Il Resegone e l'odissea di Deborah - con Ferrata Centenario


Publiziert von Michea82 , 23. November 2021 um 22:43. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:21 November 2021
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Klettersteig Schwierigkeit: K1 (L)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1585 m
Abstieg: 1585 m
Strecke:14 km

 

Commento di michea82

Le montagne al di là del Lago di Como hanno qualcosa di speciale e almeno un paio di volte all'anno ci devo andare, il richiamo è forte.

Del Resegone ne ho sentito parlare per la prima volta solo 2 settimane fa, in aereo tornando dal Mulhacen, da un milanese vicino di sedile con cui ho avuto un ricco e brevissimo scambio. Atterrando ho visto questa montagna e ho deciso che sarebbe presto stata mia.
Il motivo principale della scelta è
legata però al fatto che, dopo un anno dall'avventura che mi ha fatto conoscere Deborah sulla Grignetta, cercavo qualcosa di simile e allo stesso tempo adatto da proporle per la domenica.


Ho pensato ad un'escursione panoramica che includesse una via ferrata facile e così ho seguito l'itinerario di cai56 con progressive variazioni.
Dai Piani d'Erna risaliamo la vallata fino al Passo del Fo.
Siamo un po' di sfortunati con la meteo: il cielo si incupisce e le nubi presto avvolgono le cime rendendo l'aria fredda e umida. 
Usciamo più volte dai sentieri. Per esempio in zona rifugio Stoppani pasticciamo con la traccia restando più bassi e ci troviamo alle 09 del mattino ad arrampicare tra i cespugli vicino al fiume.  Deborah procede lentamente sulla ferrata, affaticabile e prudente il freddo non la aiuta. Una volta fuori dalla via, a quota 1600 m circa, mi lascia proseguire da solo nella nebbia. Lei scende con calma dal sentiero normale.
Ci accordiamo di ritrovarci a valle o direttamente alla macchina.  
Raggiungo il Rifugio Azzoni e risalgo fino alla Punta Cermenati nella fitta nebbia. Perdo il senso dell'orientamento e cosa combino? Ridiscendo al Rifugio Azzoni convinto che per proseguire a nord si passi dal Rifugio. Invece mi sto avventurando per creste verso sud-est. Presto mi accorgo vedendo la mia posizione sulla mappa, inizialmente sono incredulo (stessa cosa mi è successa al Valpianella con la nebbia). Ritorno rapido in cima al Regegone. Stavolta proseguo correttamente e in breve raggiungo la Cima Pozzi che si arrampica facilmente su un sentiero per EE. Tra le due cime ho il beneficio di una parziale dissoluzione della nebbia che mi offre la possibilità di elaborare una mappa mentale del territorio e un'idea della zona. 
Il Resegone è bellissimo. È davvero tanta roba. Sebbene io ci sia stato in una giornata buia e grigia.
So di non dover restare troppo lontano da Deborah. Rinuncio volentieri all'anello completo, non ne vale la pena con quel tempo. Discendo un canale che scopro poi chiamarsi "Canale Bobbio". Non ho problemi sebbene la ghiaia mi faccia più volte scivolare. Mi accorgo che su quel terreno i bastoncini alleggeriscono i piedi con l'effetto di aumentarne la scivolosità. Almeno per me stesso.
Raggiunta la Bocca d'Erna dopo una bella mezzacosta consulto outdoractive: mancano diverse centinaia di metri alla macchina e sono le cinque. Individuo una traccia che scende dritta da sotto gli impianti della funivia. Una via diretta. Raggiunta la funivia mi sporgo e vedo che è impossibile scendere da lì. È molto ripido.
Trattasi di una via ferrata (gamma 1 probabilmente), che è ripida ed essendo ormai buio, nebbioso e umido cerco un sentiero che passi dal Rifugio Stoppani, versante conosciuto al mattino e quindi da me considerato sicuro in quel momento. 
Scendo dunque in velocità con la frontale e in un'ora sono alla macchina. 
Deborah nel frattempo ha avuto qualche difficoltà ed è piuttosto arrabbiata con la segnaletica. 


Una volta dovrei anche soltanto visitare Lecco

Commento di debbee

In questo periodo il lavoro mi prosciuga ogni energia, siamo sottodimensionati e sovraccaricati senza pietà, rincorriamo scadenze e cerchiamo di cavarcela alla bell’e meglio con attività e responsabilità che spesso non ci competono. Ragion per cui di certo non ho lo stimolo per mettermi ad organizzare alcunché per il weekend, la sera il mio cervello dà forfait e riesce a processare soltanto video di gattini. Decido quindi di affidarmi interamente al mio compagno, raccomandandomi che tenga conto dei miei limiti. Parto quindi alla cieca: so che la sveglia è alle 5; ho una vaga idea della destinazione;  non conosco bene tempi e distanze perché se me li ha comunicati, non ero attenta; so che devo portare il kit ferrata e la cosa mi esalta!

 

La salita fino al Rifugio Ghislandi scorre facile e gradevole, fa freschino e non si capisce un cavolo della direzione da prendere ad ogni incrocio perché la segnaletica è a dir poco carente, ma in qualche modo ce la caviamo, grazie al solito ravanage per il quale ormai dovremmo ricevere un certificato di abilità avanzata.
 

Raggiungiamo il Rifugio dove in prima battuta l’accoglienza ci sembra più gelida dell’aria novembrina nella quale ci apprestiamo a fare il primo spuntino della giornata. Con mia grande gioia, in breve tempo, una santa donna salva la situazione dimostrando grandi doti di ospitalità e flessibilità, esattamente ciò che mi aspetto da un rifugio gestito da volontari, volto a confortare anche gli escursionisti più sbadati che hanno malauguratamente dimenticato di portarsi appresso della valuta straniera. Una tazza di té bollente in pancia può dare la svolta alla giornata! Sono una bestia sociale, quindi due chiacchiere e qualche informazione sulla via ferrata mi fanno molto piacere.
 

La via ferrata, beh… Lui si ostina a ripetere che la valutazione “facile” sia oggettivamente corretta. Ora, era la seconda ferrata per me, e la precedente era valutata “media”. Mai fatto una “difficile”, ma io questa la valuterei almeno “media”… C’è tantissima verticalità, seppure devo ammettere che è abbastanza breve. Certo il freddo e la stanchezza accumulata nella settimana non aiutano. Mi lamento per tutta la salita, ma in fondo mi è piaciuta un sacco! Ad un certo punto, mentre fatico imprecando per inerpicarmi lungo una serie di passaggi inadatti alle mie forme e alle mie forze, guardo lui che serafico mi controlla da qualche metro più in alto col suo sorrisino compiaciuto e osservo: “Sei come dio, mi metti in difficoltà e poi mi osservi dall’alto ghignando mentre cerco di tirarmi fuori dai casini senza offrire il minimo aiuto!”. D’altronde, il massimo aiuto che potessi ricevere in quel momento era la sua fiducia che io fossi in grado di cavarmela da sola.
 

Una volta fuori dalla ferrata ovviamente non si capisce quale sia la via corretta per la vetta, quindi seguiamo l’istinto. Sempre l’istinto dopo un centinaio di metri di ascesa mi convince che sia meglio separarsi e scendere, che a me di vedere una cima nella nebbia non me ne importa nulla, io vado per il panorama!
 

Scendo quindi in solitaria e mi godo i colori autunnali, faccio pausa per uno spuntino con vista su Lecco e infine raggiungo la zona del Monte Erna, dove inizia una tragica discesa… Una serie di decisioni sbagliate, diciamo.
 

Primo errore: avrei potuto tagliare prima del Monte Erna e dirigermi rapidamente al parcheggio passando dal rifugio comesichiama, sarebbe stata una scelta saggia. Ma no, voglio fare un giro ampio, meno ripido, più coreografico…solo che: giro più lungo = più tempo...
[Debs probabilmente intendevi Rifugio Stoppani da dove sono sceso io senza problemi]

Secondo errore: non ho valutato bene le tempistiche e ho camminato troppo lentamente. Mi ritrovo quindi a metà discesa sotto il Monte Erna nel buio più nero, col frontale, con leggera pioggia e infine anche nella nebbia, su sassi scivolosi resi ancor più insidiosi dalle foglie secche e dall’umidità e comunque é tutto più ripido di quanto sperassi.

 

Terzo errore: scelgo di seguire un sentiero che vedo rappresentato in rosso (quindi apparentemente ufficiale, o così lo interpreto) sull’app Outdooractive, ignorando il fatto che sul luogo non vi sia alcuna indicazione (né cartelli né altri segnali) e convincendomi che sia solo un po’ nascosto dallo spesso strato di foglie secche (e comunque in tutta la zona la segnaletica, ricordiamolo, è abbastanza approssimativa, quindi…). Mi ritrovo dunque in breve tempo a camminare col telefono in mano per seguire la traccia dall’app, ravanando intensamente a casaccio nel bosco e rischiando una storta ogni 2 passi… Ad un certo punto, qualcuno deve aver guardato giù da lassù perché finalmente trovo dei pallini rosa fosforescenti in concomitanza con la traccia dell’app, che prontamente seguo con rinnovato entusiasmo!

Fortunatamente questo non è un errore, anche se ad un certo punto qualche dubbio mi assale perché il sentiero si allontana dalla traccia sull’app. In quel momento mi chiama Michea per sapere come va e sfogo su di lui tutta la tensione e la frustrazione accumulata, senza migliorare di una virgola la mia posizione. Comunque poi riesco ad arrivare dove voglio, ad un bivio su una strada: a sinistra salita e poi discesa, oppure a destra discesa e poi salita? A destra, potendo tagliare (senza certezza di questa possibilità), sembra comunque più breve, quindi… Destra sia! Nel punto in cui spero di poter tagliare: una ramina chiusa con del filo di ferro, che ovviamente apro pensando di attraversare il prato e sbucare sulla strada. Certo, peccato per l'ulteriore ramina al bordo della strada… Stile Rambo: lancio zaino e bastoni oltre la ramina e ci passo sotto rotolando e strisciando come un granatiere dell’esercito! In 10 minuti raggiungo il parcheggio e l’auto, pochi minuti dopo mi raggiunge anche Michea. L’adrenalina è tanta che non mi sento neanche stanca, ma dopo un’oretta d’auto cedo e collasso irrimediabilmente.

 

Il giorno dopo: male dappertutto!

 


Tourengänger: debbee, Michea82
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
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Kommentare (16)


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numbers hat gesagt: Montagna avventura
Gesendet am 24. November 2021 um 12:48
Il Resegone è un mondo tutto da scoprire,
lo farai e rifarai, e scoprirai sempre varianti e sentieri .
Ti stupisce sempre.
Mai sottovalutarlo cmq,
Non ci sono sentieri "facili"...

Mario

Michea82 hat gesagt: RE:Montagna avventura
Gesendet am 24. November 2021 um 18:26
Mi sono sentito piccolissimo in quella vastità. Le possibilità sono tante ma le ore di luce poche adesso.
Certamente lo rifarò più volte così come ho tanti progetti per le altre montagne di Lecco.

igor hat gesagt: Vergogna mike non si fa così;)
Gesendet am 24. November 2021 um 19:36
Povera donna ! Quanto dolore nell suo racconto devi vergognarti e molto ;)
Bravi ! bel giro ricordo quella volta alla gamma 2 abbiamo fatto un giro madornale dopo in cresta con la neve arrivati alle 23.00 in auto mi posso immaginare ......ciao

Michea82 hat gesagt: RE:Vergogna mike non si fa così;)
Gesendet am 24. November 2021 um 20:32
Non la abbandonerò più. Non avrei pensato che trovasse difficoltà era serena a scendere su T3 e T2. Ma non va sottovalutata come dice numbers. E novembre non è agosto.
Immagino il tuo giro una igorata protocollare

Gesendet am 24. November 2021 um 19:45
"Una volta dovrei anche soltanto visitare Lecco"

lascia pure stare, non c'è niente da vedere ...
meglio, in zona, se vai a San Pietro al Monte (a Civate)

bye
AC

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. November 2021 um 20:33
Ok grazie da sopra è bella da vedere

imerio hat gesagt:
Gesendet am 24. November 2021 um 22:00
Concordo con quanto detto da Igor*: povera Deborah! però è una tosta e che non molla (bello anche il suo racconto): abbine cura....
Bel giro in una montagna sempre spettacolare. Ciao. Imerio.

*arrivo alle 23.00 in auto dopo la Gamma 2, che è la ferrata più impegnativa del Lario.... Igor è incredibile !!!!

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. November 2021 um 23:17
Il Resegone è stato bello come mi aspettavo ma per svolgere un itinerario come quello che avevo in mente dovrei avere migliori condizioni meteo.
La debbee si diverte a raccontare in modo tragicomico esperienze che probabilmente tutti vivono puntualmente in montagna. È una tosta e se deve arrangiarsi sa come fare rendendo la mia presenza fisica coreografica. Ciò non toglie che si merita una bella passeggiata ai Monti di Lego o alle Bolle di Magadino per la prossima uscita.
Igor ormai mi è sfuggito di mano è andato al Biela senza dirmi niente è fuori controllo e fa bene ad esserlo:))

Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 25. November 2021 um 18:09
Che avventura.
Una zona da scoprire gradualmente.
Sotto la cima potevi anche concatenare la ferrata De Franco.
Bella descrizione, quasi più bello che leggere un libro d'avventura :)
Ciao Antonio.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. November 2021 um 21:57
Ciao Antonio e grazie mi fa piacere che ti sia piaciuta da leggere. Tornerò sicuramente perché l'offerta è ricca e luogo bello. Magari se lo scrivo in primavera sulla home qualcuno della zona mi si aggrega più volentieri

Sky hat gesagt:
Gesendet am 25. November 2021 um 20:25
Le (mie) regole d'oro per andare in montagna:
- mai farlo con qualcuno che è tecnicamente inferiore
- mai separarsi
- studiare alla perfezione la cartografia della zona
Il Resegone ha dentro un po' di cose toste.. ciononostante le vie di salita, da tutti i lati, non sono altro che dei sentieri (ogni anno qui viene disputata una skyrace, la ResegUp, alla portata di chiunque)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. November 2021 um 22:04
Ho visto che c'è tanto da fare per livelli diversi. Deborah si è semplicemente divertita a raccontare il suo ravanage dovuto al fatto che non ci siamo studiati quasi nulla della cartografia, ci siamo separati e lei parrebbe essere tecnicamente inferiore a me ma non meno tenace.
La cartografia è importante purtroppo io mi sto abituando un po pigramente a usare tracce gpx importate e questa è una regola che condivido. Per il resto ho sempre affrontato le montagne valutando la possibilità di separazione con persone che erano serene nel farlo. Questo offre la possibilità di avere 2 varianti in più. D'altronde se si va da soli in montagna è già implicito che si sia autonomi. Per la tecnica spero di non essere mai rifiutato da amici più capaci di me e di non rifiutare mai qualcuno che vuole crescere con me

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. November 2021 um 09:44
Ti dirò, nelle rare volte in cui sono andato in montagna in coppia mi sono trovato sia ad essere stato lasciato indietro, in invernale, con il sopraggiungere del buio e su di un terreno tecnico, in cui doversi “inventare” dove passare, sia con una ragazza, non avvezza ad andare fuori sentieri, che in un traverso su pendio di sfasciumi scistosi è andata in panico, tanto da doverla legare al ritorno per farla sentire sicura… In entrambe le situazioni le cose sono finite bene: nel primo caso non ci sono stati problemi, perché io ero già più che abituato ad andare in giro in quelle situazioni da solo (il mio socio comunque riconobbe di aver sbagliato), dopo il secondo mi sono detto di non ripetere mai più una cosa del genere. Questa, sia chiaro, è una mia regola, però, chi vuole non seguirla, deve assumersi la propria responsabilità con l’altro.
Per quel che riguarda invece l’orientamento, beh, vedo che la maggior parte di chi va in montagna col GPS “segue” una traccia: personalmente lo trovo, a parte poco divertente, potenzialmente pericoloso: se non siamo su un sentiero, dove allora il GPS sarebbe solo un “TomTom”, non bisogna studiare “dove sono andati gli altri” ma capire dalla cartografia qual è la via migliore, sulla base del terreno in cui ci troviamo (puoi capirlo dalle curve di livello, dai simboli che identificano le barriere rocciose, dai colori delle pendenze, ecc.)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. November 2021 um 10:32
Ah ho capito cosa intendi. No non mi sono mai separato da nessuno su neve e tecnico non si fa è una regola d'oro come dici tu. E neanche su traversi fuori sentiero sfasciumosi. Debs tecnicamente è come me solo più insicura nei terreni difficili e più lenta. Scendere ai Piani d'Erna da quel punto non era un problema ma noi siamo abituati a swisstopo in Svizzera. Seguiamo spesso tracce ma studiamo la mappa 1.25 mila nello stesso tempo. In Italia con outoractive e le varie app è un po più complicato. Per il Resegone non ci siamo presi la briga di acquistare una cartina Kompass per esempio.
Cmq grazie per i ragguagli anche del Bishorn non restano mai inascoltati.
Adesso sto salendo all'erbea e non sto seguendo una traccia:)
Ciao Sky

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. November 2021 um 10:53
Bravo ;)
Da maniaco di cartografia non posso che essere d'accordo con te: la CNS è anni luce superiore a qualunque altra, in special modo quelle disponibili sul territorio italiano (salvo quelle dell'istituto geografico militare, in buona parte risalenti agli anni '30!!) - per questo quando vado in giro in Italia anch'io mi trovo un po' in difficoltà e devo "smanettare" per avere il meglio possibile.. Fortunatamente sul confine la CNS è disponibile anche in Italia :)
Ciao, Luca

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. November 2021 um 19:19
Sì in tutte le zone si confine c'è 1 50 mila che non è male.
Io per andare al Gran Sasso e al Monviso avendo investito tempo e risorse per quelle montagne mi ero impegnato già di più. Un po con Hikr, poi con Kompas e Outdooractive e alla fine ce l'avevo fatta. Il Resegone nonostante sia più basso è più complesso. Per le Grigne invece avevo trovato un buon sito quello delle Grigne in 3D


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