Cassimoi (Pizzo di Cassimoi 3129 m e Cima d'Aquila 3128 m)
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La Cima d'Aquila è la più bella anticima ticinese tanto che la promozione a cima non è così sbagliata.
Il Cassimoi é un esclusivo balcone sui 3000 della Carassina.
Assieme sono una meta combinata di pregio che consente di portarsi a casa due facili 3000 nell'incontaminata regione della Valle Scaradra.
Ho scelto con
deb80 questo itinerario perchè, essendo lei convalescente da uno strappo muscolare al polpaccio e desiderando andare un po' in quota, ci é parso adeguato. Un escursione impegnativa ma priva di difficoltà eccessive o di sforzi troppo elevati per noi. Per me si tratta anche di un ritorno in zona per completare il Cassimoi (mi mancava la cima principale), dopo la prima escursione del 12.07.2020 con
davikokar ed
eidan.
Descrizione
Ci concediamo una partenza in orari decenti stavolta. Alle 07.10 ci incamminiamo da Larecc (poco prima dell'Alpe Garzot) nell'ultimo buio.
Per essere lì a quell'ora in ogni caso ci si deve alzare presto, sono almeno 90 minuti di auto da Lugano e tra caffè, sigarette e varie alla fine la levataccia è inevitabile.
Il percorso è semplice: risaliamo dal sentiero seguendo le indicazioni per l'Alpe Scaradra di Sopra. Io conosco il percorso ma per sicurezza carico la traccia di
Fenice sul telefono.
Dopo un primo tratto in pendenza nel bosco si sbuca nella vallata quasi pianeggiante e si mantiene il versante a sinistra del fiume. Si guadano alcuni torrenti (in primavera per il Cassinello uno di questi era stato un problema) e si raggiunge un grande risalto dove il sentiero si inerpica un po' a zig-zag e poi per una cengia rocciosa. Qui troviamo ghiaccio vivo causato da piccoli rigagnoli congelati che ci obbligano a uscire sul pendio erboso, anch'esso gelato. In quelle condizioni il sentiero è pericoloso e da percorrere con molta attenzione. Infine si emerge nell'Alpe Scaradra di Sopra, uno dei luoghi più belli a mio parere. In hikr il punto è indicato come bivio 2180 m (non ho mai usato l'altro sentiero che porta al Rifugio e poi continua a nord).
Prima pausa e sono le 08.40. La neve è scesa nei giorni precedenti sulle cime circostanti, non sembra abbondante. L'aria è molto fredda.

La Cima d'Aquila vista dall'Alpe Scaradra di Sopra
Le cime sembrano vicine. Ma io so bene che è un'illusione. Non bastano 2 ore per arrivare lassù. Sono 1000 metri di dislivello e vari chilometri. Inoltre il terreno non è percorribile con scioltezza se la neve é ancora poco presente.
Ignoriamo il ponticello (bivio per il Rifugio) e andiamo avanti dal sentiero nella pianura morenica. Quindi risaliamo il pendio alla nostra sinistra e in poco tempo siamo alla base del canale per il Passo di Soreda, a quota 2600 m circa. Quel canale l'avevo fatto arrampicare nella neve ai miei figli qualche mese fa. Per nulla banale ora è libero e lo evitiamo. Dalla bastionata che lo precede ci stacchiamo verso sud su un traverso nella ganna.
L'ultima volta ero giunto direttamente sul nevaio e quindi sul ghiacciaio senza notare differenze. Ora invece la neve vecchia è scomparsa a quota 2600 m pertanto il terreno è misto. Rocce e neve da percorrere con concentrazione. Avanziamo e gradualmente il misto lascia il posto alla neve e al ghiacciaio. Ci sono alcune fessure profonde da saltare via. Calziamo i ramponi perché diventa ripido. Sul ghiacciaio la neve è cartonata e ci rallenta.
L'accesso alla sella del Cassinello è molto carico di neve, poi sulla sella invece ci sono dai 10 ai 20 cm a seconda dell'esposizione. Sono le 11.45 siamo affamati ma continuiamo a camminare. Dalla facile cresta ci stacchiamo a sinistra per raggiungere con un traverso la sella quotata 3078 tra le due cime. Seguiamo la cresta e valichiamo il Cassimoi Sattel (ero inizialmente convinto che fosse la cima) che è una specie di altopiano. Quindi risaliamo gli ultimi metri e siamo in vetta al Cassimoi. A sud c'è il precipizio. Da qui la vista sulle cime della Carassina è peculiare. Grauhorn, Punta dello Stambecco, Adula e Jut sono a pochi passi da noi, ben osservabili.

Grauhorn, Jut e Stambecco visti dal Cassimoi
Senza pausa (tranne per le foto) torniamo alla sella 3083 m e puntiamo alla Cima d'Aquila. Su terreno misto è leggermente più impegnativa, aggiriamo a destra una grande roccia e poi da sinistra la grande struttura che precede la cima. Vetta che conquistiamo scalando le facili rocce (passaggi semplici di arrampicata) alle 13.00.
Finalmente ci fermiamo. Seduti leggermente sotto la vetta e rivolti a meridione ci prendiamo una meritata sosta. È molto freddo e dobbiamo presto ripartire per il ritorno.
La via del rientro è la medesima dell'andata, tranne per il fatto di non passare dal Cassimoi.
Arrivati al canale per il Passo Soreda ricordarsi di non scendere a caso. Il sentiero esiste e si deve raggiungere la bastionata di roccia dove si trovano i segnalini.
La piacevole discesa va liscia e per le 16.50 siamo a Larecc.
Il Cassimoi é un esclusivo balcone sui 3000 della Carassina.
Assieme sono una meta combinata di pregio che consente di portarsi a casa due facili 3000 nell'incontaminata regione della Valle Scaradra.
Ho scelto con



Descrizione
Ci concediamo una partenza in orari decenti stavolta. Alle 07.10 ci incamminiamo da Larecc (poco prima dell'Alpe Garzot) nell'ultimo buio.
Per essere lì a quell'ora in ogni caso ci si deve alzare presto, sono almeno 90 minuti di auto da Lugano e tra caffè, sigarette e varie alla fine la levataccia è inevitabile.
Il percorso è semplice: risaliamo dal sentiero seguendo le indicazioni per l'Alpe Scaradra di Sopra. Io conosco il percorso ma per sicurezza carico la traccia di

Dopo un primo tratto in pendenza nel bosco si sbuca nella vallata quasi pianeggiante e si mantiene il versante a sinistra del fiume. Si guadano alcuni torrenti (in primavera per il Cassinello uno di questi era stato un problema) e si raggiunge un grande risalto dove il sentiero si inerpica un po' a zig-zag e poi per una cengia rocciosa. Qui troviamo ghiaccio vivo causato da piccoli rigagnoli congelati che ci obbligano a uscire sul pendio erboso, anch'esso gelato. In quelle condizioni il sentiero è pericoloso e da percorrere con molta attenzione. Infine si emerge nell'Alpe Scaradra di Sopra, uno dei luoghi più belli a mio parere. In hikr il punto è indicato come bivio 2180 m (non ho mai usato l'altro sentiero che porta al Rifugio e poi continua a nord).
Prima pausa e sono le 08.40. La neve è scesa nei giorni precedenti sulle cime circostanti, non sembra abbondante. L'aria è molto fredda.

La Cima d'Aquila vista dall'Alpe Scaradra di Sopra
Le cime sembrano vicine. Ma io so bene che è un'illusione. Non bastano 2 ore per arrivare lassù. Sono 1000 metri di dislivello e vari chilometri. Inoltre il terreno non è percorribile con scioltezza se la neve é ancora poco presente.
Ignoriamo il ponticello (bivio per il Rifugio) e andiamo avanti dal sentiero nella pianura morenica. Quindi risaliamo il pendio alla nostra sinistra e in poco tempo siamo alla base del canale per il Passo di Soreda, a quota 2600 m circa. Quel canale l'avevo fatto arrampicare nella neve ai miei figli qualche mese fa. Per nulla banale ora è libero e lo evitiamo. Dalla bastionata che lo precede ci stacchiamo verso sud su un traverso nella ganna.
L'ultima volta ero giunto direttamente sul nevaio e quindi sul ghiacciaio senza notare differenze. Ora invece la neve vecchia è scomparsa a quota 2600 m pertanto il terreno è misto. Rocce e neve da percorrere con concentrazione. Avanziamo e gradualmente il misto lascia il posto alla neve e al ghiacciaio. Ci sono alcune fessure profonde da saltare via. Calziamo i ramponi perché diventa ripido. Sul ghiacciaio la neve è cartonata e ci rallenta.
L'accesso alla sella del Cassinello è molto carico di neve, poi sulla sella invece ci sono dai 10 ai 20 cm a seconda dell'esposizione. Sono le 11.45 siamo affamati ma continuiamo a camminare. Dalla facile cresta ci stacchiamo a sinistra per raggiungere con un traverso la sella quotata 3078 tra le due cime. Seguiamo la cresta e valichiamo il Cassimoi Sattel (ero inizialmente convinto che fosse la cima) che è una specie di altopiano. Quindi risaliamo gli ultimi metri e siamo in vetta al Cassimoi. A sud c'è il precipizio. Da qui la vista sulle cime della Carassina è peculiare. Grauhorn, Punta dello Stambecco, Adula e Jut sono a pochi passi da noi, ben osservabili.

Grauhorn, Jut e Stambecco visti dal Cassimoi
Senza pausa (tranne per le foto) torniamo alla sella 3083 m e puntiamo alla Cima d'Aquila. Su terreno misto è leggermente più impegnativa, aggiriamo a destra una grande roccia e poi da sinistra la grande struttura che precede la cima. Vetta che conquistiamo scalando le facili rocce (passaggi semplici di arrampicata) alle 13.00.
Finalmente ci fermiamo. Seduti leggermente sotto la vetta e rivolti a meridione ci prendiamo una meritata sosta. È molto freddo e dobbiamo presto ripartire per il ritorno.
La via del rientro è la medesima dell'andata, tranne per il fatto di non passare dal Cassimoi.
Arrivati al canale per il Passo Soreda ricordarsi di non scendere a caso. Il sentiero esiste e si deve raggiungere la bastionata di roccia dove si trovano i segnalini.
La piacevole discesa va liscia e per le 16.50 siamo a Larecc.
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