ghiaccio è abbastanza duro e ricoperto da qualche cm di neve fresca (PS: finalmente ha smesso di nevicare!). 40 m circa, sosta su spit a sinistra.
L2: primo tratto più verticale (75°) da circa 20 metri per poi percorrere un tratto pianeggiante fino a sostare su ghiaccio, noi a destra. 40 m, sosta su ghiaccio (dovrebbe essere presente una sosta su roccia a sinistra).
L3:  un ampio muro ghiacciato, il tiro più duro, specialmente se salito più a destra. Mentre i nostri amici salgono a sinistra, Giorgio, parallelo ad Alberto, sale a destra su ghiaccio verticale e crostoso. Ogni passo e ogni picca devono essere battuti un paio di volte. L'ultimissimo tratto è particolarmente verticale! 40 m, sosta su spit a sinistra.
L4+L5: Dalla comoda sosta parte una colata di ghiaccio appoggiata, con dei brevi risalti poco più verticali. Il ghiaccio è parecchio morbido. Giorgio no si ferma alla sosta su spit a destra dopo una quarantina di metri (dove si stanno per calare altri 3 ghiacciatori) ma prosegue per la colata, ora più verticale. Mentre sale a sinistra, Alberto è poco più sopra a destra. Mi recupera con una sosta su ghiaccio. 55 m, sosta su ghiaccio.
Per non calarci su una abalakov, arrampichiamo ancora una ventina di facili metri fino a giungere la sosta di calata: dei vecchi cordini su alberi in parte secchi. Sosta poco rassicurante ma testata!
Con 4 discese in doppia torniamo alla base. 
Da qui percorriamo la discesa lungo la dorsale fino a pianoro e con una breve deviazione riprendiamo il sentiero dell'andata fino all'auto.