Tomülgrat (2764 m) - Skitour
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Il Tomülgrat è una cresta che si erge fra l’alta Safiental e la Valsertal.
È la mia settima consecutiva escursione scialpinistica nel Canton Grigioni, dove attualmente l’innevamento è molto migliore che in Ticino.
Inizio dell’escursione: ore 8.50
Fine dell’escursione: ore 13.55
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1023 hPa
Temperatura alla partenza: -16,5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 800 m
Temperatura al rientro: 9,5°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.51
Sveglia alle 4:15; partenza da casa alle 5:25, arrivo a Turra alle 8:30, dopo 184,9 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 minuti.
Superato bene lo stress nel percorrere il Versamertobel, soggetto a frequenti cadute di sassi, e più avanti nei 22 km della strada della Safiental, tortuosa e stretta, nonché ricca di gallerie e con diversi tratti a ciglio indifeso, alle 8:30 arrivo alla Turrahus nel gelo di -16,5°C.
Mi preparo immediatamente e alle 8:50, calzati gli sci sul lato ovest della locanda alpina, inizio la salita in direzione sud-ovest, lungo il percorso estivo per il Tomülpass. Già dopo un quarto d’ora arrivo al sole, la temperatura dell’aria si alza molto in fetta e mi posso alleggerire.
Ci sono tracce di sci e di racchette da neve un po’ ovunque. Inaspettatamente la pendenza finora è contenuta, il paesaggio è fiabesco e il piacere di spingere gli sci in direzione del sole non ha eguali. Alla quota di 2160 m abbandono la mulattiera del valico e punto a sud in direzione del valloncello. A 2200 m, in un punto favorevole, decido di superare il Wannatobelbach e di portarmi alla base orientale del promontorio Strätscherhorn, che risalgo dal versante est. Dopo 2 h e 45 min dalla partenza pervengo alla prima cima della gita, lo Strätscherhorn (2557 m) appunto. Sul cupolone sommitale non ci sono né omini di pietra né croci. Vedo solo due bastoni e un cartello. Dalla neve emergono alcuni cespi d’erba: è una zona esposta ai venti.
Riprendo la sciata sul versante ovest del motto, tenendo le pelli anche in discesa, sul ripido fianco costellato di sassi e licheni. Raggiunta la piana imbocco una bellissima traccia che sale in direzione del Tomülgrat, alla cima quotata 2764 m. Suppongo che anche la cima 2738 m sia molto apprezzata; il suo fianco, infatti, è completamente ricamata da serpentine.
È il tratto più ripido, ma anche il più bello dell’escursione. A sud svettano due cime che ho conquistato in tempi recenti: lo Schollenhorn (2731 m) e il Bärenhorn (2929 m). Con nove comode inversioni pervengo al crinale coperto da massicci cornicioni di neve. Dopo quasi quattro ore dalla partenza raggiungo il punto più elevato della catena, il Tomülgrat (2764 m).

Tomülgrat (2764 m)
Mi soffermo in vetta per un quarto d’ora, quindi affronto la discesa direttamente dalla vetta sulla ripida parete est e più in basso sul versante sinistro del Wannatobelbach, per una lunghezza di circa 6,5 km.
Per la terza volta un’escursione scialpinistica nella Safiental mi ha pienamente soddisfatto e riempito di benessere. La valle offre almeno altri quattordici itinerari…
Tempo totale: 5 h 05 min
Tempo di salita: 3 h 55 min
Tempi parziali
Turra (1694 m) – Strätscherhorn (2764 m): 2 h 45 min
Strätscherhorn (2556 m) – Tomülgrat (2764 m): 1 h 10 min
Tomülgrat (2764 m) – Turra (1694 m): 55 min
Dislivello in salita: 1116 m
Dislivello in discesa: 1111 m
Sviluppo complessivo: 13,1 km
Difficoltà: F
SLF: 1 (debole)
Coordinate Tomülgrat, cima 2764 m: 737.638 / 161.571
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
REGA: 1414
Soccorso alpino CAS: 117
Libro di vetta: no.

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